Condannato gregario in un rapimento di Stato

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26 Luglio 2018

Il tribunale di Berlino ha condannato il 25 luglio 2018 a quasi 3 anni e 10 mesi il 47enne vietnamita Long N. H. che ha ammesso di avere noleggiato a Praga, dove conduce un’agenzia di trasferimento di denaro, l’auto usata per rapire il 23 luglio 2017 a Berlino il manager vietnamita 52enne Trinh Xuan Thanh e la sua amante e di avere quindi riportato indietro la vettura dopo il sequestro. La Corte ha inoltre ritenuto provato che abbia anche rimosso le tracce del reato. Nell’atto di accusa si indicava anche che si sarebbe occupato della camera di albergo del presunto rapitore. Condannato per associazione alla privazione della libertà ed attività di spionaggio, il reo sapeva dei piani dei servizi segreti vietnamiti ma non apparteneva ai comandi.

Il rapito era ex amministratore delegato di un’azienda edile statale vietnamita ed ex funzionario del partito comunista, aveva raggiunto moglie e tre figli già scappati in Germania nell’agosto 2016 e viveva senza appariscenza nella capitale tedesca. Quando venne informato che il Vietnam avrebbe chiesto la sua estradizione alla Germania, si decise a presentare nel maggio 2017 domanda di asilo. Fu però individuato dagli agenti vietnamiti grazie all’arrivo della amante a Berlino e venne spiato. Presso a poco un anno fa, mentre era a spasso vicino ai Tiergarten, l’ex manager venne tirato a forza su un furgone Volkswagen e portato nell’ambasciata vietnamita e da qui probabilmente condotto in Slovacchia e quindi caricato contro la sua volontà su un aereo e rimpatriato. Una settimana dopo in Vietnam Trinh Xuan Thanh riapparve dimagrito alla televisione di Stato ed affermò di essere rientrato di sua volontà. Ha subito due condanne all’ergastolo per corruzione e cattiva amministrazione ed è al momento agli arresti, ma secondo quanto indicato dal suo avvocato alla tedesca ARD, può ricevere le visite dei familiari una volta al mese. Inoltre ha scampato la condanna a morte; si specula che il Ministero degli Esteri tedesco lo possa aver imposto ai vietnamiti, in cambio Trinh Xuan Thanh non farà appello.

Il sequestro ha incrinato i rapporti tra Berlino ed Hanoi; la Procura Generale tedesca ha parlato apertamente di “rapimento di Stato” ed ha in corso altre indagini sull’episodio per individuare tutti i responsabili nell’esecuzione del piano in cui sarebbero state coinvolte tre vetture. Gli investigatori hanno avuto un colpo di fortuna perché dei testimoni segnarono il numero di targa del furgone ed una volta individuatolo con i dati del GPS hanno potuto ricostruirne l’intero tragitto. Due uomini scesero nei pressi dello Sheraton dove  Trinh Xuan Thanh aveva soggiornato per 4 notti con l’amante. Uno dei due è stato individuato essere il Generale luogotenente Duong Minh Hung, riporta la taz che fa il nome anche del secondo, Quang Dung Vu, identificato dal numero di cellulare che il Generale diede alla direzione dell’albergo in calce ad un reclamo. Sorpresa: è stato fruitore di una borsa del Bundesnachrichtendienst e nel 2001 aveva passato 8 mesi in Germania con anche un corso di tedesco pagato. Gli inquirenti hanno delineato un gruppo di colpevoli, partecipanti da Praga e da Parigi, tracce che passano da Brünn in Cechia fino a Bratislava in Slovacchia verso la quale tre giorni dopo il rapimento viaggiarono un Range Rover ed una Mercedes Vito con probabilmente a bordo rapitori e sequestrato, mentre l’amante fu fatta rimpatriare in modo meno laborioso. Presso un albergo, ha scritto la taz, si sarebbe tenuto un incontro tra il Ministro degli Interni slovacco ed una delegazione vietnamita di cui avrebbe fatto parte anche il Ministro per la sicurezza e capo dei servizi segreti vietnamita To Lam in persona. Se le ricostruzioni sono esatte, poche ore dopo 12 passeggeri con passaporto diplomatico, tra i quali la vittima sotto falso nome, si sono imbarcati su un volo per Mosca. Accuse pesanti per la Slovacchia che ufficialmente non ha ancora chiarito il supposto coinvolgimento nel rapimento di un richiedente asilo in Germania.

Un sequestro in pieno centro di Berlino non pareva immaginabile agli uomini del BND che pure avevano registrato l’insistenza con cui le autorità vietnamite volevano ottenere la consegna di Trinh Xuan Thanh, persino a margine del G20 di Amburgo ne sarebbe stata fatta richiesta. Pure doveva essere loro evidente che in Germania erano entrati agenti di Hanoi. Nell’aprile 2017 Quang Dung Vu avrebbe addirittura fatto domanda per visto per la Germania per parlare con il vicepresidente del BND. Sempre la taz cita anche Thanh Hai Le, l’ufficiale di contatto della polizia vietnamita a Berlino che nel 2012 fruì di una borsa della polizia criminale della capitale tedesca, ed è sempre a Berlino con passaporto diplomatico. Per il quotidiano sarebbe stato lui che nel 2017 avrebbe condotto con la propria auto Quang Dung Vu in Cechia.

La FAZ ha tuttavia riportato che Hanoi si sarebbe impegnata con Berlino di concedere a medio termine a Trinh Xuan Thanh di riemigrare in Germania. La taz indica anzi, che un accordo sarebbe già stato stretto fin dal dicembre 2017. D’altronde la Repubblica tedesca è legata fin dal 2011 da un accordo di partnership strategica con il Vietnam cui evidentemente non si vuole rinunciare agendo ancora in modo troppo plateale. Presumibilmente Hanoi potrebbe volere in cambio il suo agente condannato mercoledì, più probabilmente l’entrata in vigore di un accordo di scambio con l’UE. Intanto, il 5 dicembre 2017 il Bundesamt für Migration und Fluchtlinge (BAMF) ha accordato a Trinh Xuan Thanh il diritto d’asilo.

 

 

Immagine di copertina: Pixabay, https://pixabay.com/it/vietnam-hanoi-asia-capitale-1235929/

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TAG: Berlino, Hanoi, Trinh Xuan Thanh, Vietnam
CAT: Germania, Giustizia

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