Per amore dell’Amore: Herbert Pagani raccontato da Caroline Pagani

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29 Gennaio 2024

L’11 febbraio a Ferrara, nell’ambito della prima edizione del Festival della Poesia Roberto Pazzi, andrà in scena Per amore dell’Amore uno spettacolo teatrale, musicale, multimediale, di e con Caroline Pagani, dedicato al poliedrico artista Herbert Pagani. Musicista, scrittore, poeta, scenografo, scultore e pittore, Pagani ha saputo coniugare, nella sua produzione, diverse arti e linguaggi, producendo spettacoli per radio e teatro, spesso profetici. Fra i primi disk jockey attivi in Italia, ha ideato trasmissioni dissacranti per la radio come Fumorama a RadioMontecarlo o Il disco tradotto a Radio 105.

Il suo impegno artistico è stato sempre accompagnato da quello per il pianeta: dalla denuncia della crisi climatica alla necessità di ridurre lo spreco di risorse. Tutto questo verrà raccontato da Caroline Pagani attraverso un intreccio di documenti scritti, filmati, musiche e opere artistiche. Sul palcoscenico lo spettatore potrà ritrovare l’atelier d’artista di Pagani a Milano, coi relitti restituiti dal mare, le “pattumiere di Nettuno” da cui sono nate le sue città celesti. In questo spazio onirico arte e vita si confonderanno, restituendo l’immagine sfaccettata di un artista che ci ha lasciato un messaggio semplice e diretto di umanità, fratellanza, amicizia. Un messaggio di riscatto, basato sull’amore, capace di restituire dignità all’essere umano.

Ne abbiamo parlato con l’autrice e attrice Caroline Pagani.

Per amore dell’Amore appare come uno spettacolo complesso e articolato, che implica la padronanza di diversi linguaggi e la capacità di coniugarli in un “tutto che si tiene” proprio come l’opera di Pagani. Da dove ha preso il via il lavoro su questa pièce?

Il primo passo è stato lo studio dei testi, prose e canzoni, e la ricostruzione storica delle vicende degli italiani di Libia. Pagani è nato lì, alla fine della Seconda Guerra Mondiale ed era necessario, per dare la giusta profondità al racconto della sua vita e del suo percorso artistico, partire da questo “sfondo”. Sono poi passata alle illustrazioni, le sue prime – e ultime – opere visive, le sculture realizzate con i materiali di riciclo, le canzoni. Ho mescolato tutto con i miei ricordi cercando di realizzare un racconto il più possibile completo, senza tralasciare lo sguardo affettuoso di bambina.

Come si tengono insieme i diversi elementi nel quadro narrativo?

Lo spettacolo è un viaggio. In parte è ambientato nello studio di Milano, in parte in un’isola-spiaggia popolata da relitti capaci di trasformarsi nelle sue opere più note: le scarpe ritratto, le città di legno… Ho provato a raccontare la storia che sta dietro a queste opere, mescolandola a video proiezioni e al racconto del suo attivismo sulle tematiche ambientali. Pagani diceva sempre che i rifiuti avevano un valore inestimabile: venivano amati “per niente” non avendo un prezzo, solo per quello che erano o potevano rappresentare. Il suo amore per il pianeta passava dalla consapevolezza di un superamento degli schemi economici, nel rendere eccezionale quello che per altri era solo uno scarto. Un amore senza prezzo…

Amore che ritorna anche nel titolo dello spettacolo…

L’amore era al centro di tutta la sua produzione artistica. Nella musica, in particolare, ha spesso cantato questo sentimento, declinato non solo come amore romantico, ma anche amore per l’arte, per le città, per i mestieri. Un amore che gli imponeva una riflessione sull’importanza del legame con gli oggetti, con il loro recupero, nel rispetto dell’ambiente. In modo profetico Pagani ha spesso denunciato i pericoli di uno sviluppo incontrollato, del progresso inteso come consumo sempre maggiore di risorse, di un avanzamento tecnologico capace di fagocitare ogni cosa. Ne ha anche parlato in modo molto diretto in un’opera rock molto conosciuta in Francia dal titolo Megalopolis, dove crisi climatica e pandemie erano al centro di un mondo a rischio di disfacimento.

Difficile tenere insieme tutta questa complessità e tutti questi diversi elementi nello spazio breve di uno spettacolo…

Il mix di linguaggi mi ha permesso di condensare una produzione davvero multiforme sulla scena. Lo spettatore non sarà di fronte a un recital classico, ma a un percorso in varie stanze, ciascuna delle quali dedicata a un elemento: il disegno, la scultura, la musica, la radio… Al centro resta sempre l’amore, di coppia, filiale, per i maestri, e il desiderio di pace. Pagani era anche un grande pacifista.

Uno spettacolo che interroga lo spettatore quindi su temi attuali molto urgenti…

Come dicevo Pagani era un visionario e la sua opera non può che interrogarci sul quotidiano. La stessa delicata e rispettosa regia di Giuseppe Marini consente di osservare in modo diretto e il più possibile non mediato il suo percorso e quindi comprenderne il pensiero. Pagani non ha conosciuto il Italia la stessa fortuna che ha conosciuto in Francia, dove la tradizione cantautorale ha permesso di mantenere viva in modo consapevole la memoria della sua produzione. In Italia tanti giovani musicisti realizzano cover delle sue canzoni, ma pochi hanno consapevolezza del suo percorso artistico. Spero che questo spettacolo sia utile in questo senso a recuperare, a 360 gradi, la sua figura.

Per amore dell’Amore

Ferrara – Teatro Julio Cortazar – 11 febbraio 2024 – ore 20.30

Herbert Pagani: Musica, Poesia, Arti visive

Di e con Caroline Pagani; Regia Giuseppe Marini; Pianoforte Alessandro Nidi; Preparazione vocale Francesca Della Monica; Cura del Canto Silvia Girotto; Cura video e immagini Luca Pili, Flavio Brunelli e VideoEst

Arrangiamenti musiche Alessandro Nidi, Vittorio Giannelli, Giuseppe Vadalà

Produzione Caroline Pagani Teatro

TAG: Alessandro Nidi, Caroline Pagani, Ferrara, Festival della poesia Roberto Pazzi, Giuseppe Marini, herbert pagani
CAT: Musica, Teatro

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