Un’idea geniale

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25 Maggio 2018

Lunedì entra nella mia stanza quasi con impeto, come gli capita quando ha un’idea che ritiene preziosa.
Sa che la presentazione di un progetto è importante e apprezza la mia abilità con il Power Point.
Parla per circa dieci minuti, spiegandomi quello che si aspetta da me.
È concentrato sul tema, teso e al tempo stesso quasi euforico.
Ad un certo punto, però, si ferma e mi fissa come se stesse cercando di mettere a fuoco qualcosa di indistinto.
“Signora”, mi dice, “non la vedo convinta…”.
So che si aspetta da me una risposta sincera.
Ma so anche che è necessario, in questi casi, usare il massimo della cautela e della diplomazia.
“Si esprima pure senza problemi”, mi incoraggia lui, interpretando la mia esitazione come un segno di timidezza, “so che lei è una consumatrice di questa linea di prodotti”.

Alla fine rompo gli indugi:
“Compro i prodotti della nostra linea Slow Food perchè sono buoni, ma non sono una consumatrice tipo. Sono arrivata a comprarli per il semplice fatto che li produciamo noi”.
“Una forma di patriottismo aziendale…”, replica lui, ironicamente, “ma lei avrà pure qualche idea sui motivi che potrebbero spingere un consumatore verso i prodotti di questa linea. Non pensa anche lei che sia giusto far capire al consumatore che è più importante fare scelte eco-compatibili e salutiste piuttosto che risparmiare?”
“Secondo il mio modesto parere, i due orientamenti non andrebbero messi a confronto tra loro. Insistere sul fatto che essere eco-compatibili e salutisti è molto più importante che risparmiare vuol dire trasformare automaticamente i prodotti di quella linea in un prodotto di nicchia, di elite. Mentre noi vorremmo venderne tanti, non è vero?”
“Tantissimi” mi risponde.
Poi prende la porta e sparisce.

Rimango a fissare il vuoto per qualche secondo, poi mi stravacco sulla sedia e tiro fuori dal cassetto della scrivania un pacchetto di crakers. Della linea Slow food ovviamente.

Non faccio in tempo a metterne in bocca uno che lui rientra, con la stessa determinazione e urgenza di prima.
“Riprendiamo” dice.

Passa il quarto d’ora successivo a darmi istruzioni sulle slide che devo preparargli per la presentazione di domani.
La contrapposizione salute/risparmio è sparita, constato compiaciuta. Si preferisce insistere sul fatto che i prodotti della linea Slow food non solo fanno bene, ma sono anche incredibilmente buoni e gustosi.
Alla fine mi dice:
“Le è tutto chiaro?”
“Certo”, rispondo.
Si lascia andare ad un sorriso:
“Penso che con questa campagna faremo il botto”.
Poi aggiunge: “Le idee migliori mi vengono durante il week end”.

 

TAG: slow food
CAT: Letteratura

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