Il taglio dei parlamentari. Una buffonata fatta da buffoni

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8 Ottobre 2019

Oggi alla camera è stata approvata la legge che riduce il numero dei parlamentari. I deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

Giubilo dal M5S che realizza una riforma che porta un risparmio di circa 53 milioni di euro/anno per la Camera e di circa 30 milioni di euro/anno per il Senato (fonte Corriere della Sera). Un risparmio, dunque di circa 83 milioni di euro/anno in totale. Sembra una roba enorme, invece è poco più di un peto perso nell’immenso silenzio dell’Universo.

Se prendiamo, per esempio, il Problema dei Problemi italiani, ossia il “Debito Pubblico”, vediamo che questo a luglio 2019 era arrivato alla rassicurante cifra di 2.410 miliardi – miliardi, sì – di euro. Chiara dunque la portata demagogica, velleitaria, propagandista e populosimbolica di questa misura.

Detto questo però non ci si può non soffermare sulle ragioni che hanno portato a questa pochezza. Le ragioni sono dovute – in sintesi – al fatto che il Parlamento è divenuto sempre più il refugium peccatorum di grandi schiere di inetti buoni a poco, manco propensi a svolgere la loro funzione di cerniere rappresentative col territorio, essendo vieppiù impegnati o a scriver fandonie sui social network, o a ciarlatanare in programmi televisivi buoni per il pornotrash o a sollazzarsi in un ben retribuito fannullismo (da nulla fare) nella morbida Roma. I pochi, seri, assidui lavoratori sono spesso ignoti al mondo.

Non che ci si voglia adeguare a una retorica populista bieca e fascistoide; però è dura davvero – in questi anni – rintracciare solidi motivi a difesa della classe parlamentare. Si trovano, invece, orde di ragioni a sostegno della sua fustigazione. Che, si badi bene, non ha un colore ma ha una costante generativa: il drammatico impoverimento – lessicale, culturale, politico – dei “rappresentanti del popolo”.

Quindi fanno sorridere le indignazioni – legittime se i parlamentari facessero i parlamentari – di chi oggi si straccia le vesti perché avremo un rapporto di 152.000 abitanti per ogni deputato eletto: troppi cittadini delegati, certo. Ma con la qualità media dei nostri rappresentanti eletti oggi sarebbero troppi anche 1.000 abitanti per deputato. Perché in fondo, quel deputato, sarebbe molto più interessato al suo destino piuttosto che a quello dei 1.000 che rappresenta.

Cari coccodrilli che oggi piangete lacrime ipocrite (e che magari avete anche votato questa legge misera come chi l’ha proposta e cavalcata), non siete manco credibili in questa mestizia. Fate, tendenzialmente, pena. Riflettete sul perché siamo arrivati qui. E provate a cambiare stile.

Perché comportandovi come buffoni, alla fine, fate buffonate. E le cose serie, che chiedono persone serie capaci di risposte serie, rimarranno sempre da parte. Portando, noi e voi, alla rovina.

 

Facebook:  R.D. Gnück

TAG: Camera, deputati, parlamento, senato, senatori, Taglio dei parlamentari
CAT: Parlamento

2 Commenti

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  1. evoque 5 anni fa

    E’ chiaro che questo provvedimento è il classico becchime per i polli. E venendo dalla Casaleggio e associati non è difficile crederlo. Vorrei però aggiungere poche considerazioni confrontando questa cialtronata alla riforma costituzionale del governo Renzi: allora la riduzione dei parlamentari riguardava il senato e prevedeva la sostituzione con politici regionali (se non sbaglio) stipendiati con un gettone (di presenza); in più – e questo era il suo punto caratterizzante – si prevedeva la separazione dei compiti dei due rami del parlamento, non più doppioni come sono oggi e tali resteranno anche dopo questa fasulla riforma. Se chi ha proposto quest’ennesimo cedimento alla piazza forcaiola, avesse avuto intenzioni serie unite a competenze in materia costituzionale avrebbe riformato il senato sull’esempio del parlamento britannico. Macché, troppo lavoro, troppo studio, troppa fatica. Meglio correre dietro agli umori della piazza, anzi istigandoli,. Come successe un anno fa quando gli stessi buoni a nulla e nullafacenti saltarono sul balcone di Palazzo Chigi urlando di avere abolito la povertà. Che vergogna avere loro come parlamentari.

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  2. vincesko 5 anni fa

    Il Parlamento è un problema di qualità, non di quantità. Per fare un esempio, nel 2010 e 2011, il governo Berlusconi varò leggi scandalosamente inique per fronteggiare la crisi economica, il Parlamento contava 945 membri; poi, con i suoi potenti megafoni (consentiti da un’errata interpretazione delle norme da parte del Parlamento) ha convinto 60 milioni di Italiani, inclusi gli esperti, che non aveva messo le mani nelle tasche degli Italiani. La qualità dei parlamentari è funzione soprattutto della qualità dell’elettorato. L’assenza di vincolo di mandato ne garantisce l’indipendenza dai rispettivi partiti: quindi la singola scelta è, in definitiva, responsabilità del singolo parlamentare. Bisognerebbe regolamentare i partiti (e i sindacati), come prevede la Costituzione: perché i 945 parlamentari non l’hanno ancora fatto in 70 anni? Che c’entra M5S? Tutti volevano ridurre il numero dei parlamentari. La deforma costituzionale dei bulimici e velleitari Renzi-Boschi contemplava cose buone e cose pessime. Il meglio è nemico del bene, la storia dimostra che riforme ampie della Costituzione si sono di fatto dimostrate irrealizzabili, nulla impedisce di approvare ora altre modifiche puntuali della Costituzione.

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