Il Flauto Magico di Piazza Vittorio, una colonna sonora bellissima

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20 Ottobre 2020

L’Orchestra di Piazza Vittorio esce nei negozi e sulle piattaforme digitali con una delle colonne sonore più interessanti degli ultimi tempi. Già premiata come con il David di Donatello 2020 come “Miglior Musicista” per Il Flauto Magico di Piazza Vittorio il gruppo festeggia i 18 anni di attività con queste musiche del primo film musicale multietnico della storia del cinema. La pellicola risale alla fine del 2018, è stata distribuita nei cinema nel giugno 2019, e in poco più di cento minuti evoca la storia di Tamino e Pamina collocandola in una Piazza Vittorio nei cui giardini – rigorosamente dopo l’orario di chiusura – magicamente compaiono principi, regine e sacerdoti, tutti col proprio bagaglio di suoni provenienti da ogni parte del mondo, lingue diverse che si alternano e confrontano senza che intervenga alcuna difficoltà di comprensione tra i vari personaggi.

Film e musiche sono un libero riadattamento della celebre opera mozartiana, immaginata come un racconto orale tramandato di generazione in generazione e di paese in paese. “Il Flauto Magico” segue le gesta del principe Tanino, deciso a liberare la bella Pamina, trattenuta dal crudele stregone Sarastro. Accompagnato nell’impresa da una sorta di Arlecchino fac-totum, Papageno, Tanino dovrà superare una serie di prove per raggiungere finalmente la fanciulla. Il Flauto Magico di Piazza Vittorio riesce perfettamente nel suo intento, riuscendo a realizzare una travolgente, libera e personalissima riscrittura dell’Opera di Mozart, firmata da Leandro Piccioni e Mario Tronco, con la produzione artistica di Pino Pecorelli, in cui musicisti dalle provenienze più disparate si uniscono a esecutori legati alla “musica colta”(l’Orchestra Pessoa e il Quartetto Pessoa), per creare un tripudio di colori e note affascinante e coinvolgente, capace di riflettere le varie anime dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Ospiti del disco le straordinarie voci di Petra Magoni, Fabrizio Bentivoglio e Violetta Zironi nei panni rispettivamente della Regina della notte, Sarastro e Pamina, celebri personaggi dell’Opera.

Nella nuova partitura, rielaborata con rispettosa libertà e slegata da virtuosismi barocchi, l’estro melodico del Genio austriaco si coniuga alla perfezione con le differenti culture musicali dei componenti dell’OPV. Strumenti delle diverse tradizioni (djembe, dumdum, sabar, kora e tabla) si mescolano sapientemente con gli elementi dell’orchestra classica (archi, fiati, ottoni e pianoforte) e strumenti più moderni (chitarra elettrica e classica, basso, tastiere, vibrafono) in una sintesi inedita tra musica classica, reggae, pop, jazz, mambo, folk e suggestioni etniche. Il tutto in chiave ultra contemporanea, con i personaggi che cantano in ben otto lingue diverse – italiano, francese, portoghese, spagnolo, arabo, wolof, inglese e tedesco – per restituire una fusione di sonorità, sentimenti e influenze del tutto naturali e armoniose. Il disco è suonato benissimo, una composizione assolutamente fuori dai canoni e di una bellezza trascinante.

“La suggestione che ha ispirato questa scelta stilistica – racconta Mario Tronco – è stata quella di immaginare che l’Opera originale fosse stata tramandata oralmente, come una favola nel corso dei secoli (analogamente alle leggende raccontate dagli aedi dell’antica Grecia, dai griot dell’Africa Occidentale o dai cantastorie medievali), andando così a sedimentarsi in culture diverse e distanti tra loro da un punto di vista geografico e sociale. Alcuni musicisti non leggono la musica – prosegue – così quando abbiamo insegnato loro le arie del Flauto magico ce le hanno restituite con qualche “errore” che noi abbiamo fatto diventare partitura, come se si trattasse di mutazioni legate alla stessa natura del racconto orale“.

Arricchiscono il disco le composizioni originali di Leandro Piccioni (aria 5,9, 11, 19, 20, 21, 23, 24 e 27), inserite nella loro posizione cronologica “naturale” fra le arie mozartiane eseguite dall’Orchestra. Pensate per essere il più attinenti possibile alle scene, ai costumi e ai personaggi del film, le musiche originali sono ispirate a temi di Mozart – del Flauto Magico e non solo – e contribuiscono a creare un ambiente sonoro “favolistico” e immaginario.

L’Orchestra di Piazza Vittorio ha all’attivo cinque dischi e oltre 1400 concerti in tutto il mondo: New York, San Francisco, Santa Cruz, Los Angeles, Londra, Parigi, La Rochelle, Lione, Barcellona, Melbourne, Lisbona, Oporto, Colonia, Hannover, Francoforte, Wuppertal, Vienna, Locarno, Lugano, Istanbul, Toronto, Buenos Aires, Algeri, Tunisi, Hammamet, El Jem, Dakar, Mulhouse, Bruxelles, Lussemburgo, Oslo, Helsinki, Stoccolma, Bahrain, Tirana, Sarajevo.

Tra le sue ultime produzioni vanta una versione inedita del Va’ pensiero di Giuseppe Verdi inclusa nel repertorio de “L’Orchestra di Piazza Vittorio all’Opera”, concerto che propone le arie tratte dalle opere che negli ultimi dieci anni di attività l’Orchestra ha reinterpretato (Il Flauto Magico e il Don Giovanni di Mozart, la Carmen di Bizet), traendo ispirazione dai musicisti dell’Ottocento che nei vicoli di Napoli rappresentavano le partiture di maggiore ispirazione popolare per coinvolgere le classi meno abbienti. Attualmente l’Orchestra sta lavorando all’adattamento dell’ Opera da tre soldi di Bertolt Brecht.

TAG: cinema, colonna sonora, il flauto magico di piazza vittorio, Mozart, musica classica, musica etnica, orchestra di piazza vittorio, Roma, teatro
CAT: Musica, Teatro

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