Finanza
Caltagirone, Milleri e Lovaglio indagati per la scalata di Montepaschi a Mediobanca
Per Caltagirone, Milleri e Lovaglio l’ipotesi formulata dalla Procura di Milano è di aggiotaggio e ostacolo alle Autorità di Vigilanza. Avrebbero concordato la scalata a Piazzetta Cuccia senza comunicazioni a Consob, Bce e Ivass
L’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e della controllante lussemburghese Delfin s.a.r.l. Francesco Milleri e l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, sono indagati dalla Procura di Milano per aggiotaggio e ostacolo alle Autorità di vigilanza. La notizia è stata anticipata dal Corriere della Sera. Per gli inquirenti gli indagati avrebbero concordato l’Offerta pubblica di scambio da 13,5 miliardi di euro (accolta in Borsa dal 62% di adesioni) con la quale Monte dei Paschi di Siena, di cui il governo era il primo azionista, tra gennaio e ottobre 2025 ha conquistato il controllo di Mediobanca, a sua volta prima azionista con il 13,2% di Generali in cui possiedono già corpose quote Caltagirone e Delfin. I titoli delle due società in Borsa sono in calo, con Mps che perde oltre il 5% e Mediobanca che lascia sul terreno oltre un punto percentuale.
Secondo quanto riporta il Corriere l’accordo (non dichiarato al mercato in violazione delle regole) sulla partita per la scalata a Mediobanca sarebbe stato nascosto anche e soprattutto ai controllori Consob, l’autorità di vigilanza sulla Borsa, Banca centrale europea e Ivass (vigilante sul mondo delle assicurazioni). Il piano avrebbe previsto anche un coordinamento, oltre che degli acquisti nel 2024 di una quota di azioni Mps cedute a fine 2024 dal Ministero del Tesoro allora primo azionista della banca senese, anche degli acquisti di azioni di Mediobanca, fino a violare l’obbligo normativo di lanciare sull’istituto guidato allora dal banchiere Alberto Nagel una «Opa-Offerta pubblica di acquisto» una volta raggiunta e superata congiuntamente la quota del 25% di Piazzetta Cuccia.
Banca Monte dei Paschi di Siena – si legge in una nota diffusa dalla Banca – informa di aver ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica di Milano di un decreto di perquisizione. “In tale contesto è stato notificato un avviso di garanzia al Dr Luigi Lovaglio in qualità di amministratore delegato; le ipotesi di reato indicate nel documento fanno riferimento all’ostacolo alle funzioni di vigilanza ed alla manipolazione di mercato. La Banca è confidente di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle Autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione”.
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