Analisi dei programmi elettorali: la giustizia

4 Settembre 2022

Partiamo con una definizione, la definizione che ci fornisce la Treccani della parola GIUSTIZIA.

Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere di realizzare il diritto con provvedimenti aventi forza esecutiva e l’esercizio di questo potere e il sistema che ne consente la realizzazione.

Analizzando i programmi elettorali di tutti i partiti-coalizioni che abbiamo prescelto possiamo pescare a piene mani in passaggi che potremmo collegare alla prima parte della definizione: Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto. Ma la nostra analisi non riguarderà questo aspetto, quello della giustizia sociale.

Così come non ci soffermeremo, se non di passaggio e solo per non fare cesure in quanto scritto dagli autori delle piattaforme programmatiche, in un altro significato del termine giustizia. Il potere di realizzare il diritto con provvedimenti aventi forza esecutiva. Non analizzeremo pertanto la fase legislativa, anche perchè per ogni tema della vita pubblica ci sarebbero mille proposte da censire. Vogliamo una legge per questo, una per quest’altro, due per Tizio, tre per attuare il programma di Sempronio e cento per realizzare gli ideali di Caio.

Cercheremo di infilare le mani in una matassa intricatissima per trovare nei programmi l’esercizio di questo potere e il sistema che ne consente la realizzazione. Cercheremo quindi le proposte di modifica dell’ordinamento giudiziario italiano.



Come d’abitudine partiamo con AZIONE-ITALIA VIVA.

La fiducia nel sistema giudiziario è crollata. Innanzitutto, per i tempi biblici. Fondamentale quindi proseguire sulla scia delle riforme “Cartabia”, per processi più celeri, l’abbattimento degli arretra- ti. Solo così si restituisce credibilità al sistema giudiziario. Le nostre proposte riguardano tutte le giurisdizioni, gli ordinamenti giudiziario e penitenziario, l’organizzazione amministrativa degli uffici. Di seguito i punti principali, tesi a risolvere i mali trasversali che causano un pessimo funzionamento dell’intero comparto:

Carriere dei magistrati

Approvazione del DDL di iniziativa popolare promosso dalle Camere Penali sulla separazione delle carriere tra giudici e PM, per assicurare la effettiva parità tra accusa e difesa;

previsione di un sistema di valutazione di professionalità dei magistrati effettivo e puntuale, anche da parte dei rappresentanti delle università e dell’avvocatura all’interno dei consigli giudiziari;

revisione della riforma del CSM adottata nell’ultima legislatura, al fine di superare davvero il sistema delle correnti.

Interventi trasversali per tutte le giurisdizioni

Potenziamento dell’organico dei magistrati, netta riduzione del numero dei fuori ruolo, e ridefinizione del ruolo e delle figure professionali della magistratura onoraria in ottica di valorizzazione ed efficienza;

rafforzamento dell’organico amministrativo, per garantire lo smaltimento dell’arretrato -burocratico e giudiziario – e migliorare il rapporto tra giustizia, cittadini ed operatori del settore;

rafforzamento del processo telematico;

creazione di un’unica piattaforma telematica per tutti i riti (attualmente ne esistono almeno 10 diverse);

introduzione di requisiti di formazione manageriale per i magistrati con incarichi direttivi, perché siano preparati anche dal punto di vista della gestione eficiente di strutture complesse;

informatizzazione degli Uffici e collegamento, tra loro, delle Cancellerie di tutti gli Uffici giudiziari, con contestuale creazione di archivi informatici per la raccolta di dati processuali, con accesso gratuito per gli operatori, al fine di migliorare l’efficienza della macchina giudiziaria e l’accessibilità da parte di cittadini e operatori del settore.

Settore Penale

Riforma della normativa sulla custodia cautelare, per eliminare ogni possibile abuso: ad oggi, circa un terzo dei detenuti non ha subito una condanna definitiva;

incentivazione dei riti alternativi al dibattimento;

ripristino della prescrizione sostanziale;

rafforzamento delle norme finalizzate a garantire l’effettiva applicazione del principio della presunzione di innocenza per contrastare la spettacolarizzazione mediatica;

introduzione di norme finalizzate a ridurre i casi di appello da parte del pubblico ministero della sentenza di assoluzione in primo grado, garantendo che lo strumento di gravame consenta di esercitare realmente il diritto di difesa dell’imputato attraverso una valutazione di merito della vicenda processuale;

riforma del sistema penitenziario, per garantire il rispetto del principio della finalità rieducativa della pena, coerentemente con quanto previsto dalla Costituzione.

