Sri Lanka: al galoppo verso il disastro

28 Maggio 2022

Lo Sri Lanka è in fiamme. Stavolta non si tratta di un conflitto etnico, ma della fame e della disperazione di un popolo, il cui governo, avido di ricchezza personale e impegnato quasi esclusivamente nel genocidio della minoranza tamil, ha portato lo Stato al default – alla bancarotta. Lo Sri Lanka non può pagare i debiti: dapprima è finito il carburante, poi il cibo e le medicine, poi l’acqua, poi le banche hanno smesso di funzionare. La voragine del debito ha divorato tutto. Il mondo guarda a questo sviluppo con grande preoccupazione, ma non sa che fare – e con chi. La famiglia Rajapaksa, dopo decenni di incontrastato dominio, sta cadendo a pezzi[1].

La gente protesta in strada, ininterrottamente, sempre più disperata e furiosa, da oltre due mesi. Il 9 maggio 2022 si dimette il primo ministro Mahinda Rajapaksa[2]. A Colombo, il 31 marzo, la folla inferocita si spinge fin sotto l’abitazione del presidente Gotabaya Rajapaksa[3] – fratello di Mahinda – chiedendone le dimissioni: i tumulti vengono respinti con idranti e lacrimogeni, 50 persone finiscono in ospedale. Il governo dichiara lo stato di emergenza ed arresta 600 persone[4].

Il debito estero ammonta ormai a quasi 51 miliardi di dollari[5]. Da giorni, file sempre più lunghe di persone compaiono ai distributori senza più carburante; manca il gas per cucinare, mancano le medicine, i mezzi di trasporto sono al collasso; il governo sospende l’elettricità per tredici ore al giorno, gli ospedali smettono di funzionare: non hanno diesel per i generatori; manca il cibo, i supermercati senza elettricità non riescono a conservare gli alimenti, la rete telefonica ed internet subiscono costanti interruzioni. È la peggiore crisi 1948: tra i motivi certamente l’epidemia di Covid19, la crisi ucraina, ma la reale responsabilità della disastrosa situazione è del governo, totalmente incapace di gestire l’economia. I cittadini accusano la famiglia Rajapaksa, che controlla la politica dal 2005, di corruzione, nepotismo e autoritarismo.

Un complesso mosaico etnico e religioso

Scena degli attentati della Pasqua 2019, nei quali morirono 270 persone: ad oggi l’azione è rimasta impunita[6].

Lo Sri Lanka soffre endemicamente per le tensioni interetniche: i singalesi, che con il 74,9% della popolazione – circa 15 milioni di persone – costituiscono la comunità maggioritaria, sono divisi non solo dalle differenze di casta, ma anche da quelle religiose e culturali. Sebbene la stragrande maggioranza sia buddista (oltre il 70%)[7], le comunità indù (12,6%)[8] e musulmana (9,7%)[9] sono comunque importanti. Ciò nonostante i cristiani (appena l’1,3%)[10] sono coloro che tengono in mano le fila del potere. Poi ci sono i tamil, divisi in due gruppi, uno di origine srilankese e uno indiano, di religione prevalentemente indù e cristiana[11]. Tra gli indù l’antico sistema delle caste opera con maggiore rigidità che tra i singalesi[12].

La comunità musulmana divide ed è divisa in tre gruppi: il più antico è rappresentato dai mori dello Sri Lanka, Il secondo è quello dei malesi, portati lì dagli olandesi nel XVII e XVIII secolo; il terzo ed ultimo gruppo comprende i mori indiani, la maggior parte dei quali sono di etnia tamil dell’India meridionale[13]. Le denunce di atteggiamenti e pratiche discriminatorie nei confronti della comunità musulmana sono sempre più numerose: durante la pandemia, ad esempio, le autorità hanno vietato loro la sepoltura delle vittime di Covid, costringendole alla cremazione, rito proibito nell’islam[14].  Nel 2020 il governo vieta l’uso del burqa e tutte le altre forme di copertura per il viso col pretesto della sicurezza nazionale[15]; vengono chiuse più di 1000 scuole religiose islamiche, secondo il governo in contrasto con le politiche educative nazionali[16].

L’astio contro i musulmani è cresciuto soprattutto dopo gli attentati simultanei della domenica di Pasqua del 2019[17], che hanno squarciato tre chiese e altrettanti hotel, uccidendo quasi 270 persone, tra cui 45 cittadini stranieri: il peggior attentato nella storia dello Sri Lanka. La responsabilità è stata con troppa fretta attribuita ai gruppi armati locali affiliati all’ISIL (ISIS)[18], eppure dopo tre anni di indagini non si è ancora arrivati ad alcuna verità. Recentemente, il cardinale Malcolm Ranjith, capo della Chiesa Cattolica srilankese, ha affermato che, in base a ciò che fino ad ora è emerso dalle indagini, sembra che all’origine degli attentati ci sia un “complotto politico”[19].

Un quarto di secolo di persecuzioni e massacri

28 luglio 1995: i corpi di 182 tamil, uccisi in uno scontro di una guerra civile che costerà più di 130 mila morti[20].

