Ricci Weekender 2021, la Sicilia in scena tra musica, vino e ottimo cibo
Peaceful Survival. Riscoprire la forza della comunità, la meraviglia della natura, la leggerezza della festa e la bellezza della musica. Con questo spirito di rinascita e di “sopravvivenza pacifica” torna dal 9 al 12 settembre Ricci Weekender, il festival internazionale, unico nel suo genere, che unisce musica di altissima qualità e il meglio della cucina contemporanea, dei prodotti e del vino naturale, in un territorio di straordinaria bellezza, tra l’Etna e il mare. Abbiamo intervistato Diego Vespa, direttore artistico e fondatore dello storico club Mercati Generali di CT e del festival Ricci insieme a Gilles Peterson.
Cominciamo dal nome dell’iniziativa: Ricci Weekender? Perchè?
Il Ricci Weekender nasce da una scommessa fatta tra me e Gilles Peterson, producer musicista e dj inglese, un vero punto di riferimento nella scena della musica live ed elettronica internazionale che conosco da molti anni occupandomi da oltre trent’anni di eventi musicali con i Mercati Generali che ho fondato e che dirigo sin dal 1998. L’idea condivisa con Gilles era quella di riuscire ad offrire e far conoscere in un solo week end il meglio dell’Isola, che entrambi amiamo moltissimo, creando un ponte ideale tra la Sicilia e l’Europa. Da allora- sono passati già tre anni- si è creato un circolo di persone- i weekender, che in un fine settimana di settembre si ritrovano in Sicilia da ogni parte d’Europa, soprattutto da Londra e dall’Inghilterra, ma anche da tutta Italia, e dalle altre parti della Sicilia, per condividere un’esperienza. Quindi il nome della rassegna viene da quest’idea: creare un “club” di viaggiatori del weekend che si ritrovi di anno in anno in Sicilia per conoscere le sue eccellenze, che naturalmente includono anche il cibo, come i ricci di mare! Da qui Ricci Weekender.
Vi siete dati un tema, quest’anno è ‘peaceful survival’, sinonimo di rinascita e di ripartenza. Il covid cosa ha insegnato a eventi come il vostro?
A non dare nulla per scontato! Nel bene e nel male la pandemia ci ha insegnato a ridare il giusto valore alle cose, a goderci i momenti, a gioire della musica, della festa, ad avere più attenzione per l’ambiente. Tutte cose che con Ricci Weekender vogliamo celebrare. Con questo evento vogliamo offrire la possibilità di un ritorno all’incontro, opponendoci al distanziamento sociale pur mantenendo quello fisico -e tutte le regole previste per la sicurezza- cercando di sanare quella profonda ferita che la pandemia ha inferto e ancora sta infliggendo alla nostra società. E’ ora tempo dunque di ritorno, alla vita e alla cultura grazie a una programmazione che punta anche a creare occasioni d’incontro all’insegna della convivialità, del buon cibo del buon vino e della buona musica!
Cucina e musica, gli abbinamenti possono essere tanti, perché avete scelto proprio questo?
La musica, perché con i Mercati Generali ci siamo sempre occupati di musica e la cucina perché siamo convinti che anche la cucina sia una forma di cultura: il buon mangiare e il buon bere sono tra le espressioni più rappresentative della cultura di un Paese. Con Ricci Weekender vogliamo mischiare le diverse tradizioni: quella di Ed Wilson, uno dei più cuochi più rappresentativi della ristorazione inglese, con la cucina dell’italo brasiliano Mauricio Zillo del ristorante Gagini di Palermo; e ancora Corrado Assenza il “Signore della granita”, l’uomo che ha rivoluzionato il concetto di pasticceria in Italia, partendo dal suo Caffè Sicilia di Noto, e Sandro Dibella del Cave Ox a Solicchiata, luogo di riferimento per chi ama il vino. L’altro aspetto fondamentale sono i vini che accompagnano i menù: quest’anno abbiamo scelto la cantina del Barone Andrea Franchetti che ci ospiterà nella sua Cantina di Passopisciaro sull’Etna. E infine i distillati della nota Compagnia dei Caraibi, che ci accompagnerà fino alla chiusura del 13 con un evento “off” al Ritz di Catania.
Come nasce il programma di quest’anno?
Con Gilles Peterson abbiamo voluto una line up di che porti in Sicilia il meglio della musica contemporanea. Dal mostro sacro James Senese, al pop ipercontemporaneo de La Niña, che con l’ultimo singolo ha raggiunto il milione di ascolti; per le “quote inglesi” del festival, il mitico dj Floating Points, e le due stelle del firmamento della scena jazz britannica: la trombettista e polistrumentista Emma-Jean Thackray, e il pianista Ashley Henry. Come da consuetudine Ricci Weekender vuole offrire anche uno sguardo su diversi generi e linguaggi, per esempio con il progetto di live coding di One Man Computer, con l’afrofuturismo di Khalab, e i ritmi del sud del mondo della dj messicana Coco Maria”.
Quanto dovete ai Mercati Generali di Catania, luogo in cui musica, vino e cibo celebrano il loro connubio durante tutto l’anno?