Settore Civile

Riforma complessiva del processo di primo grado, attribuendo al giudice maggiori poteri di impulso e direzione ed unificando i riti di cognizione, al fine di ridurre significativamente i tempi della giustizia civile;

valorizzazione della mediazione endoprocessuale quale efficace strumento di deflazione del contenzioso;

contenimento dell’abuso del processo, perché si ricorra allo strumento processuale nei soli casi effettivamente necessari;

introduzione di misure correttive dell’Arbitrato, per renderlo più fruibile e per incentivare il suo uso;

estensione della garanzia per il gratuito patrocinio ai meno abbienti attraverso l’innalzamento della soglia, per tutelare il principio dell’inviolabilità del diritto di difesa.

Sistema penitenziario

Rafforzamento del sistema dell’esecuzione penale alternativa alla detenzione in carcere;

riduzione del sovraffollamento carcerario attraverso interventi di riforma dell’ordinamento penitenziario e di edilizia carceraria;

approvazione di una nuova legge sulle detenute madri: mai più bambini in carcere.



Tratto dal programma unitario di coalizione: PER L’ITALIA  – Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra 

• Riforma della giustizia e dell’ordinamento giudiziario: separazione delle carriere e riforma del CSM

• Riforma del processo civile e penale: giusto processo e ragionevole durata, efficientamento delle procedure, stop ai processi mediatici e diritto alla buona fama

• Riforma del diritto penale: razionalizzazione delle pene e garanzia della loro effettività, riforma del diritto penale dell’economia, interventi di efficientamento su precetti e sanzioni penali

– Semplificazione del Codice degli appalti

• Rapporto più equo tra Fisco e contribuenti: procedure semplificate, onere della prova fiscale a carico dello Stato, riforma della giustizia tributaria e superamento dell’eccesso di afflittività del sistema sanzionatorio



Tratto dal programma elettorale della LEGA, pubblicato in parallelo al programma di coalizione:

GIUSTIZIA  Senza giustizia non c’è libertà Senza giustizia non c’è sicurezza

GIUSTIZIA PENALE  in tema di giustizia penale gli interventi devono ispirarsi a due principi cardine: garantismo e certezza della pena.

Si tratta di concetti che si conciliano perfettamente nel perimetro dei valori del giusto processo cristallizzati nell’articolo 111 della Costituzione. La sentenza è giusta soltanto se è pronunciata da un giudice effettivamente terzo e imparziale, in tempi ragionevoli e all’esito di un processo in cui siano state rispettate in pieno le garanzie difensive. La sentenza è giusta se, una volta definitiva, in caso di condanna venga effettivamente e tempestivamente eseguita.

Solo un sistema efficace assicura i diritti delle vittime dei reati.
Solo un sistema efficace costituisce un serio strumento di lotta alle mafie.
Al contrario, un ordinamento incapace di assicurare giustizia genera insicurezza, disincentiva investimenti, alimenta sfiducia, consente l’insinuarsi di sacche di illegalità e il proliferare delle organizzazioni criminali. Gli scandali legati alle spartizioni di potere tra le correnti della magistratura hanno determinato, poi, il punto più basso del sistema giustizia nel nostro Paese.

È necessaria e non più procrastinabile una svolta.  Una riforma sistematica in grado di:

Prevedere strumenti moderni di contrasto alla criminalità organizzata a tutela della concorrenza, del libero mercato e dell’economia legale

Introdurre strumenti che tutelino effettivamente i diritti delle vittime dei reati

Razionalizzare il sistema penale, recuperando l’effettività del rapporto tra sanzione penale e bene giuridico protetto e, dunque, tra la pena e la sua funzione costituzionale

Garantire il diritto di difesa nel processo, senza compressioni o limitazioni

Assicurare l’effettiva terzietà e imparzialità del giudice

Velocizzare, anche mediante lo stanziamento di nuove risorse, la celebrazione dei processi, ovviamente senza ridurre l’accertamento a una valutazione sommaria e approssimativa; l’imputato non può essere ostaggio del processo per anni, né, per evi- tare tale rischio, può essere costretto a ricorrere a forme deflattive che non risolvono i problemi organizzativi della giustizia ma sacrificano solo il diritto di difesa e il contraddittorio