La guerra civile dello Sri Lanka è una delle tante guerre dimenticate nel mondo, una di quelle che la comunità internazionale ha ignorato per troppo tempo. Durata oltre 25 anni, è costata più di 130 mila morti (146’679 dispersi, verosimilmente nella quasi totalità deceduti[21]), ed è una guerra figlia della politica “dividi et impera” applicata dalle forze coloniali. Grande due volte il Belgio, lo Sri Lanka è la 25° isola più grande del mondo ed è immersa nell’Oceano Indiano. Distante soltanto 33 Km dall’india, un tempo le due regioni erano collegate dal Ponte di Adamo, che si estendeva nello Stretto di Palk, non si sa se naturale od artificiale. Ancora oggi ne rimangono molte tracce e la mitologia vuole sia stato un esercito di scimmie a costruirlo per volere della divinità indù Re Rama[22].

Secondo le scritture, Lo Sri Lanka è un regno indipendente sin dalla sua fondazione, risalente al 438 a.C., quando un principe ariano, proveniente dall’India, sbarca nell’isola e istituisce il suo regno nella pianura centro-settentrionale[23]. Seguono nel tempo una serie di grandi invasioni e incursioni minori da varie dinastie dell’India meridionale, durante i regni di Anuradhapura e Polonnaruwa, fino al XII secolo, fino all’ultimo regno di Kandy nel XVI secolo[24]. Con la cattura del re di Kandy, il 19 febbraio 1815, l’isola dello Sri Lanka, allora chiamato Ceylon dagli europei, perde la sua indipendenza, durata 2357 anni, e diventa una colonia inglese[25].

In quel periodo Ceylon conta circa tre milioni di singalesi, prevalentemente buddisti, e 300’000 tamil indù[26]. Il colonialismo britannico, a caccia di profitti, costruisce enormi piantagioni di caffè, di gomma e di tè, insediando in breve tempo circa un milione di persone di etnia tamil dalla vicina India, per impiegarle come braccianti[27]. Vengono fondate scuole per costoro, ed a loro vengono concesse anche numerose funzioni burocratiche: questa sproporzione nei favori degli inglesi alimenta l’ira della maggioranza singalese che, con l’indipendenza, attuerà politiche anti-tamil. In quella fase storica i tamil di origine indiana sono poco più della metà dell’intera etnia tamil e vengono considerati dal governo come “non srilankesi”, e privati del diritto di voto: con il Ceylon Citizenship Act del 1948[28] viene di fatto vietato ai tamil indiani di detenere la cittadinanza, sicché in 700’000 divengono apolidi.

Nel 1956 viene emanato l’Official Language Act n.33, o Sinhala Only Act, col quale si sancisce il singalese come unica lingua ufficiale di Ceylon, escludendo quindi il tamil. Parti dell’atto vengono revocate nel 1958 col compromesso “Solo singalese, anche tamil”: la diposizione speciale rappresenta certo un piccolo passo avanti, ma non stabilisce affatto una reale parità. Ciò pone l’etnia tamil in grave svantaggio: ogni tamil in una funzione pubblica viene obbligatoriamente prepensionato, e chi cerca un lavoro nell’amministrazione dello Stato non ha scelta se non imparare la lingua ufficiale. Questi provvedimenti contribuiranno ad accrescere in modo determinante le ostilità tra singalesi e tamil, fino a quando, nel 1983, iniziano le prime insurrezioni nella città di Colombo ed in altre città.

Le Tigri Tamil

Parata dell’ala femminile delle Tigri Tamil, addestrate anche per svolgere attacchi suicidi[29]

Protagonista delle insurrezioni è l’esercito delle Tigri di Liberazione del Tamil Eelam (LTTE), il cui capo carismatico è Velupillai Prabhakaran, che si ispira a Alessandro Magno e Napoleone[30]. Le Tigri nascono negli anni ’70 come piccolo movimento della comunità Tamil contro le discriminazioni e le ingiustizie – ed in pochi anni diviene un esercito organizzato di circa 30’000 unità, con un gruppo di suicidi – il primo ad utilizzare donne kamikaze e cinture esplosive[31] – tra i più spietati al mondo.

Gode di un vasto appoggio internazionale che fornisce armi e denaro: la diaspora tamil, che gestisce dozzine di organizzazioni in tutto il mondo e almeno trentadue società travestite da organizzazioni di beneficenza[32]. Sono in parte organizzazioni criminali, specializzate nella pirateria marittima, nel traffico di esseri umani, droga e armi, che guadagnano milioni con estorsioni e falsificazioni di passaporti e carte di credito – un giro d’affari annuale tra i 200 ed i 300 milioni di dollari[33].

L’obiettivo del gruppo è ottenere una secessione armata allo scopo di creare uno Stato sovrano socialista Tamil nel nord e nell’est dell’isola[34]. Il 1° luglio 1983, nel pieno dei tumulti contro il governo – tumulti che, per la prima volta, uniscono gruppi religiosi tradizionalmente in contrasto tra loro[35], le Tigri Tamil attaccano un’unità dell’esercito regolare, uccidendo 13 soldati e ferendone 37[36]: l’attentato provoca violente reazioni da parte dei cingalesi, che costano l’uccisione di almeno 3000 tamil e un numero imprecisato di sfollati[37]. Le Tigri Tamil dichiarano quindi l’inizio della “Prima Guerra Eelam” che dura sino al 1987, periodo durante il quale i separatisti usano autobombe, mine antiuomo e cinture esplosive contro obiettivi militari e civili singalesi. La mediazione del primo ministro indiano Indira Gandhi, accusata poi di foraggiare le stesse Tigri Tamil[38], è un fallimento, e l’esercito srilankese cattura, tortura e uccide migliaia di civili tamil – un genocidio.

