Il premio Bianca D’Aponte giunge alla ventesima edizione
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50 anni fa fu pubblicata I giardini di Marzo.
Avevo due anni, per apprezzarla dovetti aspettarne altri quindici.
Mezzo secolo, in cui molto è cambiato, tra l’altro ascoltarla adesso sembra un colpo al cuore, perché in controtempo – con la sua vena nostalgica – rispetto alla cifra inauditamente guerresca di questi ultimi giorni, che sembrano passare di incubo in incubo e ci fanno aspirare alla primavera.
Non avrei mai pensato di poterla sentire in questa stupenda interpretazione – pur essendo ineguagliabile l’originale. Il video aggiunge alcune scene di un film del maggiore regista vivente, The Tree of Life di Terrence Malik. Che musica e immagini si potessero sposare così, anche questo mi sorprende. Di questi tempi poi, dove la vita sembra offuscata dalla malattia e dalla morte.
E niente, ciao Lucio, e grazie ancora.
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