La musica bisestile. Giorno 138. Todd Rundgren

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12 Novembre 2018

Un gigante buono, bruttino e pignolo, che ha influenzato come pochi la musica plastificata degli anni 80, ma veniva da una grande tradizione di rocker mescolato con il jazz e la musica barocca

 

TODD

 

Certamente non lo conoscete, ma è uno dei dieci migliori dischi mai registrati nella storia del rock. Metà svedese, metà austriaco, Todd Rundgren è cresciuto a Philadelphia diventando già a 18 anni un idolo locale con una band psichedelica, i Nazz, che sono tra le band preferite di Frank Zappa (che ne ha ristampato a sue spese gli album) e Syd Barrett. Dopodiché ha fondato una nuova band, gli Utopia, che in America erano tra i gruppi che entusiasmavano di più dal vivo, mischiando l’hard rock con l’elettronica, e con un gusto stranissimo che ricorda i primi Pink Floyd.

“Todd”, 1974

Poi si sposta, perché Todd diventa produttore discografico, ed in quanto tale dà un’impronta enorme al sound degli anni 80, dato che, dopo aver prodotto Grand Funk Railroad, è colui che porta al successo i Badfinger, Meat Loaf, i Tubes, Joe Jackson, Jim Steinman, Bonnie Tyler, Sheena Easton, Hall & Oates, Patti Smith, Tom Robinson Band, XTC, Bad Religion, Cliff Richard, Cheap Trick, Psychedelic Furs, American Dream, e nemmeno so più quanti altri. Negli anni 80, oltre la metà delle band che esplodevano dal nulla, erano band prodotte da Todd Rundgren. Per giunta, la Apple lo assunse per oltre un decennio per sviluppare i suoni computerizzati del Flowfaser.Anche se i suoi Utopia erano una rockband con influenze jazz e barocche, come produttore, a mio avviso, ha la mano troppo pesante, e fa assomigliare tutti gli uni agli altri, cancellando ogni traccia di immediatezza.

Un gigante sconosciuto, quindi. A meno che non siate fans dell’attrice Liv Tyler, nata da una relazione extraconiugale della moglie di Todd con il cantante degli Aerosmith, Steven Tyler, anch’egli prodotto da Todd. Storiacce da dimenticare, se non fosse per il fatto che il povero Todd ha cresciuto Liv come sua figlia, per poi scoprire, 21 anni dopo, che le cose erano andate diversamente, perché Steven Tyler apparve ad una festa di famiglia con un mazzo di rfose per la ragazzina. Di questo gigante buono ho oltre una ventina di dischi, ma gli ultimi, quelli dopo gli anni 80, non mi piacciono, sono troppo pretenziosi, puzzano di plastica. Il disco doppio che vi propongo, invece, che è del 1974, è un capolavoro di mescolanza di generi e di bellezza melodica, e viene da un periodo in cui la band, sul palco, faceva ancora tremare i polsi.

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CAT: Musica

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