Nel 1987, il primo ministro indiano Rajiv Gandhi, preoccupato dal fatto che le spinte separatiste possano diffondersi nel proprio paese, decide l’invio di una forza di pace composta da 100’000 soldati (IPKF)[39]: l’azione si rivela un fallimento, costa la vita a 1200 militari e rafforza i separatisti[40], e per vendetta le Tigri Tamil organizzano numerosi attentati in territorio indiano[41]. Nel maggio 1990, il presidente dello Sri Lanka, Ranasinghe Premadasa, costringe l’India a richiamare le sue forze militari[42]; il ritiro lascia alle Tigri il controllo di vaste aree dello Sri Lanka settentrionale[43]. Un anno dopo una donna kamikaze uccide Rajiv Gandhi durante una manifestazione elettorale[44]. Il presidente Premadasa muore nello stesso modo nel maggio 1993[45].

Civili tamil in fuga dalla battaglia finale nella regione di Vanni, nel 2009[46]

Il 19 aprile del 1995, durante la seconda fase della Eelam War, dopo una tregua di cento giorni, le Tigri attaccano il porto nord-orientale di Trincomalee, con un’azione suicida che uccide 12 marinai e fa saltare in aria due cannoniere[47]. Nel dicembre successivo l’esercito dello Sri Lanka sferra un attacco alla conquista di Jaffna: dopo due settimane di combattimenti ed un numero enorme di perdite civili (anche coloro che si rifugiavano nelle sinagoghe[48]) e militari, l’esercito dello Sri Lanka riesce a catturare città chiave come Atchuveli, Avarankal e Puttur[49].

Nell’8 ottobre 1997 gli Stati Uniti dichiarano l’LTTE un’organizzazione terroristica[50]. La Gran Bretagna e decine di altri paesi si accodano nel 2001[51], anno in cui l’LTTE sferra l’ennesimo attacco sorvolando con un aereo leggero l’aeroporto civile di Colombo, sganciando diverse bombe e distruggendo circa la metà della flotta aerea dello Sri Lanka[52]. Passano ancora anni tra attentati e azioni di guerriglia, che uccidono civili, militari e funzionari di Stato. La Norvegia si fa garante di un processo di tregua che viene sistematicamente ostacolato dal governo di Colombo – che accusa gli europei di fiancheggiare le forze separatiste[53].

Durante le fasi finali della guerra le forze governative accerchiano le Tigri Tamil in un minuscolo tratto di terra nell’area nord-orientale di Vanni, insieme a centinaia di migliaia di civili di etnia tamil: ne segue una feroce battaglia, durante la quale i civili vengono usati come scudi umani, uccisi, torturati, i bambini impiegati come riserve nelle azioni militari di contrasto, con ospedali e luoghi di culto bombardati[54], le donne stuprate, l’accesso a cibo, acqua e medicine ostacolato[55]. A nulla serviranno le tre No Fire Zone istituite per favorire la fuga dei civili: le NFZ verranno ripetutamente bombardate dallo stesso esercito governativo, seminando migliaia di morti[56]: gli ultimi tre mesi di guerra verranno ricordati come il “Massacro di Mullivaikkal”, l’ennesima operazione genocida contro il popolo tamil[57].

La situazione per le Tigri Tamil si fa sempre più difficile, e tra loro si inizia a discutere di piani di resa. Il 18 maggio del 2009 la svolta: il comandante supremo delle Tigri Tamil, Prabhakaran, viene ucciso dalle forze governative in una battaglia nel villaggio costiero di Mullivaikkal a Mullaittivu[58]. Catturato vivo, viene giustiziato sul posto con un colpo in testa a distanza ravvicinata[59]. Diversi militari del suo esercito, arresisi e catturati, subiranno lo stesso trattamento[60]: ormai i crimini di guerra non si contano più. Il giorno seguente lo Sri Lanka dichiara la fine della guerra[61].

Gli abusi proseguono

Dopo la fine della guerra molte saranno le denunce di stupri e torture perpetrate nei confronti dei tamil[62]

Il 13 marzo 2009, con la guerra ancora in corso, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite accusa entrambe le parti di crimini di guerra: il Ministro degli Esteri nega le accuse ma nel contempo impedisce l’ingresso alle agenzie umanitarie ed agli osservatori perché svolgano le opportune verifiche[63]. La fine della guerra non mette fine alle atrocità: un rapporto[64] diffuso nel 2014 dell’avvocatessa Yasmin Sooka (successivamente minacciata dall’intelligence dello Sri Lanka[65]) parla di gravi continue persecuzioni nei confronti dei tamil. Raccoglie numerose testimonianze sugli abusi, tra cui il sesso orale forzato, lo stupro anale e la tortura con l’acqua, pestaggi, ustionati con sigarette e marchiati con oggetti bollenti, brutalità eseguite da o con la complicità di funzionari dello Sri Lanka[66]. Dal rapporto emerge quindi una triste realtà: ancora cinque anni dopo il tacere delle armi, continua il genocidio.

