Fertility Day, la Lorenzin e i suoi goffi “comunicatori” vanno fermati

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21 Settembre 2016

Nuove polemiche si stanno scatenando alla vigilia del Fertility Day, iniziativa voluta dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e presentata come “giornata nazionale di riflessione sulla procreazione naturale”, una frase che – come avrete notato – può voler dire tutto e niente. Alla contestata campagna di comunicazione che il ministero ha dovuto ritirare dopo le violente critiche e la sconfessione da parte del premier Matteo Renzi, si aggiunge oggi la copertina del fascicolo sull’infertilità, dove le “buone abitudini” sono rappresentate da una foto trovata in pochi minuti su uno stock e pagata la modica cifra di 9 dollari e 50 cent (qui il link). L’immagine ritrae due felicissime coppie ariane che si fanno un selfie su una spiaggia. I quattro sembrano quasi comunicare con gli occhi la loro voglia di procreare lì sul posto tanti biondissimi pargoli.

La poesia è però interrotta da uno strappo ottenuto in modo grossolano con un pennello base di Photoshop, sotto il quale la scena cambia radicalmente. Siamo in un bronx, una ragazza fuma della marijuana in compagnia di una comitiva di “sfasciati tossici”, uno di loro utilizza addirittura un bong. Alla sua destra c’è un bell’uomo di colore con uno sguardo tra lo spento e il riflessivo, la tipica espressione di chi sta per entrare in azione con turpi intenzioni. La giovane – secondo il nostro Ministero della Salute – è circondata dai cattivi “compagni” (dove le virgolette non si capisce se sottendano un doppio senso per far pensare ai comunisti) che deve abbandonare per prevenire sterilità e infertilità. Valigia Blu svela in un post che la foto dei “cattivi” è tratta da una campagna fatta in Arizona contro l’eroina, mentre quella delle coppie in procinto di procreare sulla spiaggia era già stata utilizzata su un sito per pubblicizzare un prodotto dentale.

Non me ne voglia il ministro Lorenzin, ma tra le due situazioni proposte è assai più probabile che una gravidanza – magari sì, figlia di una fatale disattenzione – possa uscire dalla seconda, tra l’altro con modalità assai più avvincenti e appaganti per la donna, che nel 2016 di tutto ha paura meno che dell’uomo nero (…). Ma a parte il livello misero dei prodotti di comunicazione proposti, creati in malo modo e sulla base di pregiudizi ormai superati da decenni, lascia basiti questo accanimento del Ministero della Salute su un tema che andrebbe affrontato in modo assai diverso e senza scadere nei luoghi comuni. Malignamente, si potrebbe pensare che il ministro utilizzi il suo ruolo per amplificare le meravigliose sensazioni che deve averle provocato la gravidanza e il parto dei suoi bellissimi gemelli, avuti quasi “miracolosamente” all’età di 43 anni.

Forse è giunto il momento che il governo e il premier Matteo Renzi intervengano per censurare le avventurose iniziative della Lorenzin, che oltre ad avere un costo per la comunità, espongono tutto l’esecutivo al pubblico ludibrio e a pesanti critiche che si potrebbero evitare con un pizzico di buon senso. Nel frattempo, domani sarebbe il fatidico Fertility Day. Consiglio di “festeggiarlo”, ognuno a suo modo. Chi vuole si impegni per la procreazione, attrezzandosi con dosi di zabaione per evitare pericolosi cali. Gli altri disperdano il seme come meglio pensano, da soli o in compagnia di una o più persone, rigorosamente di nascosto per non mancare di rispetto alle istituzioni. Probabilmente non aumenteranno le nascite, ma almeno ci saremo divertiti…

 

TAG: Beatrice Lorenzin, campagna fertilità, crisi delle nascite, Fertility Day, governo, Matteo Renzi
CAT: Governo

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