Sparkle: da Marconi a Google, la rete made in Italy da un secolo unisce il mondo

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9 Maggio 2019

(In collaborazione con Sparkle)

Cosa c’entrano il Giubileo del 1950 e i servizi di Google senza i quali non potremmo oggi lavorare o andare in vacanza? E cosa c’entra l’emigrazione italiana di massa verso l’Argentina dei secoli scorsi con quella che attraversa oggi il Mediterraneo? Una grande storia industriale italiana può aiutarci a rispondere a queste domande. Andiamo con ordine, partiamo dall’inizio e riavvolgiamo il filo del tempo tornando a quasi un secolo fa.

Connettere Europa e Sud America oggi ci sembra infatti scontato, così come scambiare dati da un lato all’altro del mondo: ma non lo era affatto all’inizio del secolo scorso. Proprio sulla rotta di un’emigrazione di massa, che aveva portato l’Argentina ad essere tra le mete preferite dagli italiani che cercavano fortuna e futuro lontano dal loro paese, la prima a connettere i due continenti è stata proprio un’industria italiana. Italcable, infatti, nacque nel 1921 anche grazie al contributo finanziario dei cittadini italiani emigrati in Argentina, e nel 1925 posò il primo cavo transoceanico tra Anzio e Buenos Aires.

L’anno successivo grazie alle sue infrastrutture permette alle persone di partecipare anche da lontano ai grandi eventi globali. Il Giubileo del 1950, convocato da Papa Pio XII come segno di speranza per un mondo ancora in ginocchio dopo la Seconda Guerra Mondiale, sarà seguito in Sudamerica da centinaia di milioni di fedeli cattolici proprio grazie a quei cavi.

Nel frattempo la struttura societaria era cambiata. Nel 1941 Italcablesi fuse infatti con Italo Radio (sorta nel 1923, per l’esercizio delle radiocomunicazioni internazionali): il primissimo Presidente era uno dei padri mondiali delle telecomunicazioni, Guglielmo Marconi. L’intero Gruppo sarà assorbito nel 1965 dall’IRI-STET, per l’esercizio dei servizi pubblici di telecomunicazioni internazionali gestiti in regime di concessione mediante convenzione stipulata con il Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni. Nel 1994, 30 anni dopo e con la privatizzazione ancora di là da venire, la società è stata fusa per incorporazione in Telecom Italia. Una storia, quindi, lunghissima e che ha attraversato un intero secolo.

Oggi l’erede di Italcable è Sparkle, operatore globale del Gruppo TIMe primo fornitore di servizi wholesale internazionali in Italia e tra i primi dieci nel mondo. L’Azienda ha una struttura agile e vanta unapresenza diretta in oltre trenta Paesi per fornire una gamma completa di servizi di telecomunicazione IP, Dati, Cloud, Data Center, Mobile e Voce a operatori fissi e mobili, Internet Provider, Over The Top, Content Provider, Operatori Multimedia, Application Service Provider e Clienti Multinazionali.

La presenza in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Nord Africa, in Medio Oriente ed Asia, e nelle Americhe, permette di offrire soluzioni innovative a livello globale che vanno da semplice connettività a soluzioni avanzate di Cloud, soluzioni integrate dati, video, VoIP e servizi a valore aggiunto con il più alto livello di prestazioni di servizio end-to-end.

L’80% del traffico voce e dati che dal Mediterraneo arriva in America passa attraverso una rete che è al 100% di Sparkle. Nei data center di Sparkle si appoggiano i server di Google che dalla Sicilia coprono il Medioriente. Anche Facebook è suo cliente. Una rete che si arricchisce continuamente. Proprio qualche settimana fa l’Azienda ha annunciato un investimento in un nuovo cavo sottomarino BlueMed –  che attraverserà il Mar Tirreno collegando Palermo con Genova fino a Milano.

La rete continua la propria espansione anche in America, dove Sparkle hainvestito nella realizzazione di Seabras-1, il primo cavo sottomarino a collegare direttamente gli snodi strategici di New York e San Paolo e con il quale supporta la crescente domanda di capacità originata in Sud America, specialmente in Brasile, lungo la direttrice Nord-Sud America che rappresenta una delle più importanti rotte IP a livello mondiale.
Proprio lungo le stesse rotte da cui questa storia è cominciata.

 

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CAT: Grandi imprese, Telecomunicazioni

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