Ritrovare la città dopo la pandemia : il festival Im-BOOK-ati a Rob de Matt
È iniziata ieri la seconda edizione di Im-BOOK-ati: un festival nato dal bisogno di “recuperare il tempo della pandemia”, come racconta Francesco Purpura. Durerà fino a domenica e si svolge a Rob De Matt con presentazioni di libri, mostre, racconti e spettacoli che si terranno nel giardino se il tempo lo permette, altrimenti nella sala interna, fra un aperitivo e una cena, in un luogo che già di per sé permette di stare, incontrarsi, prendersi – o riprendersi – tempo.
Se da due anni l’inverno e la primavera sono il periodo del tempo rubato e l’estate quello in cui si concentrano tutti gli stimoli, gli eventi e il lavoro perduto, settembre può essere il buon momento per raccogliere quegli spunti e riordinarli in sentieri percorribili.
Quattro sono i filoni che guidano gli incontri di questi giorni.
Il primo è dedicato a Milano: Milano infatti, spiega Francesco “è il luogo in cui operiamo e l’intervento sulla città è l’oggetto del nostro lavoro. L’idea è di far incontrare diversi sguardi sulla città, con tagli e letture diverse, per disegnare mappe e cercare interpretazioni collettive delle trasformazioni di Milano”.
Il primo incontro, giovedì 16, si è tenuto intorno al libro L’ultima Milano. Cronache dai margini di una città, scritto da due urbanisti, Jacopo Lareno e Alice Ranzini, e pubblicato da Fondazione Feltrinelli: gli autori, in dialogo con Francesca Santaniello e Claudio Jampaglia, hanno messo in questione la città dal punto di vista della gentrificazione, della trasformazione dei quartieri, delle relazioni che si creano e di quelle che mancano o che non funzionano. E soprattutto della relazione con il Pubblico, che si vorrebbe alleato, che pare troppo debole e che invece è complice di scelte che determinano cittadini di serie A e di serie B, con fratture sempre più ampie fra chi è proprietario di casa e chi non lo è, fra una città vissuta dai “ricchi” e un’altra vissuta dai “poveri”. Zone come Isola, Nolo o la stessa Dergano e a breve Corvetto si sono formate dal basso come quartieri che giovani e liberi professionisti, sprovvisti dei mezzi che servivano per vivere “in centro” (un centro sempre più ampio), sono andati ad abitare: così, sempre dal basso, si sono create iniziative, laboratori, relazioni, cultura. E spesso là dove cominciano a esserci “troppa” cultura e troppa cura (un giardino, una ciclabile, peggio ancora una metropolitana) i prezzi delle case si rivalutano e il quartiere si aggiunge alla lunga schiera di inaccessibili che pezzo per pezzo trasformano Milano, come è avvenuto molto tempo fa col Ticinese e con Brera. Un tema particolarmente caldo ora, a ridosso delle elezioni amministrative, in una fase di transizione e scommessa in cui città smart e città dei margini corrono troppo parallele e lontane.
Sabato si parlerà anche di Cosa succede in città? Lo spazio urbano e l’interesse economico di Andrea Cegna per Prospero Editore e alle 18.00 Cristina Tajani presenterà Città prossime. Dal quartiere al mondo: Milano e le metropoli globali (edizioni Guerini e Associati) insieme a Giuliano Pisapia e alle attiviste Tiziana Elli e Barbara De Pasqual. Domenica, infine, Alessandro Mauri parlerà di Il mondo nuovo. Trilogia del tempo con l’autore Paolo Pasi.
Il secondo filone si intitola Edizioni Dergano e prevede la presentazione di due libri di autrici legate a questo quartiere che negli ultimi anni è diventato una sorta di laboratorio urbano, attivo e in continua trasformazione, in cui si è creata una comunità coesa, tanto che uno dei due libri è stato effettivamente edito, prodotto e stampato, dal quartiere stesso grazie a un crowdfundig. Si tratta di un libro per bambini dal titolo La sciarpa magica e già quest’estate ha cominciato a girare per festival e farsi conoscere fuori da Dergano.
Anche l’altro titolo gioca in casa: Mangia bene, lavora meglio di Myriam Sabolla parla di come unire l’organizzazione della propria vita a una cucina più sana, “tema che si è generato durante il primo lock-down e ha avuto a che fare con l’attività che si svolgeva in quartiere rispetto agli aiuti alimentari” con Rob de Matt che era distaccamento della Brigata Lena Modotti e si adoperava per preparare pasti caldi per i senza tetto.
Il terzo filone si chiama Di terra e di mare ed è dedicato ai migranti, a partire sia dal “cimitero più grande del mondo, ossia il Mediterraneo”, sia dal complicato viaggio verso l’inclusione che ancora c’è da compiere in Italia per chi arriva: Naga-Har racconterà vent’anni di accoglienza e socialità per i richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura, mentre Lia Manzella, Vice-presidente di Resq, parlerà della prima missione di salvataggio di Resq People.
Il quarto e ultimo filone, Im-BOOK-ati by night, è organizzato insieme a Lato D: un progetto che ha avuto origine dal bando Scuola dei quartieri e che spera di concretizzarsi in futuro in una libreria o laboratorio dove indagare tematiche legate al desiderio e dunque a corpo, genere, sessualità, affettività. Intanto, in questi giorni proporrà tre diversi eventi: la presentazione del libro di Franco La Cecla Il punto G dell’uomo, quella di Anatomia dei sentimenti di Giulia Maria Falzea e Claudia Gori cui sarà associata una mostra fotografica e una serata di stand up comedy con Elisa Benedetta Marinoni e Marco Los.
Tutti questi filoni, sottolinea Francesco, “nascono da processi di collaborazione: Rob de Matt ci mette lo spazio un coordinamento e una regia, ma tutti gli eventi hanno visto l’attivazione di altri soggetti che hanno partecipato all’organizzazione. C’è un macchina complessa e reticolare che si mette in moto ed è la cosa bella di questa esperienza”.
Quattro percorsi che catalizzano energie, persone, proposte e idee alla fine di un’estate densissima e che si potranno continuare ad attraversare nei mesi a venire.
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