La musica bisestile. Giorno 134. Aretha Franklin

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10 Novembre 2018

Una gioventù tremenda, piena di violenza e dolore, poi un successo travolgente e, con questo album, il titolo di Regina del Soul. Una donna straordinaria, un’artista impareggiabile, un disco storico

 

LADY SOUL

 

Ci ha lasciati pochi mesi fa, a soli 76 anni, orfani della più bella voce del gospel e del soul del mondo. Ci ha lasciati dopo aver cantato, in pubblico, per oltre 70 anni, perché suo papà, un predicatore battista famoso, portava Aretha e le sorelle ovunque, e loro cantavano, piccolissime, insieme alle più grandi stelle della musica nera. Era già famosa prima di uscire dalla High School, e la chiamavano la Regina del Soul e poi, dopo questo disco, semplicemente Lady Soul.

“Lady Soul”, 1968

É stata la prima donna ad essere stata inserita nella Rock Hall of Fame, nel 1987, è stata la cantante chiamata a sostituire Pavarotti in un Gala mondiale, quando lui era ammalato, ha portato 113 canzoni nella hit parade americane – tante come nessun altro, ed ha vinto 13 Grammy Awards. Rimarrà per sempre famosa nella scena di “Blues Brothers” in cui, moglie trasandata e spentolante, canta “Think” al suo compagno, ce vuole lasciare la loro trattoria per seguire Jake ed Elwood Blues. Quando fece quel cammeo non aveva ancora 40 anni, ma era famosa quanto Ray Charles, Ella Fitzgerald e Billie Holiday.

Ma era già piena di ferite: mamma a 12 anni, poi a 14, si era sposata a 19 con un uomo che la picchiava. A soli 30 anni aveva quattro figli e due matrimoni falliti alle spalle, e dovette fare una dieta folle, perché non stava più in piedi. Da allora in poi è rimasta sempre sola. Sola a combattere con l’angoscia, il peso, la dipendenza dalla nicotina, il bisogno irrefrenabile di avere punti fissi – tant’è che è morta nella stessa casa di Detroit in cui è nata, e dalla quale non aveva mai voluto andare via. Si era ammalata di cancro nel 2010, è riuscita a vincerlo per 8 lunghi brevissimi anni. Ora si è spenta, la più grande guerriera, insieme a Tina Turner.

Aretha Franklin con i Blues Broithers nel 1980

In un’intervista disse: “Cantavo più forte sperando che Dio, finalmente, mi sentisse. Che sciocca, lui mi ascoltava e rispondeva le cose che ciascuno di noi sa a memoria. Abbiamo bisogno di luce e la sfuggiamo, facciamo così tanta fatica. Ma almeno a me il Signore ha regalato il canto, ed è stato ovvio che pagassi per questo dono meraviglioso”. Questo disco, a mio parere, è il suo migliore, ebbe una grandissima fortuna e segnò, nel 1968, la sua consacrazione mondiale.

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CAT: Musica

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