Il 16 settembre 2016[67] viene pubblicato il “Rapporto OISL” dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’Ufficio delle Nazioni Unite (OHCHR)[68], che parla di un “orribile livello di violazioni e abusi” e presenta prove di violazioni da parte delle forze governative, dei paramilitari filogovernativi e delle Tigri Tamil: bombardamenti indiscriminati su ospedali, centri delle Nazioni Unite e navi appartenenti al gruppo di aiuti internazionali della Croce Rossa[69], esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate, torture e violenze sessuali, reclutamento di bambini, civili usati come scudi umani e negazione dell’assistenza umanitaria[70]. Il rapporto conferma i resoconti, forniti da vittime e sopravvissuti, di crimini di guerra commessi sistematicamente durante gli ultimi, brutali mesi della guerra civile e subito dopo[71].

Nel rapporto si afferma che le violazioni perpetrate sia dal governo sia dalla LTTE si configurano come crimini contro l’umanità[72]. Il rapporto contiene una serie di raccomandazioni su come lo Sri Lanka possa gettare le basi per una pace sostenibile[73]. Il governo di unità nazionale, che sale al potere nel 2015, aderisce alla risoluzione 30/1 e promette di risolvere la questione. Ma le cose non cambiano, e l’ONU adotta due nuove risoluzioni (34/1 nel marzo 2017 e 40/1 nel marzo 2019)[74]. Andrà peggio col nuovo governo del presidente Gotabaya Rajapaksa: nel febbraio 2020 si ritira addirittura dal Consiglio per i diritti umani[75].

Il movimento “Sri Lanka Campaign for Peace & Justice”, nel suo rapporto del febbraio 2021, denuncia una situazione desolante: la stragrande maggioranza degli impegni presi dal governo è rimasta sulla carta, e solo uno dei quattro strumenti chiave in tema di giustizia promessi è operativo[76]. Quasi nulla è stato fatto per contrastare la cultura dell’impunità, profondamente radicata nello Sri Lanka, questione al centro delle cicliche esplosioni di violenza di massa[77]. Nel marzo del 2022 l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet denuncia l’incapacità del governo di accertare le responsabilità per le atrocità compiute dall’esercito contro i civili tamil[78].

Bachelet parla di un paese che “ha preso la strada della militarizzazione” e che fa di tutto per coprire i crimini commessi ed erodere gli spazi democratici: chiede quindi di “esplorare la possibilità di sanzioni mirate contro i presunti responsabili di gravi violazioni e abusi dei diritti umani”[79]. Nell’area dell’isola a maggioranza tamil lo sterminio continua: oltre ai 146’679 dispersi dei quali più di 40’000 tamil assassinati, proseguono atti violenti come la repressione dei giornalisti, degli attivisti, degli avvocati, la distruzione dei cimiteri degli eroi di guerra tamil e la proibizione degli eventi commemorativi, la costruzione di tempi buddisti per promuovere l’estinzione culturale tamil; il danneggiamento dell’agricoltura e della pesca[80]. È un disegno ben preciso, iniziato nel 1983 e che non accenna a finire[81].

Storia del clan Rajapaksa

L’ex presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa insieme ai fratelli: l’ex segretario alla difesa Gotabaya Rajapaksa e l’ex ministro dello sviluppo economico Basil Rajapaksa[82]

Il clan Rajapaksa è una famiglia di proprietari terrieri del villaggio di Giruwapattuwa, nel distretto meridionale di Hambantota, arricchitasi con il riso e le noci di cocco. Il clan entra in politica quando Don Matthew Rajapaksa, figlio di Don David Rajapaksa, viene eletto nel Consiglio di Stato del distretto di Hambantota nel 1936[83]: Don Matthew muore nel 1945 e suo fratello Don Alvin Rajapaksa vince le elezioni suppletive senza alcuna opposizione[84]. Alle elezioni del 1947, due membri della famiglia vincono nel distretto di Hambantota: Don Alvin Rajapakse e Laxman Rajapakse (figlio di Don Matthew)[85].

Per i successivi tre decenni, nessuno osa sfidare la famiglia Rajapaksa. George, secondogenito di Don Matthew, nato il 25 dicembre 1936, diviene Ministro della Sanità, Ministro della Pesca, membro del Consiglio di Stato e del Senato di Ceylon[86]: è il nipote di Don Alvin Rajapaksa, membro fondatore dello Sri Lanka Freedom Party, e cugino di Mahinda Rajapaksa[87]. Don Matthew diviene membro del Parlamento nel 1947 e vi rimane sino al 1965, con diversi incarichi ministeriali[88]. La famiglia occupa incontrastata la scena politica fino al 1977 quando, con la vittoria schiacciante dell’UNP alle politiche del 21 luglio, perde ogni rappresentanza nel parlamento.

Dopo poco più di un decennio però, eccoli di nuovo in sella: Mahinda e suo fratello Chamal vengono eletti nel 1989 nel distretto di Hambantota[89]. Prima Ministro del Lavoro (1994-2001) e Ministro della Pesca (1997-2001), poi Primo Ministro sotto il presidente Chandrika Kumaratunga[90], nel 2005 Mahinda Rajapaksa viene eletto presidente; nomina suo fratello Basil Rajapaksa Consigliere Presidenziale: un fratello chiamato “Mr. Ten Percent”[91] a causa della sua corruttela[92]. L’altro fratello, Gotabhaya, Segretario alla Difesa, è soprannominato “The Terminator”[93] per la sua irascibilità: in attesa di affrontare diversi processi per corruzione, otterrà l’insabbiamento dei suoi casi grazie alla guadagnata immunità con l’elezione a Presidente nel 2010[94]. L’elenco dei componenti della sua famiglia di cui Mahinda Rajapaksa si circonda durante il suo mandato è comunque fittissimo[95].

