Bambini e coronavirus: una storia per essere protagonisti. Capitolo VII

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7 Aprile 2020

Capitolo VII

<Qualcuno sta vagando per strada…lo sento col mio fiuto, seguitemi!> disse il cane-Emma partendo di gran carriera. Tutta la squadra la raggiunse. Entrarono in via Ebat, poi girarono in via dei sette Santi e si ritrovarono in via Goito. Il cane-Emma li guidò attraverso il grande parco pubblico che costeggiava i campi da tennis. I grandi pini marittimi impedivano ai deboli raggi lunari, già infiacchiti dalle nubi, di illuminare il parco: l’oscurità aveva steso il suo manto nero sopra ogni cosa. Il gatto-Camilla si portò alla testa della squadra dicendo: <Vi guido io, ci vedo benissimo in questo buio!>. Intanto, tra i condomini, svettavano le teste della giraffa-Ginevra e dell’elefante-Zeno che seguivano a distanza gli spostamenti dei due gruppi di animali mentre nel cielo sibilavano le grandi ali del falco-Tiziano, dell’aquila-Pietro e della civetta-Andrea che continuavano a volteggiare tenendo sotto controllo tutta la situazione. Il gatto-Camilla si inoltrò nella zona più buia del parco. Ad un certo punto tutti riuscirono a scorgere due ombre più scure proprio vicino al muretto del circolo del tennis. Cominciarono ad accelerare l’andatura, ad un certo punto il cane-Emma disse: <Sono i nostri zii Camilla! Li riconosco dall’odore!>.

<Attenti le coroncine stanno arrivando! Sono dalla parte opposta alla vostra! Dovete sbrigarvi!> li avvertì l’aquila-Pietro.

La squadra cominciò a correre. Gli zii delle gemelle si voltarono sentendo dei fruscii provenire dalla parte degli animali, si spaventarono e iniziarono a correre proprio verso le coroncine!

<Nooooooo!> gridarono gli animali. Immediatamente, però, Bianca guidò il piccolo gregge di pecore di fronte agli zii bloccando loro il passaggio. Che spavento si presero quei due! Non vedevano niente che impedisse loro di andare avanti eppure non ci riuscivano! Si voltarono e, pieni di paura, scapparono a gambe levate. Si stavano, così, allontanando dalle coroncine ma… <Non abitano da quella parte. Dobbiamo farli voltare verso destra!> gridò il gatto-Camilla. Lo sciame d’api entrò in azione: cominciarono a ronzare vicino all’orecchio sinistro degli zii che, spaventati, si voltarono verso destra. La direzione adesso era giusta. La squadra degli animali guidò con questi stratagemmi la coppia verso casa. Le coroncine però erano velocissime e stavano raggiungendo il gruppo degli animali. Con un sibilo potente scesero in picchiata l’aquila-Pietro e il falco-Tiziano confondendo e disperdendo le coroncine. La squadra aveva ripreso terreno e finalmente gli zii si trovarono di fronte al portone di casa. Infilarono le chiavi nella serratura quando le coroncine li avevano quasi raggiunti e li avrebbero fatti sparire se non fosse stato per il gregge di pecore e lo sciame d’api che si frapposero nel mezzo rallentandone l’avanzata.

Finalmente il portone si aprì e si richiuse dietro le spalle degli zii. La squadra degli animali tirò un sospiro di sollievo ma subito si accorse che quelle palline malefiche non avevano perso tempo: erano scomparse! Ma dove erano andate?

<Hanno svoltato verso il lungomare! Forse vogliono unirsi a The Crown!> Li avvisò la giraffa-Ginevra.

Intanto gli animali marini guidati dallo squalo-Suan stavano tenendo d’occhio il grande mostro che aveva percorso tutto il lungomare e si stava dirigendo verso la famosa Spiaggia della Ballerina. Lo squalo-Suan comunicò la notizia alla civetta-Andrea che chiamò a raccolta tutti gli animali proprio in quel luogo. I quadrupedi veloci accelerarono a più non posso. Il leopardo-Giulia guidava la spedizione. Imboccò una scorciatoia cercando di giungere alla spiaggia prima di The Crown…d’altronde quella era la loro cara città e sicuramente la conoscevano molto meglio di quel brutto mostro!

Il delfino-Isaias perlustrò la zona marina antistante la spiaggia alla ricerca di qualcosa di interessante che potesse aver attirato l’attenzione di The Crown mentre lo squalo- Suan e la balena-Elia si erano avvicinati il più possibile alla costa per bloccargli il passaggio. Ad un certo punto, non molto al largo, il delfino-Isaias notò uno strano flusso di bolle d’aria provenire dal fondale. Si inabissò e…vide almeno 10 sub che, con le loro torce, avevano deciso di sfuggire al divieto di uscire dalle abitazioni per godere di un bella passeggiata marina! Che incoscienti! Se The Crown li avesse trovati li avrebbe fatti sparire e sarebbe diventato fortissimo!

