Il pick up

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22 Giugno 2018

La seconda volta che l’ho visto stava scendendo dal suo pick up. Un vecchio arnese imponente e arrugginito che mi sono messa a guardare con curiosità.
“Questa macchina per me è quasi una persona di famiglia – mi ha detto subito, intercettando il mio sguardo di compatimento – una carretta malandato, che ha superato da un  po’ i 300.000 chilometri, ma guai a chi me la tocca…”
“Chi vuole che gliela tocchi?” mi era venuto di rispondergli.
Lui aveva spalancato la bocca in segno di sorpresa, poi era scoppiato a ridere.
“Però un passaggio verso casa glielo posso dare…”aveva aggiunto subito.

Eravamo stati presentati pochi giorni prima da amici comuni. E, uscendo dal supermercato con un bel po’ di pacchi pesanti da trasportare, l’idea di tornare a casa in macchina non mi dispiaceva.
“Veramente sono qui in bicicletta…” gli ho detto.
“Che problema c’è? – ha risposto lui – la carichiamo sul pick up!”
Così sono montata per la prima volta su quel vecchio Chevrolet del secolo scorso.
“Intende fermarsi a lungo in paese?” mi ha chiesto lui, mettendo in moto.
“Per sempre”, gli ho detto, “ho smesso di lavorare, niente più mi trattiene in città e qui ho una vecchia casa di famiglia che sto sistemando”
“Un topo di città che diventa topo di campagna?”
“Sì”
“Esattamente come me”
“Sta qui con la sua famiglia?”
“No, i miei figli, purtroppo, stanno in giro per il mondo…”
“E sua moglie?”
“Pure. Ma in questo caso dovrei dire: per fortuna…”
Ci siamo detti poco più di questo, quella volta.
Poi quei viaggi in pick up sono diventati un’abitudine.
Il paese è piccolo e incrociarsi al supermercato, oppure in banca o al caffè è facilissimo, avviene di continuo.
Il fatto è, però, che la prima cosa che faccio, quando arrivo nella piazza del paese, è cercare con gli occhi il suo pick up.
All’inizio, molto banalmente, pensavo: “Se son rose, fioriranno”.
Poi ho cominciato a pensare a lui sempre più spesso.
E’molto diverso dagli uomini che mi sono piaciuti fino ad ora.
Non mi fa la corte, tanto per cominciare. Niente inviti, sono io che talvolta gli ho proposto di andare insieme a vedere un film di cui avevo sentito parlare, trascinandolo al ristorante subito dopo.
Non parla quasi per niente di sé (e questo è riposante) mi ascolta però con attenzione (e questo è gratificante).
Non ride quasi mai, ma sorride spesso.
E alla fine, che debbo dire? Anch’io mi sono affezionata… a quel vecchio pick up.

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CAT: Letteratura

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