Dalle tue braccia al vuoto

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23 Aprile 2017

Ieri sera è stata una bella serata, ero con mamma e papà e si ballava.
Ad una certa ora ero così stanco che mi sono seduto in un angolo, ho poggiato la testa sulle braccia, rannicchiandomi su un tavolo della sala. Tutti ballavano, ridevano, li guardavo da un occhio, mentre l’altro mi si chiudeva sempre, non ce la faceva proprio a stare aperto.
Dai su, stai sveglio, stai sveglio, così guardi mamma e papà che ballano insieme! Sono troppo belli!
Me lo ripetevo, per cercare di star sveglio, per poterli guardare. Ad un certo punto il sonno mi ha vinto.
Dopo un po’ ho sentito che qualcuno mi prendeva in braccio, nel sonno non mi rendevo conto di chi fosse, ma aprendo un po’ gli occhi ho visto che era il mio papà a prendermi. Ha delle grandi spalle e lo riconosco subito, mi basta poggiare la mano sulla sua guancia e sento i peli della sua barbetta. La mamma invece ha la pelle liscia. Adoro il profumo di papà e anche quello della mamma. Papà è forte, è sempre bello quando mi prende in braccio, mi sento più forte anch’io.
Mi ha portato a casa e mi ha messo a letto come ogni sera. Ma ieri sera è stata l’ultima.

 

Mi sono svegliato all’improvviso, mi veniva da tossire forte, facevo fatica a respirare.
Ho cercato di aprire gli occhi, ma intorno a me c’era un gran fumo nero e fiamme gialle, altissime, e tanto caldo.  Mamma dove sei? Mamma?
La voce della mia mamma la sentivo gridare forte e piangere.  Ho avuto una gran paura.
D’improvviso mi son sentito prendere, era il mio papà. Il suo corpo era caldo e sudato. Non sentivo più il suo odore, non sentivo niente. Era tutto nero e giallo. Faceva caldo, molto caldo e avevo paura. Il mio papà anche aveva paura e gridava verso la mamma che piangeva:
– Dai forza, la finestra! La finestra!
Le fiamme erano sempre più vicine. Papà ha aperto la finestra, fuori era buio e si respirava.
– Aiutateci, aiutateci! Dobbiamo buttarci! Vi lancio il bambino, mettetevi sotto, su presto!
Eravamo alla finestra, papà mi ha stretto forte e mi ha sussurrato all’orecchio velocemente:
– Stai tranquillo, andrà tutto bene, ci sono io, ma dobbiamo salvarci dal fuoco, dobbiamo lanciarci giù, ti prenderanno quelli di sotto, va bene?
Papà ti prego no! Ho paura!
Mi sentì cadere a gran velocità, gridai forte Papàaa…  intorno a me si muoveva tutto, non vedevo più nulla, non sentivo più nulla. Fu un attimo, dalle sue braccia al vuoto.

Papà, stai tranquillo, andrà tutto bene, ci sono io ,ora, qui accanto a te. Sono qui accanto al tuo letto e questa volta non ti mollerò più, stai tranquillo. 

 

(Alla famiglia Fraietta)

TAG: bambino lanciato, casa bruciata, figlio, racconto
CAT: Letteratura

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