La musica bisestile. Giorno 331. The Lovin’ Spoonful

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17 Febbraio 2019

Il figlio prediletto del Greenwich Village mette insieme i grandi hoboes come Woody Guthrie, i nuovi doli del folk come Bob Dylan, e fa nascere dal nulla il beat made in USA

HUMS OF THE LOVIN’ SPOONFUL

 

John Sebastian ha avuto la fortuna di nascere al Greenwich Village nel 1944, da un padre virtuoso violinista e suonatore di armonica a bocca, proprio negli anni in  cui, per una serie di motivi economici, i più importanti hobos americani, i suonatori girovaghi di canzoni operaie (come Woody Guthrie) cominciavano a passare alcuni mesi l’anno, perché (allora) era una zona economica ed era pieno di coffee clubs che facevano suonare e poi passavano con il cestino per prendere gli spiccioli dei musicisti. Lui stesso non ricorda quando ha iniziato, ma è certo che lui sia salito sul palco con la sua armonica a bocca, regalatagli dal padre, quando andava ancora nelle prime classi delle elementari.

“Hums of the Lovin’ Spoonful”, 1966

Sta di fatto che John era già una delle colonne del Greenwich Village quando hanno iniziato ad arrivare i grossi calibri, tant’è che il migliore amico di John è un certo Bob Dylan, che arrivò a New York giovanissimo e completamente sconosciuto, e fu John a presentare Bob a Pete Seeger, Willie Nelson e Joan Baez. Sicché era ovvio che, una volta arrivato alla fine della scuola, John avrebbe avuto una sua band, visto che, al contrario degli altri, più vecchi di lui, John amava i Beatles e la musica beat inglese. Così ha fondato i Mugwumps, che pare fossero un continuo sbellicarsi, che suonavano canzoni famose, mischiandole con improvvisazioni, improvvisando anche testi di canzonatura dei presenti.

John Sebastian sul palco di Woodstock

Il guaio è che si trattava di ragazzi bravi a suonare, e la band gli venne comprata in blocco dal John Phillips ed il management dei Mamas & Papas. Sicché, a 20 anni, John ha affrontato una crisi, ha deciso che fosse arrivato il momento di scrivere e cantare canzoni proprie, e mise insieme una nuova band, confidando sul fatto che, per lui, non c’era problema ad ottenere gigs ed una chance per un contratto discografico. Purtroppo, in questa sede, non posso segnalarvi più di poche canzoni, ma vi assicuro che, fin dal primo disco, ogni singola canzone dei neonati Lovin’ Spooonful fosse musicalmente interessante e ricercata, spesso a cavallo tra diversi generi, e con dei testi intelligenti e divertenti, nei quali spesso mettevano le mani i genitori di John, Bob Dylan, Woody Guthrie e qualcun altro dei mostri sacri del Greenwich Village.

Bob Dylan e John Sebastian a New York nel 1961

Ha sempre aiutato il fatto che John sia una sorta di orso allegro e pacioso, uno che non si arrabbia mai, uno che non è invidioso, e che è in grado di fare spettacolo da solo, lui e chitarra, perché negli intervalli racconta storie strampalate e gigioneggia con il pubblico. Quando si sciolsero i Lovin’ Spoonful, lui avrebbe dovuto entrare come quinto musicista con Crosby Stills Nash & Young. Venne ad una prova, vide Neil Young, come si comportava e come litigava con gli altri, e decise di non mischiarsi, preferendo iniziare a scrivere musicals per Broadway. Negli anni 70 ha fatto due album spettacolari in cui suonano TUTTI i musicisti americani famosi di allora, persino quelli che non c’entrano nulla con il suo genere, ma poi si è stufato – come racconta lui stesso – quando si è accorto che guadagnava di più come intermediatore immobiliare e viveva meglio senza girovagare per l’America con la chitarra in spalla. Ma non è tutto qui.

Come suo nonno, Gareth Williams, John scrive da decenni libri per bambini, alcuni dei quali con annesse canzoni, da lui scritte e suonate, continua a lavorare a Broadway, ed un altro amico, Frank Zappa, con la sua Rhino Records ha ripubblicato l’intero catalogo di John, compreso quello mai prodotto prima, e lo ha convinto a tornare a suonare per un mese in tour, almeno una volta l’anno. Perché John Sebastian è uno degli artisti più importanti ed influenti degli anni 60 e 70, almeno alla pari con CSNY, Paul Simon e gli Eagles. Rispetto agli altri è sempre stato uno che non se la tira, che preferisce apparire solo il necessario, che alla TV ha lavorato (e lavora ancora) scrivendo i testi per delle trasmissioni altrui. Parallelamente, John da oltre 40 anni è il marito della fotografa e regista di film documentari Catherine Barnett, con cui ha due figli, ormai grandi, ed ama passare l’estate in giardino con i suoi nipotini.

 

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CAT: Musica

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