La campagna degli orrori

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20 Gennaio 2018

Un elemento di questa campagna elettorale italiana mi inquieta particolarmente. Non perché in passato questo elemento non fosse presente, ma perché in questo inizio 2018 è ancora più evidente e prepotente, arrivando come un virus a prevalere su qualsiasi cosa. Sto parlando della pochezza intellettuale, della carenza assoluta di idee intellettualmente valide e sostenute dalla ragione. Non vi è forza politica tra quelle che si presentano alle elezioni del prossimo marzo che abbia una proposta di Paese che si fondi su solide basi intellettuali e, quindi, filosofiche. Manca il pensiero, manca la profondità della riflessione prima di parlare. E, quindi, mancano le idee. Non è una questione di destra o di sinistra, di partito a vocazione maggioritaria o di partito destinato a esercitare opposizione. È una tendenza generalizzata che vede le campagne elettorali italiane impoverirsi progressivamente da molti anni. Non che abbiano mai brillato, ma per lo meno qualche eccezione c’era. E, anzi, si poteva dire che qualche eccezione in ciascun partito era presente. Perfino la prima Forza Italia contava tra le sue file un barlume di ragione e le promesse di Berlusconi, per quanto fossero carta straccia e personalmente non condivisibili, avevano una loro logica. Per arrivare ad affermare questo, si immagini il lettore quale punto di non ritorno ha raggiunto la politica italiana.
In quale momento, viene da chiedersi, la politica ha rinunciato alla filosofia? Quando è venuta meno la ragione?
È forse un esercizio retorico di poco conto ricordare ad Attilio Fontana, attuale candidato a Presidente della Regione Lombardia per il centrodestra, che è stato proprio un italiano, Luigi Luca Cavalli-Sforza, con il suo Geni, popoli e lingue (Adelphi, 1996), a dimostrare che le razze tra gli esseri umani non esistono. E non si tratta di speculazione, Costituzione o astratto pensiero umanista: si tratta di scienza. Se ne faccia una ragione Fontana e tutta la Lega Nord: dal punto di vista genetico non sussistono le condizioni per parlare di diverse razze umane, ma sì sussistono per parlare di una sola razza umana che ha, per ragioni di latitudine e storia della migrazione, tratti somatici diversi e parla lingue diverse. Neanche i baschi, che pare presentino un tratto genetico quasi unico, fanno razza a sé. Ma il signor Fontana e Matteo Salvini non riescono, probabilmente, ad andare oltre il colore della pelle o la fede religiosa.
Le idee, se così possono definirsi, di Attilio Fontana sono solo la punta dell’iceberg di una campagna elettorale degli orrori.
Sia che si tratti di abolizione dell’obbligo dei vaccini o della tassa sulle sigarette elettroniche, sia che si tratti di abolire le tasse universitarie, sia che si tratti di abolire qualsiasi cosa un utente internet decida di abolire con una proposta su un blog privato, sia che si tratti di abolire il canone RAI, ognuna di queste proposte non tiene conto di un dettaglio che ogni buon politico dovrebbe considerare: la realtà. Si bada unicamente a dare adito a bassi istinti, proclami roboanti in una gara a chi impressiona di più l’elettore. Ognuna di queste proposte mira a una porzione precisa dell’elettorato e ognuna mira a parlare non alla testa, ma alla pancia. Ognuna parla di abolire, togliere, alleggerire; nessuna parla di aggiungere, di creare e costruire. Oltre la ragione e il contatto con la realtà sembra essere sparita anche la fantasia.
La ragione per la quale stiamo assistendo a una campagna elettorale di profilo così scandalosamente basso è semplice. I sondaggi lasciano intendere che nessuna forza raggiungerà il numero minimo di seggi utili a governare. Chiunque risulterà vincitore, sarà in possesso di una maggioranza relativa e davanti a sé avrà due strade: 1) un governo di minoranza; 2) un’alleanza post elettorale. In entrambi i casi dovrà scendere a patti e rivedere pesantemente il proprio programma, facendo saltare le promesse (da mercante) fatte agli elettori durante questi mesi. Per questo, tutti, da destra a sinistra, si prendono il lusso di promettere l’impossibile. Non è né incoscienza né leggerezza: tutti sanno di non poter promettere e garantire nulla. E tutti confidano nella memoria corta degli italiani.
Tuttavia, questo è il panorama politico che abbiamo davanti e tra le misere opzioni che abbiamo sotto mano dobbiamo scegliere. Votare è un atto di resistenza, ormai. In un’epoca incapace di produrre il benché minimo sussulto rivoluzionario, in cui tutto si appiattisce verso il basso, in cui la ragione passa in secondo piano, non resta altro da fare che resistere. Come ci ricorda il filosofo spagnolo Francisco Ayala, discepolo di José Ortega y Gasset, quando non puoi scegliere tra il bene e il meglio, quando non puoi neanche scegliere tra il bene e il male e sei costretto a scegliere tra il male e il peggio, la cosa eticamente corretta da fare è scegliere il male.

