“La perfezione è la somma delle nostre differenze”. Parte la 4 Weeks 4 Inclusion

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22 Ottobre 2021

È partita oggi la seconda edizione della 4 Weeks 4 Inclusion, il più grande evento interaziendale dedicato all’inclusione che quest’anno, per la prima volta in Italia, vede impegnate oltre duecento imprese per valorizzare insieme i temi della diversità e dell’inclusione, con un ricco programma di eventi digitali dedicati ai settecentomila dipendenti delle aziende partner.

In seguito al talk show “Aziende in Rete”, nel quale i manager HR di Avio Aero, Barilla, Snam e TIM, hanno raccontato come si svolgerà l’intera iniziativa e quali obiettivi hanno guidato questa grande collaborazione interaziendale, si è tenuto “Storie di inclusione”, un appuntamento nel corso del quale è stato affrontato il tema dello sviluppo sociale ed economico, partendo dalle politiche aziendali sull’inclusione.

«Includere vuol dire completare. La perfezione è la somma delle nostre differenze. Includere vuole dire unire». È la voce della senatrice Liliana Segre ad aprire i lavori della giornata inaugurale con un video sui valori dell’inclusione.

All’evento hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e del mondo aziendale tra i quali Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati, Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia, Salvatore Rossi, presidente di Tim, Laura Nurra, direttore risorse umane di American Express Italia e Paola Angeletti, chief operating officer di Intesa Sanpaolo e Maria Annunziata Giaconia, amministratore delegato di Mercitalia Rail (Gruppo FS) e Ernesto Ciorra, head of Iinovability di Enel. A moderate l’incontro Monica Dascenzo del Sole 24Ore.

«Favorire l’integrazione e l’inclusione di generazioni, culture e orientamenti di ogni genere è la vera sfida che il cambiamento della società chiede di cogliere con urgenza a imprese e organizzazioni. Per questa ragione TIM promuove attraverso la 4 Weeks 4 Inclusion un articolato dibattito interdisciplinare con i rappresentanti di istituzioni, business community e associazioni sindacali. Un’occasione imperdibile per fare in modo che tutte le persone, anche grazie all’innovazione digitale, possano esprimere al meglio le proprie potenzialità, qualunque siano le loro caratteristiche. Promuovere una cultura inclusiva, dove la diversità viene riconosciuta, accolta e valorizzata, può diventare un fattore strategico di crescita del capitale umano a beneficio dell’intero Paese», ha spiegato Salvatore Rossi.

E quanto a quello che avviene proprio nelle aziende e nel mercato del lavoro, Rossi ha affermato che «troppo spesso il non detto è che una politica di inclusione è un costo. Questo è un pregiudizio che va smontato da buoni argomenti. Intanto la produzione quantitativa è una parte ma non è il tutto del benessere di un paese, inoltre c’è un circolo virtuoso, la politica di inclusione, di armonia sociale, aumenta il pil, promuove lo sviluppo economico. Per un’azienda è dimostrato che le differenze tutte aumentano la formazione di idee innovative, le prestazioni e quindi il valore». E sul tema della parità di genere nel mondo del lavoro ha sottolineato che «l’occupazione femminile è troppo bassa in Italia e spesso le occupate non arrivano a posizioni di vertice, e no, non dipende da questioni strutturali scritte nel dna come qualcuno ha detto ma dipende dalle strutture patriarcali che la società per anni ha adottato».

Roberto Fico in un messaggio rivolto a relatori e pubblico ha affermato che «il rispetto e la valorizzazione delle differenze non sono solo un dovere etico, ma motore e moltiplicatore di sviluppo economico e sociale e una delle direttrici da seguire per uscire dalla crisi», precisando che «le buone pratiche che le aziende italiane stanno adottando sono la dimostrazione di come il mondo del lavoro sia un luogo fondamentale per avanzare nel cambiamento e valorizzare tutte le diversità e non discriminarle». Il confronto costante con le istituzioni, pertanto, è necessario per costruire e accompagnare un solido percorso di inclusione.

Dalla ricerca Opinioni e atteggiamenti degli italiani sull’inclusione, realizzata da Ipsos e presentata nella giornata odierna emerge però come la strada verso le pari opportunità sia ancora lunga perché le barriere culturali sono molto presenti. Lo studio evidenzia infatti che i compiti di cura sono svolti dal 54 percento delle donne che lavorano rispetto al 17 percento degli uomini occupati. Inoltre, sono ancora in minoranza le aziende impegnate in programmi di Corporate Social Responsibility: ben il 67 percento non ha ancora attivato alcun programma in questo ambito.