Durante il suo primo governo, Mahinda Rajapaksa si prodiga nel rimuovere i limiti costituzionali che impediscono un terzo mandato, garantendosi così il potere per lungo tempo[96]. Eredita una situazione economica grave, con guasti che hanno radici profonde, figli di un neoliberismo malato abbracciato nel 1977 da Partito Nazionale Unito (UNP), che aveva seguito il programma del FMI in modo pedissequo e disastroso[97]. Mahinda continua con la stessa scellerata gestione, perseguendo un progressivo indebitamento, sognando una nuova Dubai sul lungomare Galle Face di Colombo: la costruzione di una nuova città modernissima viene affidata ad una società di Stato cinese per 1,4 miliardi di dollari, più l’affitto gratuito di due terzi del terreno per un periodo di 99 anni[98]; nell’accordo figurano ulteriori investimenti fallimentari, come l’aeroporto di Hambantota, dal quale decollano appena cinque voli a settimana, e il porto di Hambantota, costato un miliardo di dollari e praticamente inutilizzato[99]. In totale Rajapaksa prende in prestito circa 8 miliardi di dollari dalla Cina, che ora non può restituire[100].

Port City, il progetto di megalopoli sul lungomare di Colombo[101]

Nel 2010 Mahinda Rajapaksa, adorato dalla maggioranza singalese buddista per aver sconfitto le Tigri Tamil, viene rieletto presidente[102], portando con sé Nirupama Rajapaksa (nipote di Gotabaya, accusata recentemente assieme al marito, Thirukumar Nadesan, di detenere, sparsi per il mondo, milioni di dollari in contanti, appartamenti ed opere d’arte[103]), Basil Rajapaksa (fratello di Gotabaya, ex ministro dello Sviluppo economico, arrestato nel 2015 per corruzione e appropriazione indebita in merito ad una frode da 70 milioni di rupie, circa 530’000 dollari relativi alla costruzione di alloggi pubblici[104]) e Namal Rajapaksa (nipote di Gotabaya, figlio di Mahinda, fratello di Gotabaya, ministro dello Sport[105])[106]. Subito dopo, Chamal viene eletto Presidente del Parlamento[107] e Basil Ministro dello Sviluppo Economico[108].

I tre fratelli Rajapaksa sono ormai responsabili di cinque ministeri: Difesa, Giustizia, Sviluppo Economico, Finanza ed infrastrutture – per un totale del 70% del bilancio nazionale[109]. Ma le accuse di corruzione pesano: nel 2015 le elezioni vedono la vittoria di Maithripala Sirisena, che si è messo all’opposizione poco prima del voto e beneficia dei voti tamil e musulmani[110]. Il programma del nuovo presidente è ambiziosissimo: abolire il sistema di poteri occulti e corruzione, cambiare la costituzione per tutelare le minoranze tamil e indagare sulle atrocità commesse dalle autorità durante la guerra civile, punendo anche le colpe della famiglia Rajapaksa[111]. Ma il suo governo non ha i voti per fare le riforme, ed alla fine nomina Primo Ministro Mahinda Rajapaksa[112]: un tradimento che stronca la sua carriera[113]. Nel 2019 le elezioni vengono vinte da Gotabaya Rajapaksa, ex segretario alla difesa e ufficiale dell’intelligence[114].

Con Gotabaya arriva il colpo di grazia ad una economia già compromessa dal debito estero, da una inflazione fuori controllo, da una popolazione allo stremo. Il clan al potere raccoglie ciò che ha seminato con la sua politica di sottoscrivere continui prestiti per finanziare il deficit di bilancio, con il caos della regolamentazione fiscale, con l’incapacità di investire sulle esportazioni: in pochi mesi l’intera economia collassa[115]. Gli attentati, l’epidemia di Covid e la crisi in Ucraina hanno poi portato un colpo durissimo al settore del turismo, terzo settore per importanza per il paese[116], visto che la maggior parte dei turisti, tradizionalmente, viene dalla Russia e dall’Ucraina[117].

Seguono provvedimenti scellerati, come il blocco delle importazioni dei fertilizzanti, che porta ad una riduzione del raccolto di oltre il 30%, costringendo il governo ad emanare sussidi[118]; o la riduzione delle tasse nel tentativo di rilanciare l’economia[119]; oppure la follia di vietare l’importazione di automobili per favorire una produzione interna inesistente[120]. La crisi internazionale porta l’ultimo colpo, quello mortale: fino a sei mesi fa, circa il 18% del PIL consisteva nelle rimesse degli emigrati. Questi, ora sono in difficoltà, ed in soli tre mesi le rimesse, che servivano per sostenere la valuta dello Sri Lanka e permettere alle banche di avere la liquidità necessaria per la popolazione, sono scese di oltre il 35%, e la tendenza è ancora più preoccupante[121]. La reazione delle banche e del governo è stata di aumentare la dipendenza da obbligazioni estere (che ora compongono oltre il 47% del debito), sapendo che non avrebbero mai potuto onorarne gli interessi[122].

