Che ci fa (ancora) Galan in Commissione Cultura?
Il primo a sollevare il caso, in Italia, è stato il critico Oliviero Ponte di Pino, sulla testata www.ateatro.it.
E ora la domanda comincia, finalmente, a circolare: oggi anche su Repubblica, nella lettera che lo stesso Ponte di Pino ha inviato a Corrado Augias.
Una domanda molto semplice, e diretta: che ci fa (ancora) Giancarlo Galan in Commissione Cultura della Camera?
Il fatto è che l’ex governatore Veneto e ex ministro dei Beni Culturali, ha patteggiato una pena di due anni e dieci mesi, reo confesso per le tangenti del caso Mose.
Vi ricordate quello scandalo? Già non se ne parla quasi più, ma ha travolto tutti o quasi i politici del Veneto, a partire dal sindaco di Venezia Orsoni, costretto alle dimissioni, per arrivare a Galan appunto, che percepiva addirittura uno “stipendio”, in busta paga del “puparo” Mazzacurati, e ha restituito qualche briciola: 2,6 milioni di euro.
Dallo scorso anno, Galan è ai domiciliari, eppure resta in carica come presidente della Commissione Cultura del Camera. Buffo no? Nessuno dice nulla, ma un pregiudicato e condannato ha nelle mani il futuro di un settore non irrilevante della società italiana. Direte voi: non è l’unico. Ma Galan, rispetto ad altri, è materialmente “impossibilitato” a presenziare le riunioni di Commissione.
Ovviamente, Giancarlo Galan, visto che non ha la minima intenzione di dimettersi, continua a percepire il suo bello stipendio, e il suo avvocato dice che fino alla pronuncia della Cassazione resterà al suo posto. La cosa non scandalizza nessuno; valgono le giuste tutele costituzionali. Siamo tutti garantisti, certo: ma qui la cosa è paradossalmente ridicola. La cultura, lo spettacolo, l’arte, i beni culturali sono in mano a gente simile.
Si dimettono Papi, si dimettono Presidenti della Repubblica, ma i pregiudicati e condannati stanno serenamente al loro posto.
(per vedere la foto di Galan presidente di commissione: http://www.camera.it/leg17/99?shadow_organo_parlamentare=2081)
Un commento
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Non stupiamoci, Galan è ancora “onorevole”.