Bambini e coronavirus: una storia per essere protagonista. Capitolo VI

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6 Aprile 2020

Capitolo VI

Ventitré quaderni rossi si aprirono nello stesso momento. La pagina bianca sembrava essa stessa in attesa. Dario prese la penna nera, la sua preferita, quella con il disegno di Spiderman. Era dalla sera precedente che la sua mente si lambiccava nel cercare una spiegazione ad un fatto che lo aveva lasciato alquanto perplesso: tra tutti gli animali esistenti al mondo lui si era trasformato in una talpa! Che animale era una talpa? A che cosa poteva servire? Possibile che Mattia fosse diventato un leone, Suan uno squalo…e lui una talpa cecata! Tutto questo gli sembrava abbastanza ingiusto! Ma non c’era più tempo per le recriminazioni! Erano le 21,30 e Dario voleva comunque fare la propria parte, grande o piccola che fosse.

Ventitré camerine risuonarono di date e moltiplicazioni e un attimo dopo i bambini-animali si ritrovarono davanti al cancello della scuola. Un concerto di versi potentissimo riempì le vie della città. Avevano atteso tanto questo momento ma adesso…non sapevano che cosa fare! Ma la Voce non tardò: <Bentornati bambini!> disse <vi stavo aspettando. Avete fatto un ottimo lavoro oggi! In tutto il mondo sta risuonando il vostro appello nessuno può salvarsi da solo, gli adulti si stanno aiutando, cercando, tenendo per mano anche se distanti tra loro. Sapevo che ne sareste stati capaci! Spero che siate pronti per la battaglia di stanotte: non sarà semplice, ognuno di voi dovrà fare la propria parte! Siete tutti fondamentali!> proseguì la Voce. Dario intanto tra sé e sé pensava: <Sono prontissimo ma…quale sarà la mia parte? Andare a sbattere contro qualche palo? Uffa!>

<Dovete sapere, bambini, che The Crown è molto arrabbiato> riprese la Voce <in tutta la giornata di oggi è riuscito a far sparire soltanto dieci persone in tutto il mondo! Si sta indebolendo ma ha capito che l’epicentro di questa onda di amore è proprio qui, a Livorno! È deciso a capire chi lo stia intralciando e a distruggerlo. Dovrete stare molto attenti e imparare a capirvi e a valorizzarvi a vicenda. Ricordate! Ognuno di voi ha una missione! Senza qualcuno la missione sarebbe un fallimento, tutta la 2C sconfiggerà The Crown!>.

Non appena la Voce ebbe terminato di parlare un vento impetuoso cominciò a soffiare tremendamente, la miriade di stelle del cielo terso di quella sera straordinaria fu oscurata da nubi basse e scure. Un esercito di foglie secche, appendice della stagione invernale, stava roteando minacciosamente verso i bambini. Veniva da est, dal centro della città. La sua velocità incrementava ad ogni metro, sembrava volesse travolgere la schiera degli animali-bambini. Ma, giunta di fronte al leone-Mattia, avanguardia dell’esercito, si bloccò. Improvvisamente il gigantesco muro di foglie collassò su se stesso e, come un sipario che crolla al suolo, rivelò ciò che stava nascondendo: The Crown!

Gli animali-bambini spalancarono gli occhi: non avevano visto mai niente di simile! Era una gigantesca palla bitorzoluta di un colore indefinito tendente al grigio. Aveva occhi, braccia e gambe da ogni parte e sopra ogni paio d’occhi svettava una corona dorata. Poteva muoversi in tutte direzioni e continuare a vedere da ogni parte. Mentre la 2C stava ancora osservando quella strana creatura, la gigantesca palla produsse altre venti piccole palle identiche all’originale che si sparsero immediatamente in tutte le direzioni possibili.

<Siete voi! Siete voi! Voi mi avete messo i bastoni tra le ruote! Ma non crediate di aver vinto la battaglia! Proprio qui, nella vostra città c’è sempre qualcuno in giro che fa al caso mio, ah ah ah!! Lo troverò, lo farò sparire e aumenterò i miei poteri. Seminerò di nuovo il panico, la paura e la disperazione e tutto tornerà come prima finché io non sarò così potente da sconfiggere anche voi…cari animali!> tuonò The Crown <ci vediamo presto 2C!> e sparì accompagnato dal suo codazzo di foglie secche.

<Cosa facciamo? Cosa facciamo? COSA FACCIAMO??> ronzò agitatissima l’ape-Vittorio.

<Calma, calma ragazzi dobbiamo escogitare un piano> rispose la civetta-Andrea.

<La giraffa-Ginevra e l’aquila-Pietro possono controllare verso dove si sta dirigendo The Crown?> chiese Andrea.

<Si sta dirigendo verso il lungomare> rispose la giraffa-Ginevra.

<Il suo piccolo staff di coroncine invece sta vagando tra le vie del quartiere…sembra cercare qualcosa, o qualcuno!> concluse l’aquila-Pietro riferendosi alle venti piccole palle che si erano staccate dal mostro.

<Allora è chiaro che per prima cosa The Crown ha bisogno di rifornimento di energia quindi starà cercando qualcuno per farlo sparire!> disse la civetta-Andrea.

<Dobbiamo fermarlo!> esclamò la zebra-Anna.

<Dividiamoci! Animali acquatici correte nel mare e seguite dall’acqua il percorso di The Crown.  Voi quadrupedi passate da terra. Squalo-Suan, balena-Elia e delfino-Isaias pronti a nuotare in mare mentre leopardo-Giulia, gazzella-Alice, zebra-Anna e leone-Mattia pronti a correre, ok?> organizzò la civetta-Andrea.

<Pronti!> risposero in coro.

<Nel frattempo gli altri animali dovranno trovare le persone che sono uscite nel quartiere e che sono in pericolo e dovranno riportarle a casa prima che le coroncine le trovino: il cane-Emma vi guiderà con il suo fiuto mentre il gatto-Camilla saprà vedere nel buio con i suoi occhi felini, il gregge di pecore con Bianca, Sofia, Sarah e Denisa sarà utile per bloccare le strade e costringere le persone a tornare a casa, lo stesso farà lo sciame d’api con Ada, Vittorio, Brando e Lorenzo. Pronti?>

<Pronti!> risposero.

<I grandi animali, la giraffa-Ginevra e l’elefante-Zeno, e i volatili, io, l’aquila-Pietro e il falco-Tiziano vi seguiremo dall’alto, vi daremo le indicazioni necessarie e saremo pronti all’azione non appena ce ne sarà bisogno, tutto chiaro?> terminò la civetta-Andrea.

<Chiarissimo!> risposero tutti. Tutti tranne la talpa-Dario che disse: <E io?>

La civetta-Andrea lo guardò, pensò e rispose: <Sali sull’elefante-Zeno! Ti porterà lui. Al momento opportuno sarai fondamentale!>.

Lo strabiliante esercito della 2C si divise ed ognuno mosse nella direzione stabilita. Le luci della città si stavano spegnendo, restava ancora qualche finestra illuminata dal bluastro della televisione. Che buffa immagine vedere quelle persone intente a fissare un quiz televisivo mentre davanti al loro balcone stavano passando elefanti e leoni! Ma naturalmente nessuno poteva vederli né sentirli.

La zebra-Anna passò davanti alla sua casa e vide le sue sorelle dormire. Bene! Erano al sicuro! Quella notte sarebbe stata decisiva.

TAG: Bambini, coronavirus, Cultura, racconto
CAT: Letteratura, scuola

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