La musica bisestile. Giorno 192. FSK

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9 Dicembre 2018

Erano partiti come una band di punk sarcastico e rovente, poi erano cresciuti ed avevano sempre più accettato influenze, dal country alla musica elettronica, sino a diventare un gruppo unico, complesso e maturo, punto di riferimento di tutta la scena degli artisti politicizzati della Germania

INTERNATIONAL

 

Negli anni 70, finalmente, il punk fu la rivincita delle nuove generazioni contro un establishment tedesco occidentale, nel quale le vecchie strutture burocratiche del nazismo erano rimaste in carica e, specie nelle questioni culturali e sociali, costituivano una minaccia continua alle libertà civili, anche perché sostenuti dalla Democrazia Cristiana (il Partito Popolare), i cui quadri principali venivano quasi tutti dai quadri locali del nazismo che non erano stati epurati ed erano stati rapidi ed efficienti nel riciclarsi.

“International”, 1996

A Berlino c’era il movimento studentesco che occupava le case sfitte, ma Berlino, unita al resto della Germania Ovest solo da un percorso difeso militarmente lungo centinaia di chilometri, era un posto a parte. Nel resto della BRD la scelta era tra le RAF (ed il terrorismo), oppure il punk – due risposte non dialettiche, che chiusero la porta in faccia ad una possibile rielaborazione. Alfred Hilsberg, ad Amburgo, era diverso, e ad Amburgo aveva fondato una piccolissima casa discografica, la ZickZack Records, che cercava di riunire le band nate dal punk e dalla new-wave che avessero contenuti politici o di avanguardia sociale e culturale.

Alfred, che è ancora lì ed ancora oggi lancia una band dopo l’altra, aprì una rivista, chiamata “Mode und Verzweiflung” (Moda e Disperazione), nella quale, oltre alla nuova musica, proponeva una nuova estetica a 360 gradi. In quel momento, nel 1979, i suoi pupilli erano dei bavaresi che avevano fondato una band senza batteria (per motivi ideologici) chiamata FSK Freiwillige Selbstkontrolle (autocontrollo volontario). Il nome è un doppio gioco di parole. FSK era la censura sui film di Wiesbaden, FKK è la sigla delle spiagge riservate ai nudisti. La band venne scoperta dai Devo, una band di folli avanguardisti americani, e divenne immediatamente la nuova grande scoperta della scena newyorkese, finendo in classifica negli Stati Uniti prima ancora che il mercato discografico tedesco si accorgesse di loro.

In Germania arrivarono in classifica dopo che il famoso moderatore della BBC John Peel li aveva scoperti ed aveva fatto loro registrare una trasmissione dal vivo da Londra. Da allora si sono spostati anche loro ad Amburgo, e sono, ancora oggi, i leader di un movimento culturale e politico che riunisce gli occupanti di case, gli ecologisti, gli hippie, i punk, e tantissimi altri gruppi che hanno trasformato quella città in un caleidoscopio di musica, colori e giovanotti che non invecchiano mai.

Nel frattempo FSK è cambiata. Molto prima degli U2 aveva cominciato a suonare il tecno senza strumenti elettronici, abbassandosi solo ad un batterista, ed in questo disco hanno presentato il meglio della loro produzione per il mercato mondiale. Spero che parliate tedesco, perché la presa per i fondelli degli hippies degli Amon Düül. Che fanno gli alternativi e poi finiscono sotto contratto per la BASF, un’azienda protetta dal nazismo e che poi spinse la carriera politica di Helmut Kohl. La cover di Marylin Monroe è quasi più sexy fatta da loro che nell’originale. La loro critica alle ragazze delle lobbies che soffocano l’Unione Europea a Strasburgo (“Eurotrash girl”) è sadica, il loro sound, che loro definiscono techno-country, unico al mondo.

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