Scontro sul NO apparso al Pirellone: “Chiamiamo Bruno Vespa”
La scritta apparsa venerdi scorso sul Pirellone di Milano tra il 17 e il 21 piano dove si trovano gli uffici di Lega Nord, Forza Italia e Alleanza Popolare ex Ncd, tra le 19 e le 20, si sta trasformando in una “buffonata”. E allora davvero ricorriamo al plastico di Bruno Vespa a Porta a Porta. Nessuno può dire che siamo stati noi; anzi potrebbe essere stata un’azione per far vincere il SI”.Così Massimiliano Romeo, Lega Nord, ha replicato ad Alessandto Alfieri del Pd che ha accusato il Carroccio non solo di aver creato una buffonata ma di aver anche fatto un uso privato di una risorsa pubblica
Sul caso del Pirellone in Consiglio Regionale si è quindi creata e poi allargata la polemica tra maggioranza e opposizione, con il Presidente del Consiglio che ha stigmatizzato il fatto accaduto ma che ha dovuto riconoscere il principio giuridico secondo cui le prove sono alla base di qualunque accusa, in assenza delle quali le accuse stesse si trasformano in semplici congetture.
Anche i Cinque Stelle con Iolanda Nanni sono intervenuti dichiarando che gli accertamenti fatti sono parziali ed insufficienti.
Abbiamo sentito:
Raffaele Cattaneo, Presidente del Consiglio Regionale
Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in Regione Lombardia
Massimiliano Romeo capogruppo della Lega Nord
Rivolgiamoci a Bruno Vespa
L’intervento in Aula di Iolanda Nanni dei Cinque Stelle
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