Il delfino-Isaias risalì in superficie e avvertì i volatili del grande pericolo. Intanto la balena-Elia e lo squalo-Suan, insieme a Isaias cominciarono a circondare i sub così da proteggerli e da non farli allontanare nello stesso tempo.

Il leopardo-Giulia giunse sulla spiaggia seguito a ruota dalla gazzella-Alice, dalla zebra-Anna e dal leone-Mattia. Erano stati avvertiti della presenza dei sub ma cominciarono a perlustrare la zona per assicurarsi che non vi fossero altre persone in giro. Su uno scoglio trovarono i vestiti e gli asciugamani che attendevano il ritorno dei proprietari. Li nascosero per tentare di sviare la ricerca di The Crown.

Era giunto il momento dei grandi animali. Dovevano rallentare l’avanzata del mostro mentre gli altri escogitavano un piano per salvare i sub. L’elefante-Zeno si parò davanti a The Crown e gli assestò un formidabile colpo di proboscide che lo fece arretrare di circa 200 metri. Il mostro non si diede per vinto e ripartì alla carica ma di nuovo si scontrò con la mole del gigantesco pachiderma.

Intanto gli animali sulla spiaggia, quelli nel cielo e quelli nel mare cercavano di elaborare un piano. I sub non potevano tentare la fuga verso casa perché nel tragitto verso le loro abitazioni The Crown avrebbe potuto raggiungerli. La via di fuga terrestre era impraticabile!

<Potremmo fare come Pinocchio!> esclamò la gazzella-Alice.

<Brava Alice! Ottima idea!> rispose la zebra-Anna.

<Elia ce la faresti a contenere tutti i sub nella tua bocca?> chiese il leone-Mattia.

<Staranno un po’ stretti ma dovrei farcela!> rispose la balena-Elia.

<Portali fino alla Terrazza Mascagni! Lì li farai scendere e li porteremo noi volando fino a casa di mia nonna. Abita là davanti ed ha una mansarda con la finestra sempre aperta. Li nasconderemo là dentro> propose il falco-Tiziano.

<Dovremo fare molti viaggi per trasportarli tutti e nel mentre The Crown potrebbe trovarli!> replicò la civetta-Andrea.

<È l’unica possibilità che abbiamo…dobbiamo tentare! Sarà una corsa contro il tempo e gli altri animali ci aiuteranno. Non abbiamo scelta.> Concluse l’aquila-Pietro.

Nel frattempo l’elefante-Zeno aveva trovato un milione di stratagemmi per rallentare The Crown ma adesso il grande mostro aveva cominciato a dividersi in una miriade di coroncine che si infilavano tra le sue zampe rischiando di farlo cadere e che sfrecciavano attorno al suo corpo senza che riuscisse più a colpirle. La giraffa-Ginevra col suo lungo collo e con le sue agili zampe riusciva a respingerle indietro proprio come un’abile giocatrice di baseball. A darle man forte era giunta anche la squadra che aveva riportato a casa gli zii ed il gregge di pecore riuscì a bloccare anch’esso qualche pallina malefica, così come il gatto-Camilla che sfoderò tutta la sua abilità acquisita giocando con i gomitoli di lana. Ma quanto avrebbero potuto resistere a quel bombardamento infinito?

Per fortuna la balena-Elia era riuscita a raccogliere all’interno della sua gigantesca bocca i sub che, non riuscendo a vedere nessuno degli animali, stavano pensando di essere impazziti o di avere a che fare con una stranissima e potentissima corrente marina che non permetteva loro di nuotare laddove avrebbero desiderato. La balena-Elia soffiò un gigantesco spruzzo d’acqua dal suo sfiatatoio per avvertire i compagni che la sua missione era andata a buon fine e, sollevando la sua maestosa coda, si rivolse in direzione della Terrazza Mascagni. La giraffa- Ginevra e gli altri animali tirarono un sospiro di sollievo. The Crown allora capì che le sue prede erano riuscite a fuggire. Tutte le coroncine confluirono nella grande palla madre e il gigantesco mostro si diresse verso nord, in direzione Terrezza Mascagni.

Intanto la notte era avanzata, nessuno aveva un orologio ma dovevano essere almeno le tre. Il giorno sarebbe spuntato intorno alle sei. Non restava molto tempo per sconfiggere The Crown.

TAG: Bambini, coronavirus, racconto
CAT: Letteratura, scuola

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