La musica bisestile. Giorno 280. Garbage

Il pop elettronico raggiunge una sua matirità ed una sua nuova particolare malizia

VERSION 2.0

Cinque ragazzi che vengono dal Wisconsin, da dove (altrimenti) non viene nessuno. Lo stile è un po’ come gli svedesi dei Cardigans, ma con l’elettronica comune a band come i Nine Inch Nails, visto che le due band condividono i produttori. Cinque ragazzi che volevano arrivare ad ogni costo, visto che in gioventù suonavano contemporaneamente in diversi progetti, sperando che almeno uno arrivasse, ma poi cinque adulti che, una volta ottenuto il successo mondiale, hanno cambiato idea, e da allora fanno un disco ogni quattro anni, ed è un bene, perché la qualità non è cambiata affatto, anche se oramai, dagli inizi, sono passati più di 20 anni.

“Version 2.0”, 1998

Vent’anni senza litigi, senza scandali, senza pasticci e ripensamenti. Del resto non si trattava di cuccioli di primo pelo, nemmeno quando hanno iniziato. Il leader della band, Duke Erikson, quando uscì il primo album dei Garbage aveva alle spalle già vent’anni di palco con band minori della galassia indie americana. La cantante, Shirley Manson, una ragazza scozzese finita nel Wisconsin in tour con una band indie britannica, ha 15 anni di meno di Duke, ed ha una cospicua carriera parallela come attrice, che continua tuttora, nonostante anche lei abbia superato i 40 anni di età e quindi la bellezza, che era il suo asso nella manica da giovane, ha lasciato il passo ad una donna dura, femminista, consapevole, tutt’altro che timida.

Il chitarrista Steve Marker, invece, che sta per compiere 60 anni, da quando la band ha iniziato ad avere successo ha preso moglie e figli e si è trasferito in un ranch del Colorado, dove vive da agricoltore felice con la stessa compagna che aveva oltre un quarto di secolo fa. Il batterista Butch Vig, invece, da oltre 20 anni fa il produttore musicale a Los Angeles. Insomma, fanno tutti vite separate ed estremamente differenti. Ma una volta ogni tre anni si vedono a casa di uno di loro, discutono, scrivono testi, provano musiche, e poi fanno uscire un nuovo disco. Perché il rock non è necessario che sia follia ed autodistruzione.