 

(Foto: Palazzo Montecitorio, wikipedia.org)

TAG: campagna elettorale, elezioni 2018, Partiti politici
CAT: Parlamento, Partiti e politici

5 Commenti

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  1. vincesko 6 anni fa

    Citazione: “Perfino la prima Forza Italia contava tra le sue fila”. Segnalo che il plurale di ‘fila’ è regolarmente ‘file’, mentre ‘fila’ è (anche) plurale di ‘filo’ in senso figurato. Accademia della Crusca: Il filo –> i fili / le fila. Il maschile va adoperato nel significato concreto: i fili del telefono ecc., il femminile invece sta per ‘trama di un ordito’ oppure nel senso metaforico di ‘intreccio’: le fila di una congiura ecc. ATTENZIONE! È sbagliato l’uso di fila come plurale di fila ‘serie, successione’, ad esempio nella locuzione, spesso impiegata, *serrare le fila in luogo del corretto serrare le file. http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/plurali-doppi

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  2. alessio-piras 6 anni fa

    Giusto, ha ragione e la ringrazio. Correggo immediatamente. Un caro saluto.

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  3. marco-baudino 6 anni fa

    Egregio sig. Piras, bene quanto esprime all’inizio e alla fine delle sue considerazioni. Francamente non comprendo l’accenno a Fontana e la sua disquisizione sulla “razza”, per cui quando si tratta di umanità il termine corretto non è razza ma genere, genere umano, appartenente alla famiglia dei mammiferi.
    In quanto alla questione razza glisserei, ormai credo, abilmente riferendomi a “comunità”. Proviamo a fare un breve esercizio mentale osservando l’Italia di oggigiorno dal punto di vista delle singole ” comunità”: è vero o no che le comunità di Cinesi, di musulmani, in parte di africani (in parte perché ho grandi amici di questa ” comunità” perfettamente radicati e integrati con la comunità autoctona (mi permette vero?) di Italiani ed effettivamente italiani anch’essi) non sono integrate e sono di fatto gestiti a parte? Con leggi “ad communitatem” che purtroppo NON ci considerano uguali PER NORMA??
    È inutile quindi strapparsi le vesti quando qualcuno, anche con terminologia inadeguata, lo ammetto, evidenzia che gli Italiani autoctoni non hanno i privilegi di altre comunità che vivono “super legem” o con leggi “ad communitatem”… Chi è povero e soffre lo è a prescindere dalla comunità che rappresenta e, se la legge deve essere uguale per tutti non dovrebbe creare privilegi, come ancora di fatto sta facendo!! Prenda poi a riferimento la comunità cinese, le imprese cinesi in Italia: ha notato che sono soggette NON alle stesse leggi degli imprenditori italiani? Questi ultimi in chiara difficoltà per le regole della concorrenza non omogenee tra le varie comunità? Le sembra che imprese cinesi in Italia e imprese di Italiani siano soggette alle stesse leggi? Nominalmente PER FORZA, ancora di fatto NO!!! Poi il nostro Governo NON ha gli attributi per fare applicare la legge, forte con i deboli, debole con i forti. E la Magistratura dov’e’?? Vede sig. Piras, mi sembra abbia perso una occasione per scrivere un articolo senza dimostrare di essere di parte, ma questo è un mio giudizio e vale quello che vale. Piuttosto ha notato che non ho mai citato né il termine razza né il termine etnia? Ma traslando questo concetto a quanto ha provato ad esprimere male Fontana, forse una bella verità è evidente: Il problema c’è!!!! Ed è grave. E la cosa più grave che mi pare che questi soliti in giro per essere eletti sono tutti senza quegli attributi che necessiterebbero. Gli unici ancora post-vergini sono quelli del M5S, ma che conoscendolo nel profondo mancano di quella cultura e amalgama di intenti che sarebbe necessario come denominatore comune per dare compattezza alla squadra. Non mi fido, ci sono anche lì molti “opportunisti” .
    Concludo allora affermando che penso che tra il male ed il peggio occorre lavorare per il bene, senza MAI accontentarsi o rassegnarsi. Il male è male, punto, non accettabile neanche per compromesso. Anzi è necessario lottare, contro quel qualunquismo dimostrato da personaggi del recente governo, capaci di stracciarsi le vesti a qualsiasi considerazione lecita della grave situazione italiana, avanzata da quelli non allineati (i più ormai, tra chi vota diverso e chi non va a votare), aggravata questa dalla presenza di Ministri incompetenti inadeguati e senza titoli e da rappresentanti di ruoli istituzionali discutibili. Non so per chi votare, comunque. Sono d’accordo sulla generale pochezza oggi rappresentata da tutti i candidati, tutti ormai noti (!). E se penso che, come a Ostia, non siamo tutelati da una legge elettorale che eviti di essere governati da una minoranza assoluta e dei soliti noti, francamente mi viene voglia di non votare. Ma sarebbe un errore clamoroso, proprio perché il non voto non fa quorum e permette davvero un governo di pochi. La democrazia è davvero compromessa. Lasciando l’Italia inerme davanti a comunità che ci stanno invadendo e che dovrebbero rispettare la nostra grande storia e cultura. La razza non centra!!
    Ps: chiedo scusa in anticipo a Vincesko se sono stato impreciso agli occhi della Crusca… Mi perdoni.

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  4. marco-baudino 6 anni fa

    Ieri, a striscia la notizia, un altro esempio di Comunità a se stante, di Cinesi che fanno quello che vogliono!! Mandiamo tutto in razza? Ripeto, non centra! Ma rischiamo di mandare in vacca il nostro grande paese!
    Comprese le comunità tipicamente autoctone italiane che Brusetti sta censendo, rischiando della propria vita… Almeno stando alle apparenze, di cui diffido molto.

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  5. marco-baudino 6 anni fa

    Brumotti….

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