Assicurare l’effettiva e tempestiva esecuzione delle sentenze, nel rispetto del principio di certezza del diritto

MODERNIZZARE GLI STRUMENTI DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ MAFIOSA

Individuare tempestivamente i nuovi settori economici preda delle organizzazioni mafiose

La globalizzazione dei mercati, la rapidità sempre crescente degli scambi, la diffusione capillare e immediata delle informazioni, il continuo sviluppo delle potenzialità della rete internet (es. Dark Web) sono fenomeni che consentono alle organizzazioni mafiose di selezionare settori sempre nuovi di investimento e di occultare facilmente i propri traffici illeciti.

Occorre, quindi, potenziare gli strumenti tecnici a disposizione delle Forze dell’Ordine e investire in mezzi informatici all’avanguardia che facilitino l’individuazione e la neutralizzazione tempestiva di inedite forme di imprenditoria mafiosa.

Rendere efficiente la gestione e l’amministrazione dei beni e delle aziende sottoposte a sequestro e confisca

È necessario agire efficacemente sui circuiti di reinvestimento dei capitali provenienti dalle attività delle organizzazioni mafiose per tutelare la libera concorrenza e contrastare con fermezza le infiltrazioni criminali nel tessuto economico-legale.

Occorre assicurare l’effettivo contemperamento tra esigenze di prevenzione e di continuità azien- dale, impendendo che, in caso di restituzione dopo anni di sequestro, si sia consumato un danno irreparabile per l’azienda, per i lavoratori e per la comunità.

RIFORMA DEL CODICE PENALE

Introdurre strumenti di prevenzione e di contrasto ai fenomeni della micro-criminalità e delle “baby gang”

La radicalizzazione dei fenomeni della micro-criminalità e delle “baby gang” impone l’introduzio- ne di nuovi e adeguati strumenti di repressione.
Quanto al primo aspetto, occorre prevedere una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio, soprattutto in quei contesti che tipicamente agevolano la commissione di tale tipologia di reati (es. manifestazioni sportive, mezzi pubblici, ecc.); infatti, la micro-criminalità, seppure riguardi illeciti di contenuto disvalore, per la sua sistematicità desta notevole allarme sociale e risulta intollerabile per la comunità. È, inoltre, opportuno promuovere campagne di informazione, elaborate di concerto con le Forze dell’Ordine, volte a fornire ai cittadini indicazioni concrete da utilizzare nelle situazioni che favoriscono episodi di micro-criminalità.

È, poi, necessario contrastare il fenomeno della “manovalanza” minorile da parte delle organizzazioni criminali, che spesso si avvalgono di bambini e ragazzi per realizzare il loro programma delittuoso. A tal fine, occorre escludere per il minore la riduzione della pena, ritualmente prevista in via generale dal codice penale, nei casi di cui all’articolo 416 bis c.p.

In materia di giustizia minorile, ogni misura di repressione deve inserirsi necessariamente in un quadro di iniziative che privilegi le esigenze di prevenzione. In questo senso, la complessità del fenomeno rende indispensabile l’adozione di strumenti volti a favorire una costante interazione tra le istituzioni, finalizzata al supporto delle famiglie dei minori stessi.

Occorre, infine, intervenire su tutti quei fattori, come l’evasione scolastica e l’uso incontrollato dei social, che interferiscono sul processo di formazione del minore.

Introdurre misure sanzionatorie, penali e amministrative, in materia di social media, soprattutto a tutela dei minori

Razionalizzare il sistema sanzionatorio, realizzando una riforma integrale che adegui tipologia e misura delle pene alle esigenze della collettività

Tutelare l’inviolabilità del domicilio da occupazioni arbitrarie e garantire la reintegrazione tempestiva ed effettiva del proprietario o del detentore

Riformare la legge c.d. Severino per evitare sanzioni automatiche nei riguardi di amministratori locali che paralizzano l’attività amministrativa

RIFORMARE IL SISTEMA DI CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE

È necessario attuare una riforma degli strumenti di contrasto all’evasione fiscale, promuovendo l’effettiva applicazione di sanzioni, che siano commisurate alla gravità dell’illecito, nei confronti dei soggetti inadempienti.

