La musica bisestile. Giorno 245. Belle & Sebastian

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5 Gennaio 2019

Un’altra band scozzese piena di dolcezza e melodie color pastello, persino troppo delicate per la parte più severa del pubblico e della critica musicale

DEAR CATASTROPHE WAITRESS

 

In “High fidelity”, il film tratto dal libro di Nick Hornby di venti anni fa, Belle and Sebastian venivano descritti come la peggior band in attività al mondo. Nel negozio di dischi di John Cusak, questo giudizio era l’unico che accomunasse il proprietario ai suoi due folli collaboratori. La band è nata su iniziativa di Stuart Murdoch, uno studente del conservatorio di Glasgow, che aveva messo su il gruppo per sostenere gli esami di pratica e di composizione, e quindi coinvolse, uno dopo l’altro, diversi altri studenti, anche loro alla ricerca di occasioni per praticare ciò che andava presentato poi agli esami di fine semestre.

“Dear catastrophe waitress”, 2003

 

Per questo motivo, Belle and Sebastian non ha avuto solo artisti rock, nelle sue fila, ma anche di autodidatti e musicisti con strumenti classici come la viola, il violoncello, l’oboe. Registrano degli EP, e questi scalano ole classifiche dell’indie rock ed i loro concerti (dapprima a Glasgow, poi l’anno dopo nell’intera Scozia, e due anni dopo in tutto il Regno Unito), sicché Stuart Murdoch decide di registrare un intero album con la Matador Records, “The boy with an arab strap”, che diventa un successo mondiale nel solo corso di una settimana.

Negli anni successivi, di tanto in tanto, Stuart pubblica altri EP, legati ai continui cambi di formazione, visto che la band continua a mantenere il suo carattere di gruppo di preparazione degli esami al conservatorio. In uno di questi dischi appaiono anche le gemelle Valtysdóttir, le due meravigliose leader della band islandese Múm. Ma solo per quell’unico EP. Ci vogliono quattro anni prima che Stuart decida di mettere insieme il materiale scritto e registrare un nuovo album, e nel 2002, sette anni dopo la nascita della band, esce questo album, che è il primo registrato da una major, e distribuito in tutto il mondo.

Da questo momento in poi la band diventa un progetto diverso, diventa il lavoro di Stuart Mudroch e di alcuni dei suoi membri di lungo corso, e quindi i componenti del nucleo della band si trasferiscono a Los Angeles, dove verranno registrati tutti gli album successivi. Da allora in poi, Belle and Sebastian diventa una fonte di guadagno, ed ognuno dei suoi membri, per divertirsi, suona in progetti differenti. A partire da quel momento, ovviamente, il successo commerciale diventa fine a sé stesso, e l’interessa per la band scema fino a divenire nullo: l’ennesima pop band scozzese, simile a Travis ed a tante altre, che nel frattempo suona dal vivo quasi soltanto i vecchi brani – una cover band di sé stessi.

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CAT: Musica

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