
Medio Oriente
L’errore oltre l’orrore
l’Europa, per sua formazione, è più vicina alla causa palestinese, che non a quella sionista.
30 Settembre 2025
Apprendo da tempo da tre donne di origini ebraiche, Hannah Arendt, Edith Stein, Simone Weil. Da quest’ultima imparo, ricevo indicazioni di lettura, accolgo l’invito a sperimentare. E febbrilmente, ormai, l’approfondisco, l’analizzo, la indago e la disegno in mille modi, sempre a memoria, sempre pensandola al centro del suo umanesimo decostruito, ferma nell’unica e (in)divisibile espressione da contemplare in mille fattezze del viso.
Ebbene, tutte e tre, oggi, con la chiarezza e la fermezza che le distinguevano avrebbero saputo cosa dire e fare in merito alla degradazione del sionismo e la sconsideratezza dell’imperialismo americano. L’orrore del male che viene dalla mediocrità, la volgarità e la malvagità dei governi e delle donne e gli uomini da cui sono costituiti, sarebbe stato scomposto e valutato in men che un attimo mediante la semplicità e la potenza di un linguaggio simbolico e vibrante della specificità femminile. E la montagna di stupidità che regola il dibattito pubblico sulle guerre dell’attualità sarebbe venuta giù! Tutte e tre, ne sono certo, avrebbero dimostrato concretamente l’errore oltre l’orrore, ognuna alla propria maniera e secondo coscienza, ma con rigoroso e comune metodo filosofico, L’orrore è ben conosciuto, e tanti di noi sono stati mossi a pietà; mentre l’errore che destabilizza e snatura la cultura occidentale, altrettanto evidente, ma ostinatamente ignorato, viene dall’uso di una strategia stragista, da parte della leadership sionista, in contrasto con gli umanesimi della storia europea e le istanze di emancipazione collettiva promosse, nel tempo, dai vari movimenti progressisti. Ripercorrere idealmente le argomentazioni che le donne menzionate avrebbero allestito per dimostrare, inconfutabilmente, che l’Europa, per sua formazione, sia più vicina alla causa palestinese, che non a quella sionista, sarebbe un tentativo presuntuoso da parte di chiunque. Ma, immaginarlo non è difficile, se solo si passano in lettura anche poche pagine di qualche opera delle tre magnifiche umaniste e filosofe. A scelta, tra “La banalità del male, “Il problema dell’empatia”, “L’ombra e la grazia”, rispettivamente di Hannah, Edith e Simone.
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