Germania: il caso Yildiz e i legami dei neonazisti

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18 Agosto 2019

Il tema dei rapporti tra Forze dell’Ordine ed estrema destra in Germania sta facendo discutere sempre più, anche grazie a  diversi casi emersi recentemente che gettano diverse ombre sulla polizia tedesca. Uno di questi risale a qualche mese fa, e riguarda Başay Yildiz, avvocatessa turco-tedesca che sta rappresentando in una causa il parente di una delle vittima del NSU, il Nationalsozialistiche Untergrund, rete terroristica d’ispirazione nazista attiva tra il 1997 e il 2011.

Proprio a causa del suo lavoro, è stato recapitato all’avvocatessa un fax con minacce di morte nei confronti della figlia. Il fax reca in calce la firma Uwe Böhnhardt, un nome che richiama a un celebre terrorista dell’organizzazione, e ha in calce la firma NSU 2.0. La particolarità è che il fax conteneva una serie di informazioni, tra cui l’indirizzo privato di Yıldız, che l’avvocatessa non ha reso pubblico. Gli inquirenti hanno poi scoperto che l’indirizzo era stato ottenuto consultando l’anagrafe da un computer della polizia, e che quindi doveva essere stato un membro delle forze dell’ordine ad aver fornito l’informazione.

In seguito, si è poi scoperto che era stata una poliziotta di Francoforte a consultare l’anagrafe, e da un controllo del suo cellulare è stato trovato un gruppo Whatsapp con materiali di propaganda nazionalsocialista e antisemita. I partecipanti erano 7, e ben 6 sono appartenenti alle forze dell’ordine, 5 di Francoforte e 1 di Marburgo.

Le indagini ovviamente proseguiranno e bisognerà accertare responsabilità nel caso Yıldız e in generale approfondire i rapporti tra questi poliziotti e la NSU 2.0, ma ovviamente il caso ha riaperto il dibattito sui legami tra polizia ed estrema destra.

La vicenda, infatti, si inserisce in una serie di casi noti al pubblico che hanno riguardato le forze dell’ordine: nel 2014, ad esempio, ad Hannover un poliziotto si vantava nei messaggi ai suoi colleghi di aver picchiato un immigrato afgano, mentre nel 2017 a Berlino un poliziotto ha scritto dei messaggi ai suoi superiori con riferimenti polemici ai gut menschen, che potremmo tradurre con “buonisti”, e che terminano con 88, una sigla che rimanda al saluto hiltleriano. Nel 2019, infine, 40 poliziotti di Monaco sono stati scoperti a partecipare a una chat con materiale di propaganda antisemita.

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