Elena Bonetti ha tenuto a precisare come «la maratona interaziendale promossa da TIM si conferma un appuntamento di valore per promuovere l’inclusività e condividere quelle best practices che quotidianamente contribuiscono a valorizzare le diversità». Quest’ultima, ha spiegato la ministra «è una sfida prioritaria sulla quale il governo è impegnato e che chiede un’alleanza tra pubblico e privato. Con la prima Strategia nazionale per la parità di genere scegliamo misure strutturali che rimuovono gap e ostacoli alla parità e finalmente possono far invertire la rotta per uno sviluppo del mondo del lavoro più equo per tutti, per gli uomini e per le donne».

La Strategia ha durata quinquennale, è la prima volta che viene adottata in Italia e affronta la questione della parità di genere declinandola al lavoro ma anche al welfare. «Il tema che riguarda la parità salariale è stato affrontato – ha affermato Bonetti – e all’interno della proposta di legge abbiamo inserito la certificazione per la parità di genere con un sistema anche di premialità per quelle aziende che rispettano determinati criteri e obiettivi».

L’attenzione del governo verso le donne e una cultura di parità è stata dimostrata anche dalla tampon tax (l’iva sugli assorbenti ridotta al 10 percento) e l’introduzione del principio strutturale del congedo obbligatorio di paternità. Del resto, una cultura inclusiva e davvero paritaria dei generi migliorerebbe la società tutta, non solo la condizione delle donne. Ricordiamo peraltro che entro il 2026 i paesi dell’Unione europea dovranno realizzare una serie di interventi avvalendosi dei fondi che l’Europa ha stanziato per uscire dalla crisi. Tra gli obiettivi, c’è proprio la parità di genere.

Paola Angeletti ha invece raccontato l’esperienza del gruppo in tema di inclusione raccontando il team Disability Management, perché quando si parla di diversità e inclusione non è possibile parlare solo di questioni di genere. «Si tratta di un gruppo di lavoro interfunzionale con quasi settanta collaboratori e coordinato dalla Funzione Welfare. Punto di riferimento per tutte le tematiche legate al mondo della disabilità e della malattia in azienda, nasce ad agosto 2018. Trai suoi obiettivi: promuovere la cultura dell’inclusione, avviare campagne di sensibilizzazione e formazione, valorizzare capacità, meriti e attitudini di colleghi con disabilità e garantire l’inserimento indipendentemente da fattori limitanti. Svolge anche il compito di arricchire gli strumenti di welfare con soluzioni ad hoc, sulla base di proposte e priorità condivise con le organizzazioni sindacali del gruppo». Intesa, peraltro, di recente ha permesso anche l’entrata dei cani di assistenza in azienda.

A chiudere la prima giornata di lavori è stato l’appuntamento “Uguali perché diversi” tenutosi alle 17. Luciano Sale, HR Director di TIM, si è confrontato insieme a Maurizio Landini, segretario generale di CGIL, Luigi Sbarra di CISL e Pierpaolo Bombardieri di UIL sulle sfide che deve affrontare il mondo del lavoro in ottica di inclusione, sul vantaggio di essere inclusivi e sul ruolo dei sindacati relativamente a questo tema.

«TIM ha da tempo avviato il percorso per essere un’azienda sempre più inclusiva, prendendosi cura delle sue persone e incoraggiando il dialogo per valorizzare tutte le diversità. Siamo molto soddisfatti per aver condiviso questo importante obiettivo con le principali realtà del tessuto imprenditoriale che hanno aderito alla 4 Weeks 4 Inclusion, un’iniziativa unica in Italia, parte del nostro più ampio programma di inclusion management», ha commentato Luciano Sale. «Crediamo fermamente che un ambiente in cui ognuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità e particolarità, nel pieno rispetto delle pari opportunità e della diversità, sia alla base del successo e della crescita delle aziende».

Le risorse del PNRR offrono una straordinaria occasione per rilanciare l’economia dopo la pandemia, sono quindi un occasione per ridisegnare il nostro paese, rendendolo più innovativo e verde.

