No al processo in contumacia a Foucault (senza prove)

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22 Aprile 2021

 

Le infamanti “accuse” (meglio sarebbe a dire illazioni) contro Michel Foucault sono diffamazioni che mai potranno essere provate, in quanto il supposto attore delle azioni che esse denunciano, non potrà mai querelare e difendersi in un tribunale, essendo morto (a differenza di Socrate che purtroppo ne fu vittima – di illazioni simili – e condannato a morte bevve la cicuta).

Eppure i «liberali e garantisti» (quando fa a loro comodo, e con quelli che a loro piacciono), giornalisti e non solo, già lo hanno condannato in contumacia. E siamo ancora ad ascoltare questi argumenta ad hominem per dissentire da un pensiero che evidentemente non si è in grado di comprendere, se non da sintesi manualistiche, quando va bene.  Che si possa dissentire va benissimo, ma perché infamare un morto che non può più difendersi? I garantisti dove sono? Perché non parlano? Si può tollerare tutto questo?
Posso dire che questi nuovi Licone, Anito e Meleto suscitano in me un assoluto sentimento di riprovazione? Non si può? Poco male, in parresia lo dico.

PS. Leggetevi piuttosto il libro di Didier Eribon, un capolavoro.

PPS. Qualcuno mi ha chiesto perché questo post fosse così corto. Perché non mi va di scrivere di più, perché è inutile scrivere di più, perché la gente non legge articoli più elaborati.

TAG: accuse, diffamazione, Foucault, Socrate
CAT: Filosofia

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