Altro che “mele marce”, la #rimborsopoli del M5S annienta il mito dell’onestà

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13 Febbraio 2018

«Il problema è che la restituzione era il nostro punto di forza, cosi lo si tradisce. Ci aspettavamo lealtà».

In questo estratto dell’intervista di Barbara Lezzi a “Repubblica”, si palesa vero grande limite del Movimento 5 Stelle: un partito dove i punti di forza non sono le competenze, le leggi proposte o approvate, la capacità di incidere sui processi economici e sociali, ma l’atto populista di “restituire” dei soldi per poi vantarsi del gesto e farne un permanente spot elettorale.

Tradito lo spot, di quella diversità ostentata resta poco o nulla.

Più passano le ore e più si allarga lo scandalo rimborsopoli. L’inchiesta delle Iene rischia di essere un colpo al cuore al principale oggetto della propaganda del Movimento 5 Stelle e alla loro credibilità. Perché è vero che quei bonifici falsificati erano versamenti volontari e che c’è nessuna violazione delle leggi, ma l’inganno e soprattutto la modalità con cui i “furbetti del rimborso” hanno agito annienta di fatto il mito dell’onestà su cui si fonda il cartello elettorale della Casaleggio Associati. Per anni il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle sono stati questi fantomatici stipendi restituiti. “Noi lo facciamo, gli altri si tengono i soldi”, dicevano. Per anni hanno battuto su questo punto per coprire il nulla cosmico prodotto dai loro eletti e i fallimenti delle loro giunte, da Torino a Roma passando per Livorno. Come se il valore aggiunto di un politico non fossero il lavoro che svolge per il Paese, ma il fatto che restituisca parte del suo stipendio.

Dopo diffusione del primo servizio delle Iene (ormai visualizzato da milioni di utenti), La società milanese è corsa ai ripari e ha lanciato l’espressione “mele marce” (un “titolo” già utilizzato in occasione dell’arresto del fedelissimo di Virginia Raggi, Raffaele Marra), affidata in queste ore alla principale comparsa messa in campo per le elezioni del 4 marzo. «Cacceremo le mele marce», assicura il candidato premier del Movimento 5 Stelle, ma il sospetto è che alla fine di questa vicenda i grillini dovranno potare un intero frutteto, ammesso che i coinvolti rispettino la promessa di dimettersi una volta eletti e soprattutto che le aule di Camera e Senato votino a favore di quelle eventuali dimissioni. Perché la verità è che non c’è stata nessuna espulsione e che nessuno è “fuori dal Movimento”. Tutti i candidati  considerati “impresentabili” – da Emanuele Dessì al massone Catello Vitiello, passando per i furbetti di rimborsopoli – restano nelle liste del Movimento 5 Stelle e sono tutti eleggibili. La loro promessa di lasciare una volta eletti vale esattamente come quei bonifici revocati dopo la pubblicazione delle ricevute degli ordini.

E mentre lo stesso Di Maio si fa fotografare con la Iena Filippo Roma impegnato a verificare bonifici (ai supporter e ai profili fake pro M5S serve disperatamente materiale ad uso copia / incolla), si moltiplicano le segnalazioni delle “gole profonde”, che stanno offrendo alla redazione della fortunata trasmissione televisiva materiale per altre due puntate. Si tratta di esponenti dello stesso M5S che in forma anonima stanno facendo emergere anomalie di ogni tipo nelle liste del “partito degli onesti”, da nord a sud. Sia chiaro: il fenomeno dei “dossieraggi” c’è in tutti i partiti, ma la quantità di denunce che in queste ore arriva dai territori, anche da parte di militanti “storici” del partito della Casaleggio Associati, è un fatto più unico che raro e denota un malessere diffuso rispetto al “nuovo corso” inaugurato con l’incoronazione a leader dell’ex steward dello Stadio San Paolo di Napoli.

Tuttavia, nella disperata strategia difensiva della società milanese si dice qualcosa di profondamente vero: non si può giudicare un partito politico dalle sue “mele marce”. I primi che dovrebbero imparare questa ovvietà sono proprio i grillini, che sulle “mele marce” degli avversari politici (in molti casi “presunte mele marce”) hanno fondato vere e proprie campagne di comunicazione. Oltretutto, tra inchieste della magistratura e scandali, il Movimento 5 Stelle ha una media altissima di grane di ogni tipo, dalle firme false ai bonifici revocati, passando per le inchieste giudiziarie che coinvolgono figure di primo piano come Virginia Raggi e Chiara Appendino.

Insomma, chi ha speculato per anni sulle altrui “mele marce”, oggi dovrebbe prima di tutto scusarsi con i suoi stessi supporter, non incitarli a difendere l’indifendibile.

TAG: beppe grillo, Luigi Di Maio, movimento 5 stelle, politica, rimborsopoli
CAT: Partiti e politici

21 Commenti

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  1. marco-baudino 7 anni fa

    Salamida Salamida, proprio non riesce a esaminare il marcio che sta in “casa sua”. Politicamente parlando ovviamente. Saluti MB

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  2. evoque 7 anni fa

    Un movimento che ha rinnegato tutti i principi su cui si era fondato può avere ancora una credibilità presso gli elettori?

