Il meriggio dell’Amore per i ragazzi delle Marche

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20 Settembre 2022

La forza dell’amore è più penetrante e pervasiva della disperazione, del Fato che ha decretato la cattiva sorte, della fortuna che è andata via per questi poveri derelitti della terra delle Marche, abbandonata anche dall’incuria e sciatteria degli uomini.
Si è scatenata la natura matrigna ed ha portato fango, morte, ha travolto e distrutto case.
Ci si stanca della pietà; anch’essa diventa inutile. Pure la misericordia di Dio tace, “ loco di ogni luce muto”(Dante V Canto).
Ma questi due giovani si abbracciano lo stesso: ripongono via pale, arnesi necessari per spalare la fanghiglia e, travolti da un impeto di contentezza anche nel dolore irriducibile ed irreversibile, cercano il percorso della luce.

Sono convinto che il bacio che si scambiano sia irrorato da calde lacrime , da un forte battito del cuore che scandisce la potenza della voglia di vivere.
I volti non si vedono ed è giusto così.
Non ci si può dimenticare di amarsi, diceva Albert Camus.
Questa giovinezza no: continua a combattere, a progettare, ad unirsi, a pensare al domani, a trovare spazi d’amore anche quando c’è angoscia, paura, desolazione, quando la vita, come in questi casi offre gelidi “ letti di tenebre”.
È l’essere che vede l’aurora, la radura nel bosco fitto, che nell’inferno della notte e dell’abisso cerca una strada per uscire dalla caverna abbandonata dagli Dei e aprirsi al Sole, all’ idea di Bene come diceva Platone.

È la percezione che il male nella sua “ oscurità trasparente” può essere domato, che la speranza sa organizzarsi e prendere la via del ricominciamento, della trama di una nuova esistenza, della costruzione di ponti, di ricongiunzioni, di solidarietà vissute, di preghiere ascoltate in deserti di solitudine. “Parlerei a quei due che ’nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggeri”, come Paolo e Francesca che si amano anche contro il destino implacabile.
La disarticolazione del pensiero che non comprende le esoteriche ragioni assurde di un male impenetrabile, ha trovato una spiegazione chiara, nitida adamantina: la vita è straordinaria e va vissuta fino all’ultima stilla di rugiada fresca sul fiore profumato.

Benedici il calice che vuol traboccare, finché ne scaturisca l’acqua dorata che porti ovunque il riflesso della tua gioia!
Lo disse Zarathustra di Nietzsche.
Che sia così: Meriggio dell’amore per i ragazzi delle Marche.

TAG: alluvione marche, amore, Vita
CAT: Eventi, Letteratura

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