Il Family Business, forza dell’economia planetaria

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11 Maggio 2020

Quella che chiamiamo oggi “crisi globale” è un ciclo pluridecennale particolarmente accidentato, all’incrocio tra:

  • il crack della finanza del 2008, che ha messo a nudo i limiti del capitalismo così come lo conosciamo, facendo della nostra una crisi di civiltà, prima che economica;
  • la Quarta rivoluzione industriale che ha accelerato digitalmente la discontinuità culturale e generazionale
  • la pandemia COVID-19, che ha generato una discontinuità cognitiva nella nostra capacità di comprendere il contesto e prevederne l’evoluzione

che sta spostando la competizione su modelli di business chiamati a sostenere non più la mera transazione economica di prodotti e servizi, ma la ben più differenziale transazione di valore e di fiducia sottostante, nel nome di un equilibrio economico e sociale per tutti gli stakeholders e per l’ecosistema locale e transnazionale nel quale le imprese sono inserite.

Tra queste, non sono le multinazionali globali, bensì le imprese familiari a rappresentare la colonna portante dell’economia planetaria. Parlarne non è cosa che faccio a cuor leggero, ma con tutta l’attenzione ed il rispetto che il tema richiede per la sua rilevanza non solo nell’economia globale, ma nella maggior parte delle nostre vite:

  • 70% delle imprese di tutto il mondo è familiare
  • 80% del PIL globale deriva da imprese familiari
  • 65% della forza lavoro mondiale è impiegata da imprese familiari

Perfino gli Stati Uniti – solitamente associati al capitalismo delle grandi corporates – hanno un PIL rappresentato per due terzi dal family business e la più grande azienda statunitense [1], WalMart (famiglia Walton) ha le caratteristiche dell’impresa familiare.

Longevità e dimensione miliardaria sono dunque caratteristiche eccezionali [2] dell’impresa familiare, ma non per questo irrilevanti ai fini dell’indagine sulle incredibili formule che le hanno prodotte. Dei circa 60 trilioni di dollari prodotti nel 2017 dal family business planetario, le prime 750 imprese familiari hanno generato 9 trilioni di dollari, occupando circa 30 milioni di persone. Anche se l’America guida la classifica, è evidente lo spostamento crescente dell’asse economico verso l’Asia, che occupa la Top750 con quasi 100 imprese (ovvero poco meno delle imprese della Germania, considerata la culla della più avanzata cultura imprenditoriale familiare).

Ribadendo che ci troviamo in una sfera di eccezionalità, le due imprese familiari più longeve al mondo sono gli hotels giapponesi Nishiyama Onsen Keiunkan (fondato nel 705 d.C. e riconosciuto dal Guinness World Records) ed il Hōshi Ryokan, fondato nel 718 d.C. ed oggi alla 46esima generazione. Bisogna attendere il 1000 d.C. perché una famiglia italiana segni la storia con la fondazione di quella che ancora oggi è la Pontificia fonderia di campane Marinelli in mano alla famiglia Marinelli di Agnone, in provincia di Isernia. Nel 1141 tocca alla famiglia Ricasoli fondare la seconda più longeva azienda vitivinicola del mondo, conosciuta con l’etichetta Barone Ricasoli e sita nella zona del Castello di Brolio nel Chianti. Nel XIV° secolo nasceranno anche le cantine Frescobaldi e Antinori, tuttora in attività. Nel 1526, per chiudere questa breve rassegna, Bartolomeo Beretta fonda a Gardone Val Trompia la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, oggi alla quindicesima generazione.

Facendo tesoro delle formule di questi campioni della longevità, questo decennio, proprio questo, nel suo avvio così imprevedibile, chiama tutti noi imprenditori familiari – fabbri e custodi dei saperi tecnici ed economici che impiegano due terzi della forza lavoro fisica e mentale dell’umanità – a ri-fondare le nostre imprese, progettandone allo stesso tempo la continuità, non solo per sostenibilità economica, ma per l’impegno morale contratto con tutti gli stakeholders che nell’impresa mettono speranze, valori e prospettive.

[1] Fonte http://fortune.com/fortune500/list/
[2] Nel best seller del 1994 “Built to Last”, Jim Collins e Jerry I. Porrasche celebrano la longevità di impresa. Buona parte delle aziende analizzate sono imprese familiari che, a loro dire, hanno superato la prova del tempo “nonostante siano family businesses”.

Alessandro Scaglione è autore del libro R-INNOVARE IL FAMILY BUSINESS (Guerini, 2019)

TAG: cultura ai tempi della crisi, discontinuità, familybusiness, impresa familiare, innovazione
CAT: Imprenditori, PMI

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