Io, Gasparri e Salvini siamo Erri De Luca

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10 Gennaio 2015

Il 28 gennaio prossimo si va a Torino. Appuntamento davanti al tribunale dove lo scrittore Erri De Luca si dovrà difendere dall’accusa di istigazione a delinquere. Partirò in compagnia, da oggi ne sono certo. Quando questa assurda vicenda, iniziata il 1 settembre 2013, giorno della pubblicazione di un’intervista a De Luca sull’Huffington Post, nella quale riteneva giusto sabotare il progetto NoTav, ho immaginato di andarci da solo, ma in questi giorni drammatici di morte e terrore a Parigi ho capito che saremo in tanti.

Verrà con me Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato di Forza Italia. Ne sono certo, perché tiene tanto alla libertà di espressione da dichiarare: “Non possiamo rinunciare alla democrazia e alla libertà di espressione”. Verrà con me Daniela Santanché, deputata di Forza Italia, pronta a diventare l’editore di Charlie Hebdo pur di difendere la libertà di espressione sotto attacco.

Verrà con me Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che le libertà occidentali, tra le quali spicca quella di stampa, è pronto a difenderle fino alla cacciata dell’ultimo straniero dal suolo patrio, in attesa di capire se per patria intenda l’Italia o la Padania. Verrà con me Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha partecipato alla fiaccolata a Roma organizzata dalla Fnsi in nome della libertà di espressione.

E verranno con me anche gli attivisti pro Palestina, che Erri De Luca non lo difendono perché non la pensa come loro sulla questione israelo-palestinese. Verranno, perché si battono per la libertà. E io, che sulla Palestina la penso in modo differente da Erri De Luca, non potrei non essere là a difenderlo. Perché in realtà difendendo De Luca, difendo me stesso.

 

(Foto di Cristiano Corsini, tratta da Flickr)

TAG: erri de luca, matteo salvini, maurizio gasparri, No Tav
CAT: Giustizia

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