La musica bisestile. Giorno 95. Steve Miller Band

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22 Ottobre 2018

GREATEST HITS 1974-1978

 

Se la California è il punto di incontro tra l’America ed il Messico, allora la Steve Miller Band è il suo gruppo culturale di riferimento. Ma questo solo dopo una serie di mutazioni. Steve Miller, all’inizio degli anni 60, suonava blues a Chicago con Barry Goldberg, ma guadagnava troppo poco, e quindi andò a suonare blues a Los Angeles con Boz Scaggs. Musica super tradizionale. Il gruppo aveva un sound simile alla Manfred Mann’s Earth Band ed un successo importante, tant’è vero che vennero invitati a suonare a Monterey ed a tutti gli atri festival importanti.

“Greatest hits 1974-1978”, 1978

Se ascoltate le hit di allora (“Space cowboy”, “Living in the USA”, “My dark hour”) troverete i riff delle hit mondiali di dieci anni dopo, ma inseriti in brani blues del tutto diversi. Mi spiego meglio: con gli stessi giri armonici, Steve Miller è riuscito ad avere due carriere completamente diverse tra loro. “My dark hour”, per esempio, è divenuuta “Fly like an eagle”; “Space cowboy” divenne “The joker”, “Rock it” divenne “Rockin’ me”, e via di seguito. A quel punto Steve Miller ebbe una discussione con il suo bassista, tale Paul Ramon. Costui aveva una seconda band a Liverpool, chiamata The Beatles, e non riusciva a scegliere. Per giunta doveva suonare con quel nome ridicolo, perché aveva un contratto di esclusiva con la Apple Records.

Mi spiego. Il bassista segreto di Steve Miller era Paul McCartney, che disse a Steve: amico mio, non posso suonare in pianta stabile con voi, e poi il sound mi ha stufato. Devi trovare il coraggio di mettere il tex-mex, che hai nel profondo dell’anima, e togliere quel blues appiccicaticcio e truffaldino che suoni, che non ti viene bene. Il risultato fu di prendere Gary Mallaber al posto suo. Gary suonava in una band con un tale John Lennon. Seconda voce, batteria e tastiere. Lo faceva anche in studio con Van Morrison, Peter Frampton, Barbra Streisand, i Beach Boys, Joan Armatrading, i Poco, Bruce Springsteen, Greg Kihn ed altre dozzine di band.

La Steve Miller band con Paul McCartney al basso (1969)

Gary riscrisse tutte le canzoni e gli arrangiamenti per quattro anni, ed in qui quattro anni Steve Miller divenne una delle cinque band di maggior successo del pianeta. Dopodiché i due litigarono, e Steve Miller tornò ad essere un noioso suonatore di rockabilly a velocità limitata. Ma in questo disco ci sono i più famosi riff arrangiati da Gary Mallaber e provenienti dalla penna di Steve e Paul McCartney. Non li conoscete? Balle. Vi basteranno pochissime note e vedrete che le sapete tutte. Tuttissime.

 

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