Lo Stato Islamico non attaccherà Israele

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24 Ottobre 2015

Ieri l’auto-proclamato Stato Islamico ha rilasciato un video in cui minaccia Israele. È la prima volta che l’IS si rivolge direttamente agli israeliani, peraltro per mezzo di un combattente a volto coperto che parla un ebraico perfetto (con accento arabo, però, avvertono gli esperti).

ISIS minaccia Israele – VIDEO

Tuttavia la minaccia di “Abolire i confini e trucidare gli Ebrei” è da prendere con le pinze. L’IS non attaccherà Israele. Non direttamente almeno. L’intento del video rispecchia il modus operandi del gruppo terroristico: seminare terrore, mantenere alta la tensione mediatica, attirare nuovo proselitismo.

Soprattutto quest’ultimo punto preme l’ISIS. Infiacchito e decimato da raid Russi e dagli attacchi di Curdi e ribelli, il gruppo cerca di attrarre nuovi combattenti. E i giovani Palestinesi delusi dalle politiche “moderate” di Hamas e Autorità Nazionale Palestinese (ANP), desiderosi di combattere gli Israeliani, sono l’obiettivo ideale per la propaganda dei “terroristi neri.”

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Lo Stato Islamico cerca dunque di farsi portavoce delle frange più estreme di questa terza Intifada, che ha nuovamente esasperato i rapporti arabo-israeliani. Tuttavia nulla lascia presagire un intervento diretto da parte delle milizie di Abu Bakr al-Baghdadi. Per tre motivi, principalmente.

Innanzitutto, Hamas e ANP hanno ancora ampio controllo rispettivamente nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, mentre l’ISIS non pare essere appetibile per i giovani Palestinesi.

Secondo, la strategia dello Stato Islamico è ancora territoriale, basata sull’espansione da un nucleo centrale e sul controllo amministrativo diretto delle wilayat (province), mentre Al momento è ancora lontano dai confini israeliani.

Infine, con i russi e i curdi che attaccano da nord, i ribelli da sud, le forze iraqene a est e con una probabile coalizione internazionale che potrebbe cominciare le operazioni nelle prossime settimane, la minaccia appare infondata. È più credibile che il video possa fomentare l’azione di qualche “lupo solitario”, cioè un ragazzo radicalizzato che compia un attentato ai danni di israeliani in piena autonomia.

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Il video ha certamente drizzato le antenne del Mossad, i servizi segreti israeliani, ma le alte cariche dello Stato non hanno voluto dare troppo risalto alle minacce. A prova di ciò il fatto che il sito del Ministero degli Esteri israeliano non menziona il video nella sua home page (dando risalto agli incontri internazionali di Netanyahu.

TAG: Israele, media, medio oriente, minaccia isis, Palestina, terrorismo islamico
CAT: Medio Oriente, Terrorismo

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