Il triste epilogo è il default. Il Paese, per la prima volta, non può rimborsare 78 milioni di dollari di interessi sui debiti in scadenza. Più ancora della bramosia di potere dei Rajapaksa, della corruzione, degli intrighi politici, dei conflitti interetnici, ha potuto un’incapacità che rasenta la stupidità. Quasi sempre, nulla può salvarci da questa.

 

 

 

[1] https://www.bbc.com/news/business-61505842
[2] https://www.bbc.com/news/world-asia-61381536
[3] https://www.ndtv.com/world-news/lanka-ex-pm-family-take-shelter-in-naval-base-amid-lethal-protests-over-economic-crisis-2961931
[4] https://www.ndtv.com/world-news/lanka-ex-pm-family-take-shelter-in-naval-base-amid-lethal-protests-over-economic-crisis-2961931
[5] https://tradingeconomics.com/sri-lanka/external-debt
[6] https://asiatimes.com/2019/12/sri-lanka-intel-chief-sacked-over-easter-attacks/
[7] https://www.uscirf.gov/sites/default/files/2021-10/2021%20Sri%20Lanka%20Country%20Update_0.pdf
[8] https://www.uscirf.gov/sites/default/files/2021-10/2021%20Sri%20Lanka%20Country%20Update_0.pdf
[9] https://www.uscirf.gov/sites/default/files/2021-10/2021%20Sri%20Lanka%20Country%20Update_0.pdf
[10] https://www.uscirf.gov/sites/default/files/2021-10/2021%20Sri%20Lanka%20Country%20Update_0.pdf
[11] https://www.britannica.com/place/Sri-Lanka/Plant-and-animal-life#ref388609
[12] https://www.britannica.com/place/Sri-Lanka/Plant-and-animal-life#ref388609
[13] https://www.everyculture.com/South-Asia/Moor-of-Sri-Lanka.html
[14] https://www.hrw.org/news/2021/01/18/sri-lanka-covid-19-forced-cremation-muslims-discriminatory
[15] https://www.aljazeera.com/news/2021/4/28/sri-lanka-cabinet-approves-proposed-ban-on-burqas-in-public
[16] https://www.theguardian.com/world/2021/mar/13/sri-lanka-to-ban-burka-and-close-1000-islamic-schools
[17] https://www.bbc.com/news/world-asia-48001720
[18] https://www.aljazeera.com/news/2019/4/22/hardline-local-group-linked-to-deadly-sri-lanka-attacks
[19] https://www.newsfirst.lk/2022/01/13/grenade-discovery-at-church-a-conspiracy-cardinal/
[20] https://jour210srilanka.wordpress.com/photography/mw2/
[21] https://www.tamilguardian.com/content/12-years-today-massacre-mullivaikkal
[22] https://www.express.co.uk/news/science/829341/adams-bridge-nasa-modern-humans
[23] https://www.colombotelegraph.com/index.php/sri-lankas-sinhalese-tamils-historical-myths-realities/
[24] https://www.colombotelegraph.com/index.php/sri-lankas-sinhalese-tamils-historical-myths-realities/
[25] https://www.sundaytimes.lk/150215/plus/200-years-ago-the-british-marched-into-kandy-135352.html
[26] https://www.thoughtco.com/the-sri-lankan-civil-war-195086
[27] https://indianexpress.com/article/research/indian-tamils-and-sri-lankan-tamils-here-is-the-difference-4654435/
[28] https://www.refworld.org/docid/3ae6b50414.html
[29] https://thediplomat.com/2015/07/sri-lankan-civil-war-what-if-the-tamil-tigers-werent-labelled-as-terrorists/
[30] https://www.aljazeera.com/news/2009/5/19/obituary-velupillai-prabhakaran
[31] https://www.hsdl.org/?view&did=18630
[32] https://www.inss.org.il/wp-content/uploads/sites/2/systemfiles/ShlomiYass.pdf “Sri Lanka and the Tamil Tigers:

Conflict and Legitimacy” – Shlomi Yass – from “Military and Strategic Affairs, Volume 6, No. 2” – August 2014
[33] https://www.inss.org.il/wp-content/uploads/sites/2/systemfiles/ShlomiYass.pdf “Sri Lanka and the Tamil Tigers:

Conflict and Legitimacy” – Shlomi Yass – from “Military and Strategic Affairs, Volume 6, No. 2” – August 2014
[34] https://www.satp.org/satporgtp/countries/srilanka/terroristoutfits/ltte.htm
[35] https://www.ilpost.it/2022/05/13/sri-lanka-crisi-economica-proteste/
[36] https://www.irishtimes.com/news/tamil-tigers-kill-13-soldiers-1.152879#:~:text=Colombo%20%2D%20Suspected%20Tamil%20Tiger%20rebels,detonated%20under%20an%20army%20bus.
[37] https://www.thoughtco.com/the-sri-lankan-civil-war-195086
[38] https://www.firstpost.com/world/indira-gandhi-helped-train-tamil-rebels-and-reaped-whirlwind-13913.html
[39] https://apps.dtic.mil/sti/pdfs/ADA294004.pdf
[40] https://www.sundayguardianlive.com/news/reminiscences-ipkf-peacekeeper
[41] https://www.dailypioneer.com/2015/columnists/25-years-ago-an-exit-following-a-debacle.html
[42] https://www.sundayguardianlive.com/news/reminiscences-ipkf-peacekeeper
[43] https://www.wionews.com/photos/a-timeline-to-tamil-tigers-37-year-marathon-struggle-against-lankan-army-for-separate-state-219592#india-enters-and-leaves-219581
[44] https://www.thehindu.com/in-school/rajivs-death-a-revisit/article5814423.ece
[45] https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1993-05-02-mn-30334-story.html
[46] https://www.tamilguardian.com/content/13-years-today-no-fire-zone-smoke
[47] https://www.washingtonpost.com/archive/politics/1995/04/20/sri-lankas-tamil-rebels-blow-up-2-gunboats-ending-truce/4e607351-90d8-4010-9895-5e08792db04f/
[48] https://www.tamilguardian.com/content/fight-jaffna-october-1995
[49] https://www.tamilguardian.com/content/fight-jaffna-october-1995
[50] https://www.refworld.org/docid/5bcf1f33a.html
[51] https://cisac.fsi.stanford.edu/mappingmilitants/profiles/liberation-tigers-tamil-elam#:~:text=July%208%2C%202015-,The%20Liberation%20Tigers%20of%20Tamil%20Eelam%20(LTTE)%20were%20a%20militant,armed%20forces%20in%20May%202009.
[52] https://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/esteri/colombo-aeroporto/colombo-aeroporto/colombo-aeroporto.html#:~:text=COLOMBO%20%2D%20Le%20Tigri%20Tamil%20assaltono,altri%2017%20sono%20rimasti%20feriti.
[53] https://thediplomat.com/2015/07/sri-lankan-civil-war-what-if-the-tamil-tigers-werent-labelled-as-terrorists/
[54] https://www.tamilnet.com/art.html?catid=13&artid=29351
[55] https://thediplomat.com/2015/07/sri-lankan-civil-war-what-if-the-tamil-tigers-werent-labelled-as-terrorists/
[56] https://theprint.in/theprint-essential/what-is-mullivaikkal-war-why-has-the-demolition-of-memorial-for-its-victims-triggered-a-row/582976/
[57] https://www.tamilguardian.com/content/12-years-today-massacre-mullivaikkal
[58] https://www.wionews.com/photos/a-timeline-to-tamil-tigers-37-year-marathon-struggle-against-lankan-army-for-separate-state-219592#war-crime-219587
[59] https://www.deccanherald.com/content/6576/prabhakaran-captured-alive-then-shot.html
[60] https://www.deccanherald.com/content/6576/prabhakaran-captured-alive-then-shot.html
[61] https://www.theguardian.com/world/2009/may/18/tamil-tigers-killed-sri-lanka
[62] https://www.colombotelegraph.com/index.php/tamil-man-claims-rape-and-torture-upon-return-to-sri-lanka/
[63] https://edition.cnn.com/2009/WORLD/asiapcf/05/12/sri.lanka.fighting/index.html.
[64] https://barhumanrights.org.uk/wp-content/uploads/2014/03/an_unfinihsed_war._torture_and_sexual_violence_in_sri_lanka_2009-2014_0-compressed.pdf
[65] https://www.fidh.org/en/issues/human-rights-defenders/sri-lanka-public-statement-regarding-allegations-and-threats-against
[66] https://www.theguardian.com/world/2014/mar/21/sri-lanka-tamils-subjected-to-horrific-abuse-after-2009-civil-war-says-report
[67] https://www.crisisgroup.org/asia/south-asia/sri-lanka/statement-un-sri-lanka-investigation-report
[68] https://www.ohchr.org/en/hr-bodies/hrc/oisl
[69] https://www.bbc.com/news/world-south-asia-13190576
[70] https://www.crisisgroup.org/asia/south-asia/sri-lanka/statement-un-sri-lanka-investigation-report
[71] https://www.crisisgroup.org/asia/south-asia/sri-lanka/statement-un-sri-lanka-investigation-report
[72] https://www.srilankacampaign.org/take-action/keep-the-promise/
[73] https://www.srilankacampaign.org/take-action/keep-the-promise/
[74] https://www.srilankacampaign.org/take-action/keep-the-promise/
[75] https://www.thehindu.com/news/international/sri-lanka-notifies-un-about-rights-resolution-withdrawal/article61626417.ece
[76] https://www.srilankacampaign.org/wp-content/uploads/2021/02/Reversing-Progress-Sri-Lanka-Campaign-February-2021.pdf
[77] https://www.srilankacampaign.org/take-action/keep-the-promise/
[78] https://www.asianews.it/notizie-it/L’Onu-accusa-Colombo-di-crimini-di-guerra-55350.html
[79] https://www.asianews.it/notizie-it/L’Onu-accusa-Colombo-di-crimini-di-guerra-55350.html