Un sistema che risponde tempestivamente ed efficacemente all’evasione fiscale, sanzionando adeguatamente i trasgressori, è un sistema fiscale realmente efficiente.

ASSICURARE PIÙ GIUSTIZIA PER LE DONNE VITTIME DI OGNI GENERE DI VIOLENZA

Garantire l’effettività degli strumenti di tutela della vittima previsti dal Codice Rosso

Occorre assicurare immediata tutela alla vittima di violenze e maltrattamenti in famiglia, preve- dendo che la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare possa trovare applicazione in ogni caso in cui la persona offesa, in conseguenza di tali fatti, si sia dovuta allontanare dall’abitazione familiare e risulti ospite di una casa rifugio ovvero usufruisca di forme di ospitalità che abbiano finalità analoghe.

ESTENDERE L’INDEGNITÀ A SUCCEDERE A TUTTI I REATI DI VIOLENZA, ANCHE DI “VIOLENZA PSICOLOGICA”

ASSICURARE TEMPI RAPIDI E CERTI DELLA GIUSTIZIA: GIUSTIZIA LENTA È DENEGATA GIUSTIZIA

RIFORMA DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE

Razionalizzare gli strumenti normativi per impedire elusioni

Occorre intervenire sulle leggi esistenti al fine di razionalizzare gli strumenti normativi già previsti nell’ottica di garantirne l’effettiva applicazione ed impedirne elusioni.

Rendere effettiva la ragionevole durata dei processi

È opportuno prevedere strumenti volti ad assicurare l’effettivo rispetto dei termini di durata delle indagini preliminari e trasformare alcuni rilevanti termini ordinatori in perentori (es. il termine per il deposito della sentenza da parte del giudice).

Rafforzare la tutela delle vittime del reato

Coloro che denunciano non devono essere lasciati soli ad affrontare le conseguenze delle loro coraggiose iniziative. Attraverso l’introduzione di adeguati strumenti di supporto si può assicurare la necessaria tutela delle vittime dei reati e il conseguente rilancio della legalità.

Solo così le vittime di estorsioni, usure e, in generale, di tutti quei reati (lesioni, violenze private, ecc.) perpetrati al fine di costringere il destinatario a sottostare a richieste illecite nell’ambito di sistemi criminali consolidati e radicati (es. pagamento del pizzo, forme di usura, concussioni sistemiche, ecc.), si sentiranno protette e sostenute.

Attuare effettivamente il principio di presunzione di innocenza: il diritto alla buona fama

Prevedere strumenti in grado di garantire il diritto a una buona fama, per riconoscere effettivamente, anche a livello mediatico, il principio della presunzione di innocenza dell’indagato o imputato coinvolto in un procedimento penale.

Riformare la disciplina delle misure cautelari: creazione di un doppio binario che preveda, per alcune tipologie di reati, requisiti più rigorosi per la loro applicazione

Porre limiti all’appello dell’Accusa

È necessario introdurre i seguenti casi di inappellabilità:

l’inappellabilità delle condanne alla sola pena pecuniaria;

l’inappellabilità per il pubblico ministero delle sentenze di proscioglimento, nel rispetto dei principi indicati dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 26/2007 relativa all’art. 1 della c.d. “Legge Pecorella”.
Assicurare l’esecuzione tempestiva e certa della pena definitiva, nel rispetto dei diritti del condannato

RIVEDERE LA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA STABILENDO LA RIAPERTURA DI ALCUNI TRIBUNALI SOPPRESSI

GARANTIRE EFFETTIVA PARITÀ TRA ACCUSA E DIFESA PER UNA GIUSTIZIA GIUSTA GARANTIRE EFFETTIVA TERZIETÀ E IMPARZIALITÀ DEL GIUDICE

Attuare la separazione delle carriere

Per una giustizia più equilibrata e una effettiva parità delle parti, è indispensabile separare le carriere di giudici e pubblici ministeri, creando due CSM.

Occorre un ulteriore, decisivo passo verso la separazione delle carriere, che crei un solco profondo tra funzione requirente e funzione giudicante. A tale scopo è necessario che ci siano due CSM e concorsi separati per pubblico ministero e giudice.