Secondo Landini «serve il coinvolgimento di tutti, a partire dalle parti sociali. Dobbiamo pensare a un nuovo modello di sviluppo che rimetta al centro il lavoro di qualità, ponendo fine alla precarietà e cambiando le leggi sbagliate che sono state fatte negli ultimi vent’anni. È necessaria una legge sulla rappresentanza, dobbiamo rafforzare la contrattazione collettiva e realizzare un nuovo Statuto dei lavoratori per garantire a tutti stessi diritti e tutele e non mettere in competizione le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare». Sbarra sottolinea invece che «non bastano buone leggi, occorre dare protagonismo al lavoro dignitoso, al suo valore sociale e relazionale, alla sua capacità di generare ricchezza, integrazione e cittadinanza. Vanno abbattute le barriere che ne ostacolano l’ingresso alle persone fragili, rafforzate le ragioni della democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori alle decisioni d’impresa, valorizzate le relazioni industriali. La contrattazione collettiva e il welfare aziendale sono strumenti fondamentali con cui combattere discriminazioni ed esclusione sociale». Per questo a gran voce dice che sindacato, imprese e governo devono costruire un nuovo patto sociale che metta a sistema competenze e responsabilità per puntare un nuovo modello di economia sociale.

L’inclusione, per Bombardieri,  è un dovere civile, ma anche un’opportunità di crescita collettiva. «Con questa consapevolezza e con la cultura che le deriva dalla sua storia laica e riformista, la Uil ha sempre approcciato positivamente questo tema e si è battuta per l’affermazione dei diritti di tutte e di tutti. I valori della diversità e dell’inclusione sono stati rivendicati con le manifestazioni di piazza, ma soprattutto in sede di contrattazione, affinché sui posti di lavoro il rispetto delle persone trovasse concreta attuazione, al di là di ogni distinzione. C’è da fare ancora molta strada: la Uil è in prima linea per questa battaglia di civiltà».

Andrea Laudadio, responsabile TIM academy, development & recruiting ha ribadito come «sempre più aziende ritengono che l’inclusione sia un fattore fondamentale per elevare il potenziale dei dipendenti e migliorare il benessere personale e sociale. Ed è così che si spiega il successo della 4 Weeks 4 Inclusion che in un anno ha visto crescere i partecipanti da 27 a 200 aziende».

In questa edizione segnaliamo alcuni eventi particolarmente rilevanti, realizzati da tutte le aziende e che saranno trasmessi in streaming su 4w4i.webcasting.it, in occasione delle quattro giornate verticali dedicate ad altrettanti temi:

• “Women Power” – Gender Gap, il 27 ottobre;
• “Italia 2026: il digitale che non lascia indietro nessuno” – Inclusione Digitale, il 3 novembre;
• “Il talento dei Cervelli ribelli evoluzione in corso” – Neurodiversità, il 10 novembre;
• “Aziende che includono” – Come diventare un’azienda inclusiva, il 17 novembre;
• “Giornata conclusiva della 4 weeks 4 inclusion”, il 22 novembre.

Nel corso della maratona, interverranno tra gli altri Paola Angeletti – Intesa Sanpaolo; Paola Bonomo – TIM; Paola Boromei – SNAM; Alberto Calcagno – FASTWEB; Silvia Candiani – Microsoft; Ernesto Ciorra – ENEL; Paola Corna Pellegrini – Allianz Partners; Veronica Diquattro – DAZN Italia e Spagna; Luigi Gubitosi – TIM; Monica Iacono – ENGIE; Emanuele Iannetti – Ericsson; Maximo Ibarra – ENGINEERING; Lavinia Lenti – SACE; Mauro Macchi – Accenture; Paola Mascaro – Valore D; Anna Masutti – RFI (Gruppo FS Italiane); Carlo Nardello – TIM; Laura Nurra – American Express Italia, Ruggero Rabaglia – Barilla; Salvatore Rossi – TIM; Walter Ruffinoni – NTT Data; Luciano Sale – TIM; Alice Soru – Tiscali; Roberto Tomasi – Autostrade per l’Italia. Molto attesi anche gli interventi di testimonial d’eccezione tra campioni olimpici e paralimpici, rappresentanti del mondo dello spettacolo e della cultura e influencer sui temi della diversità.

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TAG: 4 Weeks 4 Inclusion, Elena Bonetti, intesa sanpaolo, Roberto Fico, Snam, TIM
CAT: Grandi imprese

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