La questione ebraica vista con gli occhi della storia

È l’ombra della luce dentro l’umanità. La Shoah rappresenta una di quelle pagine che a distanza di oltre 70 anni, il mondo non ha ancora superato. Il caso Anna Frank, riapparso in queste ore tra le cronache nelle prime pagine dei giornali, mi ha indotto a una riflessione: se l’oblio colpisce così diffusamente le generazioni più giovani, è  dovere – o no – di chi fa informazione, raccontare cos’è stato quel periodo storico?

La risposta è affermativa. Per questo mi sono rivolto ad un’azienda privata operante nel settore dell’antiquariato e modernariato cartaceo. La Icharta (www.icharta.com)  di Marco Picchio, classe 66, che è il fondatore di un’impresa milanese che dispone di oltre 5.000.000 di pezzi originali di cui 200.000 inventariati. A loro ho chiesto di trovarmi – a ridosso degli eventi che hanno riempito le cronache – dei documenti autentici e originali che raccontino in modo asettico e circostanziato cos’è stata “la questione ebraica”. Vi propongo quattro reperti originali presentati dalla Dott.ssa Sara Marruncheddu archivista Paleografa, direttrice dell’Archivio centrale di Icharta, che naturalmente ringrazio per essersi prestata a questa ricerca mirata:

●La prima pagina originale del Corriere della Sera del  3 Settembre 1938 sulle leggi razziali

●Il modulo d’iscrizione al Liceo Classico Tito Livio di Padova all’inizio degli anni 40. Qui veniva chiesto d’indicare ai genitori che iscrivessero un loro figlio, l’appartenenza alla razza ariana. Anche questo è un reperto originale

●Due foto scattate nel ghetto ebraico di Varsavia riconducibili ai primi anni ’40. Raccontano della violenza perpetrata verso gli appartenenti al ghetto.

Una testimonianza con reperti originali che testimonia che cosa sia stata la vita per gli ebrei dal 1938 in poi, in Italia, e cosa abbia significato appartenere al mondo ebraico negli anni in cui Adolf Hitler prese il potere in Germania.