Per garantire l’effettiva terzietà e imparzialità nello svolgimento della funzione giudicante non è sufficiente che i magistrati si distinguano solo per funzione. È necessaria una riforma costituzionale, che imponga la distinzione dei ruoli nell’ordinamento giudiziario.

Eliminare il correntismo esasperato e i suoi deprecabili effetti garantendo una giustizia uguale per tutti ed efficiente

Riformare complessivamente il CSM

Sorteggio degli eleggibili, previa individuazione dei requisiti minimi di professionalità, auto- revolezza ed esperienza.

Divieto per i Consiglieri del CSM uscenti di essere trasferiti, nei primi cinque anni dalla ces- sazione dall’incarico, alla Corte di Cassazione o all’Ufficio del Massimario.

Legificazione delle circolari del CSM. RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MAGISTRATO
È necessario assicurare l’effettiva responsabilità del magistrato per errori commessi nell’eserci- zio della funzione.
ALTRI TEMI DI RIFORMA
Riforma della magistratura onoraria
La riforma della magistratura onoraria non può più essere rimandata. La fondamentale attività svolta da giudici onorari di tribunale, vice procuratori onorari e giudici di pace nella gestione di processi civili e penali è evidente non solo agli operatori del diritto ma a chiunque si trovi per

qualsiasi motivo a partecipare ad una udienza civile o penale. Senza il contributo dei magistrati onorari si rischierebbe una paralisi della giustizia nel nostro Paese.

È necessaria, dunque, una riforma radicale.

Riforma dell’ordinamento penitenziario e interventi sulle carceri

Occorre operare una riforma dell’ordinamento penitenziario che garantisca piena dignità al detenuto e sicurezza nelle carceri, prevedendo assunzioni tra le fila della Polizia Penitenziaria e la costruzione di nuovi istituti penitenziari, moderni e vivibili.

GIUSTIZIA CIVILE FAMIGLIA

Incentivi a tutti i meccanismi di supporto alle famiglie volti a dare una gestione della crisi coniugale, o dei mutamenti endofamiliari, autodeterminata grazie ad un aiuto professionale che conduca genitori, coppie, anche non più conviventi, a rendersi protagonisti delle condizioni di disciplina dei loro rapporti familiari mantenendo in massima considerazione la priorità dell’interesse dei figli e il reciproco rispetto dei ruoli familiari ricoperti con la più ampia valorizzazione, in particolare, di ciascuna figura genitoriale, madre e padre, al fine di dare alla bigenitorialità, all’affidamento condiviso, ai tempi di cura della prole e al suo mantenimento, anche diretto, la massima capacità di espressione caso per caso

A titolo esemplificativo, agevolazione all’apertura di “camere di mediazione familiare forensi”, come quelle di Milano e Roma, nonché, da ultimo, quella di Ascoli Piceno; promozione di tali canali o altri analoghi (i.e. il coordinatore genitoriale) anche nell’ambito dei procedimenti di cui all’art. 709 ter c.p.c.

Rivisitazione e riforma degli istituti di diritto di famiglia in sede di procedimenti relativi ai minori in merito ai criteri di competenza territoriale nel senso di renderli più vicini al minore e di assicurarne la competenza al Tribunale del circondario presso cui si rin- viene il legame “sostanziale” con il minore e non lasciare solo al dato “formale”, quale il certificato di residenza, o all’effetto attrattivo, quale quello di precedenti giudizi di separazione o divorzio, la determinazione del criterio di competenza territoriale

Ciò, soprattutto, nell’ottica di rivolgere agli interessi del minore la priorità di tutela con conseguente propulsione di tutti quei meccanismi che permettano, ad ampio raggio, la costante ed effettiva partecipazione del minore, dotato di discernimento, nelle controversie che lo riguardano così da coordinare, al garantismo che questi provvedimenti devono necessariamente assicurare, una risposta capillare, efficientemente monitorata sul campo e, al contempo, rapida.