[80] https://www.einnews.com/pr_news/572102688/tamil-genocide-remembrance-day-may-18-announcement
[81] https://opiniojuris.org/2020/07/24/sri-lankas-state-responsibility-for-historical-and-recent-tamil-genocides/
[82] https://www.business-standard.com/article/international/power-dynasty-crumbles-how-sri-lanka-s-rajapaksa-family-fell-from-grace-122051301388_1.html
[83] https://hindustannewshub.com/world-news/the-complete-story-of-the-rajapaksa-empire-that-ran-the-family-government-in-sri-lanka-for-decades/
[84] https://cgs-bd.com/article/4578/%E2%80%9CMedamulana-Dynasty%E2%80%9D–Four-Sons-and-Three-Grandsons-of-Don-Alvin-Rajapaksa
[85] https://cgs-bd.com/article/4578/%E2%80%9CMedamulana-Dynasty%E2%80%9D–Four-Sons-and-Three-Grandsons-of-Don-Alvin-Rajapaksa
[86] https://peoplepill.com/people/george-rajapaksa
[87] “Medamulana Dynasty”: Four Sons and Three Grandsons of Don Alvin Rajapaksa (cgs-bd.com)
[88] https://hindustannewshub.com/world-news/the-complete-story-of-the-rajapaksa-empire-that-ran-the-family-government-in-sri-lanka-for-decades/
[89] https://elections.gov.lk/web/wp-content/uploads/election-results/parliamentary-elections/general-election-1989.pdf
[90] https://www.thequint.com/news/world/meet-rajapaksas-boss-terminator-bodyguard-ten-percent#read-more
[91] https://www.colombotelegraph.com/index.php/wikileaks-basil-is-corrupt-education-limited-and-expelled-from-school/
[92] https://www.wionews.com/photos/meet-the-rajapaksa-dynasty-patriarch-terminator-mr-ten-percent-bodyguard-and-scion-318857#mr-ten-percent-318849
[93] https://www.theguardian.com/world/2019/nov/17/the-terminator-how-gotabaya-rajapaksas-ruthless-streak-led-him-to-power-sri-lanka
[94] https://timesofindia.indiatimes.com/world/south-asia/all-in-the-family-sri-lankas-political-rajapaksa-dynasty/articleshow/77363914.cms
[95] https://timesofindia.indiatimes.com/world/south-asia/all-in-the-family-sri-lankas-political-rajapaksa-dynasty/articleshow/77363914.cms
[96] https://www.thequint.com/news/world/meet-rajapaksas-boss-terminator-bodyguard-ten-percent#read-more
[97] https://frontline.thehindu.com/cover-story/roots-of-sri-lanka-economic-crisis/article38467127.ece
[98] https://www.theguardian.com/cities/2018/aug/02/sri-lanka-new-dubai-chinese-city-colombo
[99] https://www.bbc.com/news/business-40044113
[100] https://www.theguardian.com/cities/2018/aug/02/sri-lanka-new-dubai-chinese-city-colombo
[101] https://www.theguardian.com/cities/2018/aug/02/sri-lanka-new-dubai-chinese-city-colombo
[102] https://www.theguardian.com/world/2010/jan/27/mahinda-rajapaksa-wins-sri-lanka-election
[103] https://www.icij.org/investigations/pandora-papers/sri-lanka-rajapaksa-family-offshore-wealth-power/ ; https://theeconreview.com/2022/02/22/the-pandora-papers-and-the-exposure-of-sri-lankas-elite/
[104] https://www.france24.com/en/asia-pacific/20220510-the-rise-and-fall-of-a-political-dynasty-that-brought-sri-lanka-to-its-knees
[105] https://www.thehindu.com/news/international/sri-lankas-all-powerful-rajapaksas-under-fire/article65282886.ece
[106] https://www.reuters.com/article/idINIndia-47579420100409
[107] https://www.defence.lk/Profile/state_minister_of_defence
[108] https://island.lk/basil-to-be-appointed-finance-and-economic-development-minister/
[109] https://www.aljazeera.com/news/2010/11/19/profile-mahinda-rajapaksa/
[110] https://www.theguardian.com/world/2015/jan/09/sri-lanka-election-shock-as-president-mahinda-rajapaksa-concedes-defeat
[111] https://apnews.com/article/civil-wars-mahinda-rajapaksa-elections-international-news-race-and-ethnicity-1c88427065fe441e8d53898671db543b
[112] https://www.bbc.com/news/world-asia-46156303
[113] https://apnews.com/article/civil-wars-mahinda-rajapaksa-elections-international-news-race-and-ethnicity-1c88427065fe441e8d53898671db543b
[114] https://www.npr.org/2019/11/17/780241242/gotabaya-rajapaksa-wins-sri-lankan-presidential-elections
[115] https://devpolicy.org/paradise-squandered-sri-lankas-economy-20220331/
[116] https://www.aljazeera.com/economy/2022/3/25/hold-tourism-in-sri-lanka-one-step-forward-two-steps-back
[117] https://www.ft.com/content/3a6d3822-7c7a-4c62-9a0e-dcff37e2a175
[118] https://www.reuters.com/markets/commodities/fertiliser-ban-decimates-sri-lankan-crops-government-popularity-ebbs-2022-03-03/
[119] https://edition.cnn.com/2022/04/05/asia/sri-lanka-economic-crisis-explainer-intl-hnk/index.html
[120] https://globalpressjournal.com/asia/sri_lanka/businesses-crushed-vehicle-import-ban/
[121] https://devpolicy.org/paradise-squandered-sri-lankas-economy-20220331/
[122] https://www.dw.com/en/sri-lankas-foreign-debt-default-why-the-island-nation-went-under/a-61475596

TAG: #dirittiumani, #Rajapaksa, #SriLanka, dittatura
CAT: Geopolitica

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