L’Unione Africana lavora per l’eliminazione dei dazi doganali

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20 Febbraio 2023

Mentre l’Europa pensa esclusivamente all’ennesimo conflitto fratricida, senza mai pronunciare le parole “Pace” o “Tregua”, ad Addis Abeba, si svolge il vertice dei Capi di Stato e di Governo delle 54 Nazioni dell’Unione Africana. Il titolo di questa sessione di lavoro è dedicato principalmente all’attuazione della zona di libero scambio pan africana. Questo accordo, se portato a termine, prevede l’eliminazione dei dazi doganali per il 90 per cento delle linee tariffarie in 5 anni per i Paesi più sviluppati e in 10 anni per i Paesi meno sviluppati. I dazi doganali dovranno essere successivamente eliminati per il 7 per cento delle linee tariffarie e l’unificazione delle attuali aree regionali di libero scambio. Se l’accordo giungesse in porto, si avrebbe la creazione del più grande mercato globale esistente per popolazione.

L’appuntamento di Addis Abeba, inoltre, è servito al Marocco per portare all’attenzione dei rappresentanti africani anche la necessità di riformare l’Unione Africana. Infatti, la visione della riforma istituzionale dell’UA che il Marocco sostiene pienamente si basa su un approccio globale a favore dello sviluppo e della promozione della pace e della stabilità nel continente. In questo contesto, il Marocco ritiene che questa riforma debba essere inclusiva, olistica, trasparente e partecipativa e basata sui parametri del realismo e del pragmatismo.

Il Marocco intende dare il proprio contributo concreto alla riforma dell’Unione Africana, poiché crede fortemente nell’Africa e nelle sue potenzialità di attore globale. In quest’ottica si spiega anche l’azione diplomatica del Marocco e di alcune Nazioni che ha portato a respingere da parte del Consiglio Legislativo dell’Unione Africana la proposta dell’Algeria per l’adozione di un documento riguardante la “Strategia e quadro politico per i partenariati dell’Unione Africana”.

La questione potrebbe apparire come non importante, ma nei fatti, rischia di far venire meno l’essenza stessa dell’Unione Africana. Infatti, il progetto di “strategia e quadro politico per i partenariati” rifiutata dal Consiglio legislativo dell’UA avrebbe permesso anche l’istituzionalizzazione del Fronte Polisario all’interno degli accordi dell’Unione Africana. Infatti, come riportato alcuni giornali di opinione africana: ” Il controverso progetto mira a garantire una maggiore partecipazione del “polisario” alle conferenze e agli incontri a cui partecipano l’UA con i suoi partner in Europa e in Asia, al fine di garantire che non ci sia opposizione alla partecipazione dei separatisti da parte del Marocco o qualsiasi altro Paese africano che rifiuti la presenza di questa entità all’interno degli organi dell’Unione”.

Di fronte a questo tentativo, il consiglio legislativo dell’Unione Africana ha espresso un parere negativo e molto importante per lo sviluppo delle relazioni pan africane

Per quanto riguarda l’Europa, dovrebbe riprendere a parlare con l’Africa, non in termini coloniali o neo coloniali, ma deve avere il coraggio, per usare una espressione di Papa Francesco, a concedere l’indipendenza all’Africa e alle Nazioni che la compongono. Oggi l’Africa rappresenta il futuro, per questo la politica pan africana del Marocco è interessante da seguire in quanto rappresenta non la voglia di interferire con le singole dinamiche interne ma creare uno spazio di pace e progresso per tutti.

 

TAG: Africa
CAT: Geopolitica

2 Commenti

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  1. andrea-lenzi 2 anni fa

    Ma possibile che occorra sempre tirare in ballo la chiesa cattolica in ogni ambito, ad ogni scorreggia banale del papa?
    Tra l’altro la chiesa cattolica l’Africa l’ha rovinata illo tempore legittimando la schiavitù degli africani e negli anni 90 con la incivile guerra contro il preservativo di papa wojtyla, che ha fatto dilagare l’AIDS come mai prima

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  2. andrea-lenzi 2 anni fa

    L’Africa è il futuro?
    Tutti siamo il futuro e tutti siamo nella stessa barca; prima ce ne renderemo conto, meglio sarà, poiché il pianeta è sovrappopolato mentre le risorse diminuiscono; altro che banalità del papa, che anzi dovrebbe tacere, visto che le Filippine e molti stati africani “colonizzati” dal cristiani sono un ottimo esempio del perché occorra allontanare la religione dalle scuole ed insegnare alla popolazione a pensare in modo razionale.

    Ritornando al tema Europa/Africa:
    dapprima deve crearsi una UE più solida, nella quale i nazionalismi via via cessino, e poi si potrà pensare ad altro (se quel criminale di Putin lo permetterà), come sta facendo la Cina, che da tempo investe nelle infrastrutture africane, perché i fatti sono sempre meglio delle parole.

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