La bellezza contro il potere?

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16 Aprile 2015

Scambio di battute su facebook

Amico – Josephine Witt (nella foto), la bellezza contro il potere.
Un balzo di elegante destrezza, una nuvola di coriandoli, e subito faccia a faccia col drago, pardon, con Mario Draghi, personificazione del potere . Josephine. l’angelica guerrigliera , risplende nell’attimo del passo di danza sul tavolo del comando mentre un brivido di paura guizza sul volto del Governatore. La vittoria ha il sorriso irresistibile di una ragazza nel fiore della giovinezza.

Io – Capisco il gesto estetico ed estatico, ma essere governati da una bella ragazza dalla vita bassa sarebbe meglio? C’è sempre un fondo di estetismo majakovskiano nell’esaltazione dell’atto plateale, ma la vita reale sta con Draghi. Senza la mediocre realtà dei ragionieri (che si occupano dei conti) i sogni stessi sarebbero impossibili. E spesso i sogni sono i primi a trasformarsi in incubi, ne seppe qualcosa Majakovskij stesso. Bellezza contro il Potere? Scelgo il secondo, vigliaccamente.

Amico  – Tu stai con i piedi per terra, è una scelta

Io – Perché tu preferisci i castelli di Spagna? Gestisci così la tua quotidianità? O il tuo conto in banca? O hai un angolo da sognatore, innocente  e senza infiltrazioni della realtà? Vivi così “tanto per”?: magnifichi una “vita bassa” per addolcire l’inverno del tuo scontento? “La maturità è tutto” ammoniva Shakespeare.

Amico   – Siamo obbligati tutti a stare con i piedi per terra, non è un’offesa. E’ una verità ma anche un po’ un luogo comune. La vita può richiedere altri ingredienti.

Io – “Occorre vivere da borghesi e pensare da semidei “scriveva Flaubert (lettera 21-22 agosto 1853). Vivere da borghese: il mio sogno.

Amico   – Invece ha vissuto essenzialmente da artista.

Io – Con molte laceranti contraddizioni. Sto leggendo la sua corrispondenza (edizione Pléiade): odiava i borghesi ma spinse la nipote a sposare un borghese benestante; quando questi fallì (perché era un “vita bassa”, un povero sconclusionato), Flaubert si disperò perché la nipote aveva investito tutta la dote nell’impresa del marito. E lo stesso Flaubert finì in miseria e, prima che gli amici gli trovassero una pensione governativa, morì di crepacuore  neanche sessantenne. E’ fatale che il piccolo borghese aspiri all’atto estetico eversivo, ma l’artista vero, nell’intimo, perora la stabilità del denaro. E perciò: Santo Draghi dell’Euro proteggici dagli artisti e dalle belle ragazze con i pantaloni a vita bassa. Proteggici dal potere devastante della bellezza. “Potrà questa bellezza rovesciare il mondo” (Dostoevskij)? Speriamo di no!

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(Nella foto l’attivista esibizionista “femen” vita bassa Josephine Witt mentre tenta di disturbare l’onesto lavoro del banchiere centrale Mario Draghi) 

 

TAG: Josephine Witt, mario draghi
CAT: Letteratura

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