Ripensamento del sistema dei servizi sociali al fine di scongiurare, riguardo una rete che deve fungere da sostegno per i casi di fragilità familiari, il ripetersi di situazioni di abuso o di inefficienza così da costituire, anche con meccanismi di controllo pre- ventivo o strutture professionali di supporto o corsi di aggiornamento, una maggiore

Garanzia di intervento altamente specializzato e capace di rispondere alle esigenze del territorio

ALTRI TEMI DI RIFORMA

Prevedere il procedimento monitorio accelerato (recupero del credito più veloce) e garantire la certezza della decisione in assenza di opposizioni al fine di fare valere la certezza dei traffici economici

Ampliare le competenze del Tribunale delle imprese giacché un’azienda che ha necessità di recuperare un credito necessario alla sua sopravvivenza deve poter disporre di una corsia privilegiata e pensare, in via sistematica, ad un ruolo specializzato di “giudice dell’economia”, esperto in diritto commerciale, societario e dell’esecuzione forzata, individuale e concorsuale in modo da aumentare la competenza in materie caratterizzate da elevato tecnicismo, ridurre i tempi di decisione e attenuare l’avvicendamento dei magistrati addetti al settore

Prevedere sanzioni efficaci e dissuasive contro l’anatocismo illegittimo sui conti correnti dei consumatori

Incentivare le norme tese a proteggere la parte contrattuale svantaggiata nel caso di eventi che abbiano reso la prestazione più onerosa di quanto potesse essere ragionevolmente previsto al momento della conclusione del contratto, magari mediante l’inserimento di clausole standard che possano, nei contratti a prestazioni corrispettive, dare soluzioni alternative alla risoluzione. In questo modo, in caso di eccessiva onerosità sopravvenuta, evocando tali clausole potrà ottenersi la rinegoziazione, anche mediante l’intervento di terzi qualificati, delle condizioni contrattuali, limitando il contenzioso

Approvare la legge sull’equo compenso dei professionisti

È necessario tutelare il diritto del professionista ad ottenere un giusto ed equo compenso, rendendo effettiva l’applicazione del principio espresso dall’art. 2233 del codice civile, secondo cui “in ogni caso la misura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione”.

Favorire il diritto delle vittime dei sinistri a un pieno risarcimento del danno non patrimoniale così da rendere effettivamente esecutivo lo strumento previsto dall’art. 138 Codice Assicurazioni Private (D. Lgs. 209/2005), in vigore da 17 anni, che prevede l’approvazione di specifiche tabelle uniche nazionali per la liquidazione del danno non patrimoniale; al fine anche di superare le incertezze, il contenzioso, i contrasti giurisprudenziali e la differenziazione delle tabelle “locali” (tabelle di Milano, tabelle di Roma, tabelle di Genova, ecc.)

Regolare in maniera chiara e sistematica la disciplina degli affidamenti fiduciari, dei negozi di destinazione e trust al fine di dare specificità a questi istituti che non possono trovare regolamento pieno in figure della nostra tradizione giuridica ma che al contempo non devono permettere elusioni della legge italiana o incertezze interpre- tative, soprattutto in tema di individuazione del trattamento tributario, foriere di abusi di diritto

GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Adozione di nuovi strumenti giuridici volti a dare maggiore efficacia alle decisioni del giudice amministrativo nei confronti della Pubblica Amministrazione

Previsione di una corsia preferenziale per le decisioni riguardanti opere strategiche, al fine di evitare dannosi ritardi, senza pregiudicare il diritto di difesa e di impugnazione

Istituzione del giudice monocratico per la gestione di controversie minori.



Anche FORZA ITALIA ha presentato una piattaforma programmatica propria in aggiunta al programma di coalizione

FORZA ITALIA PER UNA GIUSTIZIA IMPARZIALE

Riforma dell’Ordinamento giudiziario secondo Costituzione:

Vera responsabilità civile dei magistrati;
Riforma costituzionale del sistema della separazione delle carriere dei magistrati; Abolizione delle porte girevoli tra magistratura e politica, anche per chi assume ruoli apicali nelle pubbliche amministrazioni;
Assunzione di nuovi magistrati, per evitare che per rendere più veloci i processi si elidano le garanzie del cittadino;
Limitazione degli incarichi extragiudiziari dei magistrati;
Forte riduzione del numero dei magistrati fuori ruolo;

Processo penale e civile secondo Costituzione:

Riduzione dei tempi del processo penale: la pretesa punitiva dello Stato non può e non deve essere eterna, dovendo rispettare il giusto processo e la sua ragionevole durata. È necessario, per tali fini, modificare la prescrizione processuale (improcedibilità) e rendere inappellabili le sentenze di assoluzione di primo e secondo grado; Incremento, nel processo civile, delle soluzioni alternative alla giurisdizione ordinaria unitamente alla semplificazione delle procedure;

