Nursing Up in piazza, gli infermieri lombardi alzano la voce

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6 Giugno 2023

“Abbiamo chiesto che vengano aumentati gli stipendi degli infermieri ma anche dei tecnici radiologi; di coloro cioè che lavorano negli ospedali e vedono sempre più ridotto il loro potere d’acquisto . Lo chiediamo a ragione perché  da noi ci sono dottori in infermieristica che i Germania invece non ci sono. Solo che da noi guadagnano 1600/1700 Euro al mese mentre in Germania arrivano a prendere 3200 Euro al mese”.

A dichiararlo, Antonio De Palma che è il Presidente del sindacato Nursing Up, che rappresenta un ingente mole di professionisti che lavorano in ospedale e che pagano dazio per essere italiani. Nell’Italia dei patrioti, infatti,  sei tale solo fino a quando ti viene chiesto di dare: le tasse, la professionalità sul lavoro, la pazienza nella quotidianetà. E poi la responsabilità  di lavorare in due, in reparto, con quaranta e più  pazienti, sapendo già di non poter fornire quall’assistenza a cui un paziente avrebbe diritto. È il cosidetto minutaggio, che la gestione dei nostri ospedali e delle nostre RSA non riesce a garantire.

C’è poi l’onere di sostenere turni massacranti, senza un minuto di riposo; per non parlare dei rischi di venire anche aggrediti quando la qualità del servizio non è  apprezzata dagli utenti: ben sapendo che non dipende da te che sei in prima linea, che rischi tuttavia per primo, in caso di aggressione.

Senza considerare anche la buona fede di credere che chi ti ascolta, come avvenuto nei giorni scorsi in Regione Lombardia, dove abbiamo girato le immagini e raccolto le testimonianze, capisca davvero l’urgenza d’intervenire sull’adeguamento di salari che invece non avviene. Per il momento siamo alla “registrazione dell’ascolto di bisogni e necessità”.

Per questo assistiamo alla fuga degli infermieri italiani che quando possono se ne vanno all’estero dove vedono riconosciute le loro competenze e la loro preparazione e che svuotano i nostri nosocomi. I quali ricorrono a professionalità  straniere, non altrettanto qualificate come le nostre, per tacere del fatto che ci sono interi ospedali che restano oggi sotto organico non avendo i professionisti infermieri che occorrerebbero.

Tutto questo e molto altro ancora è quello che gli infermieri “della migliore sanità italiana” chiedono all’ istituzione regionale lombarda.

Non è difficile immaginare come si trovino le altre realtà sanitarie regionali

Le interviste

 

 

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CAT: Milano

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