“Non ti ricordi di me, vero?”

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2 Giugno 2021

Sta scegliendo uno shampoo, in ginocchio davanti ad uno scaffale del supermercato.
Abitavamo nello stesso comprensorio quando eravamo bambini, in un’altra città.
Poi, quasi contemporaneamente, abbiamo trovato lavoro a Venezia e ci siamo trasferiti qui, una vita fa.
Da allora ci incrociamo un po’ dappertutto, magari a distanza di anni,  senza però mai parlare tra noi o salutarci.
Dubito che mi riconosca, ma mi diverte l’idea di verificarlo.
E’ una cosa che non avrei fatto anche solo una decina di anni fa.
Ma si cambia, con l’età, in molte cose.
E sono molto meno timido di un tempo.
Così la saluto.
“Ci conosciamo?”, mi risponde lei, inquadrandomi al di sopra degli occhiali con una faccia un po’ interrogativa e un po’ allarmata.
“Non ti ricordi di me, vero?” dico.
“Sono molto fisionomista e ricordo le facce” replica lei, sulla difensiva.
“Ma scommetto che non ti ricordi dove ci siamo conosciuti.”
“Dove non lo so, ma penso circa 20 anni fa.”
“Sei fuori strada, ci conosciamo  da quando facevamo le elementari. Non sei Martina Torlontano?”
“Presente. Ma  allora…?”
“Abitavamo in riviera S. Benedetto, a Padova, nelle case dell’esercito. Giocavamo a nascondino, qualche anno fa…”
“Qualche hanno fa, hai detto giusto”, risponde sorridendo.
Poi mi vengono in mente le sere d’estate in quel grande giardino, nel quale i nostri genitori ci lasciavano scendere un’ora anche dopo cena.
E le lucciole.
Che ora non ci sono più.
E anche la Martina di allora non c’è piu’.
Era una bambina sempre sorridente, adesso ha un viso severo…

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CAT: Letteratura

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