Riforma del Codice di procedura penale (con particolare riferimento alla razionalizzazione dei riti alternativi, del regime dell’udienza preliminare e contestualmente dei rapporti del processo con l’ordinamento penitenziario);

Abrogazione della legge Severino;

Regole più certe per applicare la custodia cautelare e per disporre le intercettazioni, con particolare riferimento all’utilizzo dei trojans;
Progressiva totale informatizzazione dei sistemi delle cancellerie e del deposito degli atti; Miglioramento della tutela delle vittime mediante interventi legislativi mirati, tesi anche a consentire la più celere celebrazione di tale tipologia di processi;

Razionalizzazione del processo mediatico, per sintonizzare il diritto all’informazione con la presunzione di non colpevolezza e il diritto alla riservatezza di ciascuno, onde evitare che la notizia sia più afflittiva del processo stesso; garanzia, altresì, del diritto all’oblio;

Riforma delle leggi penali sostanziali secondo Costituzione:

Riforma del rapporto precetto/sanzione, al fine di armonizzare l’entità del fatto reato con una pena conseguentemente adeguata;
Riforma degli strumenti di lotta alle mafie, per conferire loro maggiore efficacia; Riforma della legge Gelli-Bianco, sulla responsabilità degli operatori sanitari, perché il soggetto che rispetti linee guida ovvero buone pratiche scientifiche, nell’ambito di modelli comportamentali e gestionali, debba rispondere solo di colpa grave, ferma restando la responsabilità civile da fatto illecito, anche per evitare la c.d. “medicina difensiva”;

Riforma dei reati fallimentari e finanziari, al fine della reciproca armonizzazione e razionalizzazione;
Tutele più efficaci per le donne vittime di violenza;
Riforma della tutela della sicurezza sul lavoro, rilanciando l’idea di prevenzione e di educazione delle imprese all’adozione di modelli comportamentali virtuosi, con interventi anche sul sistema sanzionatorio;

Riforma del sistema carcerario secondo Costituzione:

Nuovo piano carceri e migliori tutele per gli agenti della Polizia Penitenziaria;

Riforma del processo tributario secondo Costituzione:

Revisione dell’onere della prova fiscale;
Superamento dell’eccesso di afflittività del sistema sanzionatorio;



Dal documento di ALLEANZA VERDI E SINISTRA  composto da 18 capitoli programmatici:

“Dobbiamo rafforzare l’assetto legislativo e giudiziario ed accompagnare le autorità investigative nazionali e internazionali preposte, in modo da far sentire la presenza della legalità e della trasparenza in ogni ambito sia pubblico sia privato”.

– Approvare delle leggi contro agromafie e saccheggio del patrimonio culturale, archeologico e artistico e introduzione nel Codice penale dei delitti contro gli animali.

– Istituire, in ogni Regione, Commissioni di inchiesta su ecomafia e ambiente (in particolare, gestione dei rifiuti). A livello nazionale, coordinare e potenziare – con competenze alte e specifiche – le Commissioni ambiente, ecomafia e antimafia.

– Integrare la normativa vigente in materia di scioglimento delle amministrazioni per infiltrazioni mafiose con la previsione di una rotazione automatica del personale anche con possibilità di trasferimento presso altri enti e di sostituzione con l’istituto della mobilità.

– Aggiornare a livello regionale ed uniformarla a livello nazionale la normativa relativa alle cave e al loro monitoraggio.

– A livello penale prevedere un rafforzamento delle misure cautelari del sequestro preventivo e della confisca al fine di assicurare un disincentivo immediato alla commissione di reati ambientali.

– Inserire i delitti ambientali previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo tra quelli per cui non scatta l’improcedibilità;

– Aumentare le pene dei reati ambientali e il periodo della prescrizione



Il tema della giustizia nel programma elettorale del MOVIMENTO 5 STELLE

SUPERAMENTO DELL’IMPROCEDIBILITÀ NEL PROCESSO PENALE

LOTTA ALLA CORRUZIONE, maggiore trasparenza e controllo dei fondi del Pnrr e implementazione delle tutele per il lavoratore che denuncia (‘whistleblowing’) e per i testimoni di giustizia

Potenziamento degli strumenti di contrasto già esistenti. Completamento della riforma in tema di ergastolo ostativo. Tutela dei principali presìdi antimafia come il 41 bis, le misure di prevenzione personali e patrimoniali



Dal programma del PARTITO DEMOCRATICO:

Dobbiamo migliorare i rapporti tra Stato e contribuenti, semplificando drasticamente gli adempimenti attraverso il Codice tributario unico, lo sviluppo del fisco digitale, l’abolizione delle micro-tasse, e attuando la riforma della giustizia tributaria.

