quelli che il virus

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18 Marzo 2020

quelli che firmano decreti

quelli che eludono decreti

quelli che devono andare a correre forzando il blocco per non fallire la prova costume

quelli che si lavano le mani 40 volte al giorno

quelli che vedono Omnibus

quelli che si gettano nella disperazione

quelli che “facciamo come la Cina”, “no, come la Gran Bretagna”

quelli che pregano Dio che fermi il virus

quelli che “Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente
nel regno dei cieli non vorrei ministri nè gente di partito tra le palle ”

quelli che sono virologi e lo avevano detto

quelli che “il virus non esiste”

quelli che “il virus è stato inventato in un laboratorio cinese, americano, russo…

quelli che ce la faremo se restiamo a casa

quelli che siamo forti

quelli che il modello italiano

quelli che ci vorrebbe Putin

quelli che bisogna monitorare le celle telefoniche

quelli che l’economia

quelli che l’immunità di gregge

quelli che cantano sui balconi l’inno di Mameli

quelli che “Conte si sta rivelando uno statista”

quelli che i politici sono inadeguati

quelli che cazzo mi mancano le sigarette

quelli che portano a spasso il cane

quelli che “le mascherine ce l’hanno rubate i tedeschi”

quelli che “per il controlli di massa servono 13 milioni”

quelli che l’avevano detto che dovevamo chiudere i porti (!)

quelli che contano i morti

quelli che fanno proiezioni matematiche dei morti

quelli che muoiono intubati

quelli che a ottant’anni muoiono come mosche senza raggiungere l’ospedale

quelli che da venti giorni sono in terapia intensiva

quelli che in due giorni se ne vanno

quelli che sono asintomatici

quelli che hanno sintomi ma di un’altra malattia

quelli che hanno paura

quelli che si autocertificano per uscire a vedere i necrologi

quelli che non hanno paura ma si annoiano

quelli che hanno paura, si annoiano e non ne possono più

quelli che insegnano on line come se non fosse successo niente

quelli che perdono tempo

quelli che perdono il lavoro

quelli che studiano

quelli che esorcizzano la paura analizzando le partite di Spassky contro Fischer

quelli che non riescono più a leggere un libro, un racconto, una pagina

quelli he fanno i post sui social simulando indifferenza

quelli che fanno battute

quelli che fanno vignette motivazionali

quelli che “nulla sarà più come prima”

quelli che vanno a fare la spesa a scaglioni per fare quattro passi

quelli che gli Usa hanno mandato 3000 soldati in Europa

quelli che sono più furbi del mondo

quelli che fanno le multe con le mascherine

quelli che mio nonno quando c’era la guerra è stato in una soffitta per mesi

quelli che le scuole non riapriranno più

quelli che le scuole continueranno a maggio

quelli che controllano i cellulari

quelli che scrivono fake news

quelli che fanno sottili analisi politologiche

quelli che “il cucchiaio non esiste”

quelli che vaffanculo il Covid-19

quelli che bevono vino dozzinale

quelli che aprono un Sassicaia ’88

quelli che telefonano agli amici che non vedevano dalle medie

quelli che fanno proclami

quelli che leggono Pessoa

quelli che ascoltano radio radicale

quelli che vedono Il Grande Fratello Vip

quelli che meditano sull’impermanenza

quelli che amore mi manchi

quelli che il virus accelererà il mutamento del capitalismo

quelli che si concentrano sul chakra

quelli che vedono youporn

quelli che scrivono diari

quelli che fanno i filosofi

quelli che fanno i virologi ma hanno la seconda liceo

quelli che fanno i video

quelli che fanno i giornalisti e informano sul serio

quelli che giocano ai solitari

quelli che preparano i dolci

quelli che stanno in prigione

quelli che accudiscono i bimbi

quelli che litigano con il partner

quelli che consegnano i pacchi di Amazon

quelli che parlano dal balcone

quelli che gli israeliani troveranno il vaccino

quelli che , no prima gli olandesi, i cinesi, i russi …

quelli che fotografano i passanti e mandano su Facebook

quelli che stanno zitti

quelli che sono soli, malati, disperati

quelli che sono forti, vitali, entusiasti

quelli che passano la giornata guardando fuori dalla finestra

quelli che vanno oltre

quelli che rimangono

quelli che lavorano nei supermercati, e negli altri servizi essenziali spesso senza mascherine

quelli che “C’è un quadro di Klee che s’intitola ‘Angelus Novus’.Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo….”

Quelli che cantano La Cura di Battiato

quelli che fanno gli infermieri, i medici, e lottano per salvare vite

Tutti questi e altri ancora

univano i loro cuori in un silenzio potente

aspettando guarigione

 

[*Liberamente ispirato a Tentativo di descrizione d’un banchetto a Parigi (Francia) di Jacques Prévert. Che lui mi perdoni.]

TAG: coronarvirus, poesia
CAT: Filosofia

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