Al via il programma di formazione di TIM e IDMO contro le fake news

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5 Ottobre 2022

Bufale e disinformazione sono molto pericolose e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. Per questo è importante comprendere il mondo dei media e avere una preparazione da “cittadini della rete” accrescendo le nostre competenze digitali. La conoscenza ci permette di sviluppare consapevolezza e spirito critico.

Il secondo ciclo di lezioni di “Appuntamento con i Digital Media”, destinato agli istituti scolastici di primo e secondo grado ha proprio l’obiettivo di insegnare il corretto e consapevole utilizzo dei media. Il programma di formazione gratuito realizzato da TIM per l’Italian Digital Media Observatory (IDMO), con il supporto di ricercatori ed esperti, si arricchisce quest’anno con un nuovo programma, al quale possono iscriversi scuole, docenti e studenti dalla pagina Media Literacy di IDMO.

Il nuovo ciclo formativo prevede un ricco calendario di lezioni live in aula virtuale e on demand, video pillole sui temi della Digital e Media Literacy, oltre a giochi interattivi e un servizio in lingua dei segni (LIS). Il percorso si completerà con test di apprendimento e un attestato di partecipazione per i docenti che potrà essere riconosciuto su “S.O.F.I.A”, la piattaforma del MIUR che certifica la formazione degli insegnanti. Alle scuole che parteciperanno più attivamente verrà assegnato il titolo di “Digital & Media Educator”.

Il primo dei quattro seminari live è l’11 ottobre con “L’ABC del digitale”, appuntamento che aiuterà a comprendere l’importanza delle competenze digitali nella società contemporanea. Si prosegue il 25 ottobre con “Siamo tutti creatori”, per riflettere e conoscere le modalità, i linguaggi e gli effetti della creazione di contenuti per il web. L’8 novembre è previsto “Privacy e Diritto d’autore”, per identificare gli aspetti critici della creazione e della condivisione di contenuti. Il 22 novembre l’appuntamento sarà con “Information disorder”, per imparare a valutare criticamente le informazioni e riconoscere le fake news. I quattro appuntamenti live saranno consultabili su www.IDMO.it nella pagina Media Literacy, successivmente anche on demand.

A questo nuovo programma formativo si affiancano le attività a cura della TIM Data Room, la unit aziendale che analizza i dati digital provenienti dalla rete e che realizzerà specifiche analisi per IDMO con l’obiettivo di illustrare quanto accade online quando vengono diffuse informazioni non vere o distorte.

TIM con queste iniziative conferma l’impegno per la diffusione delle competenze digitali in Italia, promuovendo l’utilizzo consapevole dei nuovi strumenti di comunicazione digitale. L’azienda supporta le attività di IDMO – Italian Digital Media Observatory – che sviluppa in Italia il lavoro dell’European Digital Media Observatory (EDMO) sull’impatto delle fake news e sulla diffusione di buone pratiche nell’uso dei media digitali.

Il ruolo di coordinamento dell’intero hub è affidato al Data Lab Luiss, il centro di ricerca dell’Università Luiss Guido Carli, e vede impegnati oltre a TIM importanti partner tra i quali Rai, Gruppo Gedi, Università di Roma Tor Vergata, NewsGuard, Pagella Politica e T6 Ecosystem.

 

 

TAG: Appuntamento con i Digital Media, European Digital Media Observatory, Italian Digital Media Observatory, TIM
CAT: Media

2 Commenti

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  1. andrea-lenzi 2 anni fa

    Qualcuno mi spiega come si insegna ai ragazzi a riconoscere e diffidare delle fame news, se a scuola è supportata la più grande bufala mai inventata, attraverso simboli ed addirittura “insegnanti” che propagandano la superstizione cattolica spacciandola per verità?

    Lo spirito critico è ammazzato in culla col battesimo, ma è a scuola che riceve la mazzata finale

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  2. andrea-lenzi 2 anni fa

    Qualcuno mi spiega come si insegna ai ragazzi a riconoscere e diffidare delle fake news, se a scuola è supportata la più grande bufala mai inventata, attraverso simboli ed addirittura “insegnanti” che propagandano la superstizione cattolica spacciandola per verità?

    Lo spirito critico è ammazzato in culla col battesimo, ma è a scuola che riceve la mazzata finale

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