“Posso chiederle una cosa?”

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21 Giugno 2021

 

“Posso chiederle una cosa?”
“Se si tratta di soldi casca male…”
Sono uscito presto per fare due passi e comprare il giornale e sto imboccando la porta del mio caffè preferito, quando mi ferma questo signore alto con un copricapo da pellerossa.
Non ha l’aspetto di un mendicante e la mia risposta, data quasi in automatico, è sicuramente offensiva.
Ma c’è chi si alza socievole e chi alle otto del mattino vorrebbe dedicarsi solo a qualche semplice rito propiziatorio, come fare colazione e dare una scorsa ad un quotidiano in santa pace.
Il mio interlocutore non sembra prendersela, però. Sorride stancamente, poi fa un gesto con la mano, come se allontanasse una mosca e dice: “Ma no, niente soldi, volevo solo chiederle una cosa..”
Penso solo che sarebbe stato meglio cavarsela con un obolo ed entrare subito nel caffè. Ma a quel punto non posso esimermi e, con tutta la gentilezza che la mia mattiniera musoneria mi consente (cioè molto poca) rispondo al signore: “Mi dica, l’ascolto…”
“C’è qualcosa che per lei è importantissima, una volta soddisfatti i bisogni primari suoi e della sua famiglia?”
Lo guardo perplesso.
Lui mi incalza: “Immagino che avere un tetto sulla testa, di che mangiare e pagare le bollette, avere buona salute siano tutte cose che le stanno a cuore, per sè e per i suoi cari. Ecco, mi piacerebbe sapere: subito dopo queste cose, qual è quella più importante per lei?”
Il primo impulso sarebbe quello di rifiutare di rispondere.
“Si può sapere a lei che cosa gliene frega?”, mi verrebbe da chiedere allo sconosciuto.
Ma lo guardo bene, ha un’aria serena, anche se mi ha fatto una domanda molto personale ed in un modo assolutamente irrituale.
E la domanda è interessante. Filosofica, direi.
Ci penso un attimo, poi rispondo: “Evitare la noia”.
“È questa la sua priorità?”.
“Sì”, rispondo, “sono arrivato all’età in cui si dispone di molto tempo libero e si desidera impiegarlo al meglio. Facendo, se possibile, cose interessanti o divertenti”
“E ci riesce?”
Ci penso un po’, poi rispondo: “Quasi sempre”.
A quel punto vorrei chiedere al mio interlocutore quale sia la sua priorità, ma non c’è il tempo per farlo. Soddisfatto della mia risposta, lui mi saluta e si allontana.
Entro nel bar e chiedo un caffè.
La ragazza del banco mi domanda subito: “Ha imbragato anche te?”
La guardo un po’ imbambolato, al che lei si spiega: “Lo fa sempre, avvicina chi gli capita e fa delle domande personali…”
“Lo ha fatto anche con te?”
“Sì, due mattine fa, quando sono arrivata al bar per l’apertura”
“Posso sapere cosa ti ha chiesto?”
“Mi ha chiesto se uscivo a cena con lui…”
“Stai scherzando?”
“Sì, naturalmente (ride). Mi ha solo chiesto quale è stato il giorno più bello della mia vita.”
“E cosa gli hai risposto?”
“L’ho pregato di tornare tra un mese, perchè prima ci volevo pensare bene”
“E il copricapo da pellerossa lo porta sempre?”
“Solo d’estate. D’inverno ha un cappello alla David Crockett. Ma è innocuo”.

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CAT: Letteratura

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