Come facciamo a restiture i 25mila euro se il Paese è -giustamente- bloccato?

:
16 Aprile 2020

Leggo dei prestiti “Fino a 25mila euro, con garanzia dello Stato” e tiro un sospiro di sollievo. Vuol dire “ossigeno”, aria fresca per le imprese che stanno soffrendo di carenza di liquidità. Badate bene, per una piccola-media impresa italiana (ed il grosso delle imprese hanno questo ordine di grandezza nel Bel Paese) questi 25mila euro servono a mantenere “l’ordinario” (affitti, bollette, integrazioni di stipendio, tasse, perché sì, continuano ad arrivare anche quelle) per qualche settimana o poco più. Vado oltre, perché da buon imprenditore devo sempre guardare al “domani” e quel domani mi spaventa. L’esempio che vi porto lo faccio su di me perché amo parlare di ciò che conosco e so, senza avventurarmi negli spazi altrui.La mia impresa ha una grossa fetta di fatturato grazie agli eventi, festival, concerti e servizi che richiedono un “pubblico”. Insomma, fattura per creare pubblico, nella maggior parte delle volte.

Ritornando alla prima frase che ho scritto, quella dei prestiti fino a 25mila euro con garanzia dello Stato -come dicevo prima-, ho voluto fare un passo in avanti nella mia testa e per mio consueto dovere civile mi sono chiesto:
“Come faccio a restituirli?”

Già, bellissima domanda: sono (e siamo, qui è un’intero settore ad essere immobile ora e senza “luce” alla fine del tunnel) bloccato da 2 mesi e sto predisponendo i rinvii per ogni tipologia di manifestazione aperta al pubblico di settimana in settimana, giustamente (non discuto né ora né mai delle regole, sono abituato a seguirle diligentemente, sempre per mio dovere civile) e chissà per quanto tempo saremo bloccati e senza possibilità di incasso, così.

Negli ultimi giorni, tra le tante cose è infiammata anche la polemica su Tiziano Ferro, reo di aver fatto notare -per il suo settore, quello della musica e degli spettacoli- che ci sarà un enorme problema a riguardo. Mi permetto di condividere un’altra mia riflessione: 
Un concerto di Tiziano Ferro (o di qualunque artista o band del suo calibro) garantisce lavoro a centinaia di persone. Centinaia. Maestranze, tecnici, service palco e luci, addetti alla sicurezza, agenzie di comunicazione, staff, management dell’artista, catering, logistica e trasporti.  Solo per citare alcuni casi. In un tour le persone coinvolte diventano migliaia. Tiziano Ferro ha detto una cosa ovvia: c’è un mondo “invisibile” che rende lo spettacolo visibile. Bisogna garantire anche quel mondo. C’è un settore intero fermo e che non vedrà una riapertura nel breve-medio periodo, e credetemi, siamo molti di più di quello che si possa pensare. Comunicazione, eventi, arte, mostre, spettacoli, cinema, turismo e chi più ne ha più ne metta. Quello dei “servizi/turismo” è un settore fondamentale per l’Italia e temo che la Garanzia dello Stato per un prestito da 25mila euro non possa essere minimamente sufficiente rispetto alle decine (ma oserei dire anche centinaia) di milioni che l’intero settore ha perso, perde e perderà. C’è bisogno di ben altre garanzie e ben altra liquidità per non distruggere un settore già in ginocchio.

Caro Governo, all’ascolto c’è qualcuno?

TAG: #governo, #milano, aziende, coronavirus, lombardia
CAT: Governo, Milano

Nessun commento

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

CARICAMENTO...