X Factor cancellato nel Regno Unito dopo 17 anni

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30 Luglio 2021

È la fine di un’epoca? Chi lo sa, è ancora molto presto per dirlo, la notizia però fa un certo rumore: l’emittente britannica ITV ha chiuso la porta a una nuova stagione del talent show X Factor, ideato 17 anni fa da Simon Cowell e ispirato al format statunitense American Idol. Così si apprende da un flash ANSA del 29 luglio.

Lo studio di X Factor UK vuoto. La trasmissione chiude dopo 17 anni. Foto: Billboard

Si chiude una stagione

Il celebre produttore discografico Simon Cowell, uno che di musica ne capisce eccome, era rimasto colpito da American Idol, tanto da pensare di trasferirlo immediatamente in Europa, nel suo Regno Unito, fiutando i lauti affari che potevano derivarne. Cowell, cresciuto in età e talento nello stimolante distretto londinese di Lambeth, ha azzeccato il format già nel 2004, alla prima edizione. Si era messo in prima persona a presiedere la giuria, sfruttando la sua celebrità e il suo agio di fronte alle telecamere, chiamando attorno a sé alcune delle più interessanti voci del panorama musicale britannico e statunitense, attirando pubblico e, dunque, sponsorizzazioni.

Negli ultimi due decenni, i talent show come American Idol, X Factor, The Voice e chi più ne ha più ne metta hanno segnato più di una stagione televisiva, trasferendo i sogni e le speranze di giovani musicisti di talento – e qualche fenomeno da baraccone – sullo schermo. Ciò ha cambiato profondamente quell’esperienza che gli apprendisti musicisti erano soliti fare in precedenza: i piccoli concerti in paese, le sagre e le serate ai bar, le aperture ai concerti di artisti già affermati e, finalmente, il pezzo di successo che vale la consacrazione più o meno definitiva nell’Olimpo dei grandi della musica, posto per pochi, ove ce la fa veramente soltanto uno su mille, dal momento che è di musica che stiamo parlando.

Simon Cowell. Foto: Money.it

Da una parte ciò ha significato dare più possibilità ai giovani per farli emergere, metterli su un palco di fronte al quale siedevano settimanalmente milioni di telespettatori che apprezzavano la loro performance, si affezionavano e, soprattutto, compravano dischi o tracce dagli store digitali – pensiamo ad esempio all’impatto del fenomeno Måneskin sulla scena italiana e non solo – mentre dall’altra ha significato probabilmente – e purtroppo – confezionare prodotti di livello musicalmente non eccelso ma abilissimi a stare in tv, privilegiando il modo di tenere il palco alle capacità vocali, favorendo la presenza scenica più della potenza del messaggio e del ritmo con il quale esso viene trasmesso.

Chiudendo questa stagione la musica tornerà com’era prima? Difficile, poiché ormai la scena convive con queste vetrine televisive, le etichette discografiche se ne nutrono e cavalcano l’onda, la musica è di casa in tv e la tv è di casa nel mondo della musica: pensiamo alle radiovisioni, al successo di pubblico di una manifestazione come l’Eurovision Song Contest o alla fruizione continua di videoclip musicali su siti internet come, ad esempio, YouTube. La potenza dell’immagine è un segno molto riconoscibile del nostro tempo; l’industria della musica questo lo sa bene e vuole naturalmente approfittarne.

Cambiamenti e novità di palinsesto

Dunque difficilmente cambierà qualcosa. Non sappiamo infatti che ne sarà delle altre edizioni di X Factor, quelle all’infuori del Regno Unito. In Italia, ad esempio, la trasmissione riscuote un discreto successo e dubitiamo che Sky se ne voglia privare. Un simile discorso potrebbe essere valido anche per altri Paesi, nei quali lo show va tuttora bene e piace molto al pubblico.

D’altra parte, è anche vero che i cambiamenti nei palinsesti televisivi partono solitamente dagli USA, per raggiungere prima la Gran Bretagna e poi il resto d’Europa e dell’Occidente; se dunque nelle terre di sua maestà hanno deciso di privarsi del talent show, forse lo stesso destino toccherà presto anche gli altri paesi che hanno importato il format copiando la fruttuosa e redditizia idea di Simon Cowell.

Per quanto riguarda ITV, nel suo futuro immediato c’è una nuova collaborazione con il discografico in procinto di essere avviata. Si tratta di Walk the Line, un quiz a tema musicale che prevede in scaletta l’esibizione di numerosi artisti provenienti dal musical. Anche questa volta, Cowell presiederà la giuria. Dopo 15 anni e 445 episodi, dunque, X Factor esce dalle scene televisive britanniche lasciando il posto a un nuovo format differente, il quale potrebbe però finire per dimostrarsi non troppo dissimile da quanto lo abbia preceduto.

TAG: Cultura, giovani talenti, Musica, talent show, televisione
CAT: Musica

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