I Mercati Generali è una realtà che sin dalla sua fondazione nel 1998, ha voluto offrire uno sguardo sulle culture del nostro tempo, dando spazio a progetti e realtà per la maggior parte indipendenti, non soltanto nel settore della musica, ma anche più in generale delle arti visive e performative. Marc Ribot e los Cubanos Postizos, Manu Chao e, Frederic Galliano e African Divas, Enon, Mike Patton e Rahzel , Marcos Valle, Uri Caine, Cat Power, Bill Evans, sono soltanto alcuni degli artisti che abbiamo portato in Sicilia. Nelle arti performative mi fa piacere ricordare le produzioni del collettivo “Famiglia Sfuggita ed Ultrapop”, le performance di Sara Fazzino e Moto Mimetico, Masaki Iwana e Valeria Geremia, e la partecipazione straordinaria di Hidetochi Nagasawa che ha concepito, in collaborazione con Fiumara d’arte l’installazione Barche d’oro. Direi quindi in conclusione che dobbiamo molto ai Mercati Generali, non soltanto per l’organizzazione del Ricci Weekender, ma per tutto il lavoro fatto in questi anni che ha contribuito a rendere il nostro circolo e anche la città di Catania, un luogo internazionalmente noto anche per la sua vivacità culturale.
Il trailer del Festival.
PROGRAMMA
Giovedì 9 Settembre Ricci Weekender si apre ai Mercati Generali con il live show di un gigante della musica italiana: James Senese e Napoli Centrale. Il sassofonista partenopeo, classe 1945, che ha da poco pubblicato il suo ventunesimo disco “James is Back”, da oltre cinquant’anni è un’icona artistica, e con i suoi 76 anni è ancora un punto di riferimento per le nuove generazioni musicali che vogliono urgenza espressiva e zero compromessi.
Lo show sarà aperto da Cratere Centrale, band Siciliana fondata da Dario Aiello e Andrea Normanno, due musicisti/dj catanesi accomunati dalla passione per la club culture tanto quanto da quella per il funk e il jazz. Insieme a Daniele Salamone alle tastiere e Cristiano Giardini al sax, veterano della scena jazz siciliana, mischiano funk e jazz a broken beat, house e hip hop.
Chiudono i dj set di Giacomo Cottone, Domenico, Niki e Roberto di Mauro.
Venerdì 10 Settembre si inizia il weekend ai Mercati Generali con la cena di Ed Wilson, e il suo speciale menù di “bistronomia”, ovvero alta cucina, da poter consumare in un’atmosfera informale, prima dei tre live show della serata: Floating Points, Ashley Henry, l’astro nascente dell’ultima generazione di pianisti jazz inglesi, capace di fondere diversi stili e linguaggi, e One Man Computer. progetto di live coding del 26enne informatico e musicista elettronico Alberto Costa.
In chiusura le selezioni di Stereocool e Club 84 – Aitho Showcase.
Sabato 11 Settembre ci si sposta nel borgo di Castiglione di Sicilia, alle pendici dell’Etna, per il light dinner presso l’Enoteca Regionale Siciliana di Castiglione di Sicilia – all’interno del Castello di Lauria, con la cucina di Sandro Dibella per poi proseguire nel cuore del borgo, in Piazza Madonna della Catena, con il live di Emma-Jean Thackray, la “supernova della sempre splendente scena jazz britannica” come l’ha definita il quotidiano inglese “The Guardian”. Compositrice, produttrice, cantante e polistrumentista, lo stile della Henry non è sinteticamente classificabile come “jazz”; l’artista originaria di Leeds attraversa infatti uno spettro sonoro ampio e ricco di riferimenti dalla fusion anni 70 al funk, da Madlib ai ritmi latineggianti, dallo spiritual jazz a tracce di house music.
Segue il live di Dj Khalab– al secolo Raffaele Costantino, noto anche agli ascoltatori di Radio2 per il programma MusicalBox- con le sue selezioni di musica afro, elettronica e jazz-soul. Chiude il dj set di Thomas Paesaggi.
Domenica 12 Settembre
Il buongiorno arriva con il Sunday Brunch a Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia, ospiti dell’omonima cantina “Passopisciaro” sul versante nord dell’Etna. Tra le realtà più intraprendenti della scena vitivinicola della Sicilia nota internazionalmente, Passopisciaro è la cantina siciliana che più ha promosso il concetto di “vini delle contrade dell’Etna”, audacemente sviluppato dal produttore Andrea Franchetti che l’ha fondata nel 2000.
L’ultimo show, come oramai da consuetudine del festival, si terrà tra i meravigliosi giardini di Radicepura con il live acustico de La Niña, la nuova voce di Napoli, quella più misterica e contemporanea, arcaica e futuribile, che fonde le radici locali con il pop ipercontemporaneo.
Chiude i live della serata Ghalatea, nuovo progetto di Massimo Napoli- con Salvo Dub alle tastiere e la tromba e il filicorno di Gendrickson Mena, tra club culture, cultura mediterranea e afro jazz per un viaggio onirico guidati da musicisti dalla forte personalità; per finire con i dj set di Andrea Montalto e Roberta Cutolo.
Prima del concerto, Corrado Assenza proporrà una merenda “sinoira”, rivisitazione dell’antico rito contadino durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole.
A dare la carica durante i giorni del festival sarà il Caffè Moak, storica torrefazione attiva sin dal 1967 che quest’anno si rinnova con la proposta di 5 speciali miscele dedicate ai 5 generi musicali Jazz, funk, Rock, Soul e Classic, inaugurando un’importante collaborazione con Ricci Weekender, sulla scia dell’attenzione che da sempre l’azienda rivolge alla cultura, all’ambiente e alla sostenibilità.
Il festival è patrocinato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministero della Cultura.
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