La musica bisestile. Giorno 329. Black

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16 Febbraio 2019

Colin guida male, viene continuamente coinvolto in incidenti stradali, e la cosa lo porta a riflettere su quanto sia meravigliosa la vita. Finché, all’ennesimo frontale, muore.

WONDERFUL LIFE

 

Colin Verancombe è un ragazzo per bene, nato a Liverpool nell’anno in cui i Beatles sono ancora ad Hamburg, e cresce in casa di due fan di Elvis. Ha un’infanzia fortunata, i suoi genitori sono dipendenti pubblici, non gli manca nulla, ed a scuola impara a strimpellare la chitarra ed a suonare melodie semplici sul piano. Ha una bella voce baritonale ed è un ragazzo chiuso, “ma non ero affatto infelice, anzi. I miei amici di allora sono stati i miei amici di sempre, ma non mi sono mai piaciuti gli eccessi, non mi ubriacavo, avrei voluto fare il pittore o il guardiano del faro, mi è sempre piaciuta la vita contemplativa”.

“Wonderful life”, 1987

Per questo ha iniziato a comporre musica, sulle tastiere, perché gli piaceva suonare per sé stesso, “e quando ho avuto il grande amore, quello del liceo, non gliel’ho detto, perché quasi me ne vergognavo”. I suoi compagni di scuola lo convincono a suonare nel loro complessino, i Black, che vorrebbero essere la risposta di una generazione quieta alla Swinging London dei Beatles e degli anni 60: “a noi piaceva il soul dei neri, e Ray Charles era il mio idolo”. I Black registrano una canzone, “Human features”, che gira nelle radio, ed i Thompson Twins lo chiamano per fare il turnista in un loro tour inglese: “ci sono andato, ho imparato molto, ma mi sono anche rotto le scatole – musica lenta, finto reggae, tecnica scarsa, gente noiosa”.

Ma dopo questo tour, molte altre band lo chiamano: suona bene, è quieto, è preciso. Sicché Colin scrive altre canzoni, se le tiene per sé, e nel 1984, dopo l’ennesimo tour, avendo compiuto vent’anni, decide di fare un disco con i suoi amici e le sue migliori canzoni, dopodiché si sarebbe cercato un lavoro vero ed avrebbe avuto una vita qualunque. Il disco uscì nel 1985, ed il singolo “Wonderful Life” divenne una hit mondiale, un successo enorme, inatteso, per cui la band era completamente impreparata. “Il 1984 era stato un anno orribile. Ho perso il lavoro e mia moglie mi ha piantato, e non avevo i soldi per pagare il mutuo. Sono andato a sbattere, ho distrutto la macchina, mia madre ha avuto un tumore ed ha lottato per mesi tra la vita e la morte. Mi ha prestato la sua auto, ho distrutto anche quella. Allora ho scritto il testo di Wonderful Life, per sfottere me stesso e la mia vita da sfigato”.

Ma il successo non cambia molto: “Sono andato a vivere a casa dei miei, e mamma, per fortuna, ce l’ha fatta ed è tornata con noi”. Dopodiché Colin si è cercato un lavoro “per bene” ed ha continuato a suonare nel tempo libero, registrando diverse canzoni con poco successo, ma che hanno mantenuto i Black in vita per oltre un decennio – proprio perché a loro, ciò che avevano, bastava, “ma io ho sofferto il fatto di non essere mai stato capace di scrivere una seconda canzone che fosse veramente buona”.  E così la sua vita normale è continuata, Colin ha registrato altri dischi, non si è mai più innamorato, ed anche dopo la morte dei genitori ha continuato a vivere nella sua casa natale, facendo carriera nella burocrazia nazionale – finché, nel 2016, a soli 52 anni, a Cork, in Irlanda, ha avuto il suo ennesimo incidente d’auto, ed è morto. “Ho sempre adorato le strisce di Bristow (il Fantozzi dei fumetti inglesi), perché mi sono immedesimato. Ma se guardo alla mia vita, sono sereno, non mi sono mai sentito solo, sono spesso felice, ho avuto fortuna”.

 

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CAT: Musica

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