Se ai tempi di Covid-19 il VIP è di casa

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29 Aprile 2020

Giornate tutte uguali a se stesse. Una nuova routine che con il passare dei giorni si fa monotonia. Pulire casa? Fatto. Squat sul tappeto del soggiorno? Fatto. Pizza con i wurstel e torta paradiso? Fatte. Insomma, la quarantena ci ha sfiancati, resi vulnerabili, quasi automi di fronte all’immobilismo.

Eppure, ai tempi di Covid-19, una piccola grande rivoluzione si è palesata ed è riuscita a regalarci frammenti di vita nuova. Di cosa stiamo parlando? Dell’uso dei social network come piattaforme di dialogo e di intervista senza filtri ai nostri autori letterari preferiti, ai nostri calciatori del cuore, ai VIP di ogni forma e genere.

Si dirà: tutto qui?

Sì, ma scaviamo un po’ più a fondo. La vera novità sta nella capacità che hanno avuto in questi due mesi di lockdown i social network di sapersi sostituire alla televisione, obbligata ad alzare bandiera bianca per ovvie ragioni. Facebook e, soprattutto, Instagram, sono stati scelti da giornalisti e influencer per avvicinare scrittori, registi, attori, sportivi,… facendoli parlare a ruota libera, magari con una connessione pessima, con la voce increspata, con inquadrature inguardabili, con domande e risposte infinitamente lunghe o tragicamente corte. Insomma, ai tempi del Covid-19 i VIP di casa nostra si sono piegati – loro malgrado? – alla nuova realtà, accettando di svelarsi un po’ più nudi e “normali” rispetto ai lustrini e ai luccichii degli studi televisivi, con il rossetto sbavato qua e là, la barba fatta male, le occhiaie sotto gli occhi.

Ma esattamente per questo, i VIP di qualsivoglia genere e forma, in queste dirette IG o FB, sono apparsi meno di plastica, meno ingessati, interessanti. Ne sono esempio le interviste che tutti i giorni Caterina Balivo fa sul suo canale IG agli scrittori e alle scrittrici italiane (il format si intitola “MY NEXT BOOK” qui), oppure le dirette di Marta Perego qui, o ancora quelle di Marco Montemagno su FB qui (ma ce ne sono una marea, e per tutti i gusti).

Chissà se ai tempi del post Covid-19 questo tipo di format spurio verrà riproposto o tornerà in un cassetto per lasciare posto alle luci lattiginose delle televisioni. Io spero tanto di no.

TAG: Cultura, Facebook, innovazione, libri
CAT: Media

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