La musica bisestile. Giorno 350. The Yardbirds

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26 Febbraio 2019

In una sola band Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy Page. Il troppo stroppia, e dopo la pubblicazione del primo vero disco di psichedelia della storia del rock, la band muore e dalle sue ceneri nascono i Led Zeppelin

HAVING A RAVE UP

 

All’inizio era Chris Dreja, un bassista che suonava il blues con una velocità folle e che disprezzava il rock’n’roll bianco, roba per mollaccioni e fighetti, roba vecchietti. Con un suo compagno di scuola, Keith Reif, avevano un duo basso/armonica che si esibiva nei bar e sperava di poter un giorno fare il salto da Kingston, nella profonda provincia inglese, fino a Londra. Nel 1963 conobbero un ragazzetto di 17 anni, Eric Clapton, che suonava il blues più veloce di tutti, e sembrava che nemmeno muovesse la mano, tant’è che, già allora, lo chiamavano Slowhand.

“Having a rave up”, 1965

I tre, con un batterista più che discreto, diventano la grande scoperta di quell’anno, ottengono un contratto discografico con il nome di The Yardbords (preso dal soprannome di Charlie Parker) e vanno a suonare a Londra, dove – l’anno prima che esplodessero i Beatles – erano gli eroi, insieme ai Rolling Stones ed ai Kinks. Ma secondo Dreja, Clapton da solo era troppo “morbido”, e quindi scelse anche un secondo chitarrista, di modo di avere due assoli per ogni canzone. Prese un altro ragazzo giovanissimo, tale Jeff Beck, che di lì a pochi mesi sarebbe diventato uno dei chitarristi più famosi del mondo.

Gli Yardbirds diventano la migliore band underground della nazione, quando oramai The Who, The Beatles e gli altri hanno già scavallato nella musica dei “bravi ragazzi”, ed in certe cantine non ci possono più suonare. Gli Yardbirds, invece, sono sporchi e cattivi, e le tensioni tra Jeff Beck ed Eric Clapton erano generalmente una spinta per diventare sempre più bravi e più veloci. Ma Clapton, si sa, è un uomo scontroso e non sopporta che qualcuno gli tenga testa, così se ne è andato. Dreja ha fatto un paio di audizioni ed ha scoperto un altro giovane chitarrista, tale Jimmy Page, che nel giro di una sola settimana cambia completamente la natura della band.

The Yardbirds con Eric Clapton (primo a destra)

Page suona come nessuno, ma non suona il blues. Suona un rock melodico e durissimo, un beat come nessuno è capace di suonarlo, e la band registra alcune delle sue canzoni, che sono in questo elenco che vi propongo, che nel 1966 catapultano gli Yardbirds in testa a tutte le classifiche. “Shapes of things”, oltre ad essere un brano che conoscono tutti, è la prima canzone psichedelica ad essere arrivata al numero 1 in una hit parade importante come quella inglese. Beck e Page, diversissimi tra loro, vanno d’accordo, perché ad entrambi piace sperimentare e si entusiasmano l’uno per le follie dell’altro.

Ma mentre Jeff Beck diventa, per l’appunto, uno dei grandi eredi di Jimi Hendrix, Jimmy Page si evolve in un’altra direzione, più complessa, e comincia ad avere problemi con la voce da bravo scolaretto di Keith Reif. La versione degli Yardbirds del classico dei Led Zeppelin, “Dazed and confused”, è penosa. Reif non ne capisce la natura, non ce la fa. Nel 1968 Hendrix ed i Cream diventano le grandi novità, Clapton si prende la sua rivincita, e Jimmy Page si ritrova da solo in sala d’incisione, con delle nuove canzoni, poche settimane prima di iniziare un nuovo tour mondiale: gli altri si sono stufati e non vogliono più suonare. Page chiama tre amici: il batterista John Bonham, il polistrumentista John Paul Jones ed il cantante Robert Plant. Registrano le canzoni e vanno in tour, ma cambiano nome. Non sono più gli Yardbirds, ora si chiamano Led Zeppelin…

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CAT: Musica

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