Una giustizia lenta non tutela i diritti in modo efficace ed è profondamente diseguale , avvantaggiando chi ha più mezzi economici. Dobbiamo allora favorire ulteriormente la deflazione del contenzioso e la minor durata dei processi, intervenire sulla depenalizzazione dove necessario, costruire nuovi edifici destinati ad accogliere i Tribunali, intervenire sui costi della giustizia, investendo di più sugli incentivi fiscali, specie per l’accesso ai metodi alternativi di risoluzione delle controversie, compresol’arbitrato, promuovere una riflessione sulla circostanza che non tutte le “violazioni” debbono trovare una risposta nel processo penale.

Una delle grandi sfide che abbiamo di fronte è quella di completare la digitalizzazione del servizio giustizia e adeguare l’organizzazione e l’impostazione dell’intero comparto attraverso l’organizzazione digitale degli uffici e la creazione di banche dati. Va compiuto un ammodernamento delle strutture, investendo sulla ristrutturazione degli edifici esistenti, anche per adeguarli alla digitalizzazione, e sulle infrastrutture materiali e immateriali.

L’organizzazione dell’amministrazione della giustizia in Italia richiede un forte investimento nelle risorse umane, stabilizzando il personale ancora precario per la messa a regime dell’Ufficio del Processo e proseguendo con il reclutamento e assunzione di personale nelle cancellerie e di nuovi magistrati e magistrate nei tribunali. Proponiamo un sistema più aperto, con modelli formazione comune tra avvocati, magistrati inquirenti e giudicanti, che favorisca la circolarità delle esperienze e che renda concretamente attuabile, muovendo dall’articolo 106 della Costituzione, l’accesso in magistratura agli avvocati che sono già cassazionisti.

Proponiamo di istituire con legge di revisione costituzionale un’Alta Corte competente a giudicare le impugnazioni sugli addebiti disciplinari dei magistrati e sulle nomine contestate.

Vogliamo valorizzare gli strumenti di giustizia riparativa anche per superare l’impostazione di un sistema penale incentrato prevalentemente sul carcere, sfruttando le potenzialità delle misure alternative e di comunità. Da questo punto di vista, riteniamo si debbano rendere strutturali le misure emergenziali applicate durante il Covid e immaginare nuove modalità di esecuzione della pena che prescindano dalla detenzione in carcere e garantiscano contemporaneamente sicurezza e dignità.

Le statistiche sul lavoro penitenziario in Italia sono tra le peggiori d’Europa, meno del 4% dei detenuti e delle detenute lavora per datori di lavoro diversi dall’amministrazione penitenziaria.

Il carcere deve invece diventare un luogo dove intraprendere percorsi formativi mirati e garantire sbocchi occupazionali certi. Questo può avvenire solo attraverso un coinvolgimento di imprenditori responsabili e un alleggerimento della burocrazia penitenziaria, fermo restando il necessario rispetto delle garanzie. Riteniamo necessaria una riforma radicale delle professioni penitenziarie, adeguando i trattamenti economici e promuovendo l’ingresso di nuove professionalità, destinando quote significative di fondi per assicurare supporto psicologico.

Priorità e idee programmatiche per la lista dei democratici e progressisti

– Per la certezza del diritto piena attuazione della Riforma Cartabia



Ed infine il contributo di ARTICOLO UNO, un contributo a supporto del piano programmatico del Partito Democratico con il quale è in coalizione.

Salvo errore, non abbiamo trovato alcun passaggio specifico riguardante il sistema giudiziario italiano.


Lasciamo come sempre ogni giudizio di merito alla sensibilità degli elettori.

 

 

 

TAG: elezioni, elezioni 2022, giustizia, Partiti politici, piattaforma programmatica, politica, Sistema giudiziario
CAT: Partiti e politici

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