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  3. casiri 7 anni fa

    Caro Salamida, per mia pigrizia sono un diportista della domenica, sono a chiederLe a chi mai Lei offriva i servigi di ghostwriter…..Ho pensato subito alla Picierno, ma poi mi è apparsa la Gelmini in memoria.

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  4. casiri 7 anni fa

    Lei ha perfettamente ragione…..in merito alla credibilità!
    Pensi caro sig.evoque alle ghigliottine che gli elettori di “sinistra”, parlo dei “lavoratori”, stanno preparando al PDRenziano … all’altra sponda ci penserà la mummia di arcore a seppellire i razzi e scilipoti.

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  5. paolo-mastrantonio 7 anni fa

    I grillini sono nervosi, hanno capito che il 4 marzo arrivano terzi e che con questa storia dei bonifici falsi hanno perso credibilità. Non gli resta che insultare l’autore dell’articolo che continua a irriderli scrivendo libri sui loro cervelli lobotomizzati. Che spasso! :D

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  6. evoque 7 anni fa

    paolo-mastrantonio La credibilità, i grillini, l’hanno persa da quel dì: per chi non li seguiva con attenzione a partire dal 2013, anno delle politiche; per chi, come me, aveva visto con simpatia la nascita del Movimento, e dunque lo seguiva con diligenza, diciamo che già dal 2011 incominciarono a sorgere i primi dubbi sul loro vero scopo, dubbi che si sono trasformati in certezze a partire dal 2012, per una serie di motivi, il principale dei quali fu lo spostamento del Movimento su posizioni leghiste e berlusconiane. Per pura speculazione elettoralistica, mostrando dunque di essere solo degli opportunisti.

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  7. gianmario-nava 7 anni fa

    caro casiri il suo tono vagamente insultante e sicuramente obliquo non è un bel leggere!

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  8. gianmario-nava 7 anni fa

    Pagare uno spot elettorale lungo una intera legislatura 23 milioni di euro non è poi una spesa eccessiva!
    Avessero voluto potevano arrivare a una legge, mediando il mediabile, per abbassare le spese del parlamento. Non hanno voluto. E, per sovrapprezzo, presi con le mani nel sacco, chiedono scusa al solo movimento, come fosse tutta uan faccenda tra di loro. Che gli altri non gli facciano la morale!!! Questa autoreferenzialità, nel gloriarsi come nel pentirsi, nel candidarsi come nell’espellere, come se lo stato di diritto e l’opione e il rsipetto dei cittadini elettori e contribuenti tutti non esistesse, ecco, questo mi spaventa moltissimo. Se loro e il loro giudizio è l’unico metro delle cose, arrivassero al potere, la strada verso il baratro venezuelano è segnata.
    ecc

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  9. marco-baudino 7 anni fa

    Caro Evoque, ancora una volta sono d’accordo con lei. Però il mio appunto si riferiva al senso unico dei temi di Salamida. Purtroppo il panorama generale è deprimente. Il M5S almeno ha evidenziato certe cose, non mantenendo le promesse però, stando alle proiezioni che certi fatti stanno evidenziando. Purtroppo in un movimento di protesta cresciuto così vorticosamente (e quindi caoticamente), al di là di persone competenti, che ci sono nel Movimento, prevale l’aspetto caotico che non permette la costruzione d qualcosa di consistente. Rimanendo invischiato sì in buoni propositi, ma inattuabili, per la presenza di “franchi tiratori” e casinisti interni, magari arroganti, che non fanno lavorare i validi. Peccato. Credo che sia la mancanza di omogeneità, anche ideologica se non nei progetti, che difetta alla organizzazione. Ma è solo un parere personale di uno che oggi si dichiara A-partitico. E prova a lavorare, da tecnico e non da politico, su progetti di nuova economia circolare. Le soluzioni ci sarebbero. L’Europa le ha anche indicate, le linee guida, nella direttiva 2008/98 e nelle ultime recenti. Andate al link digitando Fondazione Sviluppo Sostenibile, conferenza del 2 febbraio 2018. Fuori tema? No! Semplicemente una base su cui costruire un futuro sostenibile e NON caotico. Non se ne può più. Vero Salamida?

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  10. casiri 7 anni fa

    Assolutamente lineare, carissimo gianmario-nava, il tono anche.
    L’autore dimentica volontariamente le “spese” fatte dai ladroni e riscrivo i partiti di appartenenza: PD,FI (casa delle libertà) lega, udeur, udc e chi piu’ ne ricorda puo’ mettere (senza incorrere in errore)….con i fondi pubblici (parlo dei rimborsi per non parlare dei proventi di corruzione e lobbismo) “spese pazze” e altrettanto rimborsi.
    Quindi parlare di (anche se fosse) 10 su 150 parlamentari che non hanno versato (VERSATO!!) parte delle loro spettanze legittime a beneficio delle PMI, i cui nomi (dei colpevoli del misfatto) sono già in parte noti e messi alla berlina, bene parlare di cio’ è, come ho scritto sopra che lo stolto guarda sempre il dito, quando il saggio indica la luna…..poi che lo stolto sia l’italiota che “verifica scientificamente”, tale aforisma cinese, di certo non è un insulto.

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