Chiusura ed egoismo non sono di moda, da ben prima delle Sardine

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18 Dicembre 2019

Oggi non si parla altro che dei pesciolini che spuntano, come funghi, ovunque per le strade, sul media e soprattutto sul social media. Giusto  è analizzare il fenomeno che si presta a un’infinità di spunti di riflessione, a partire dalla domanda più banale: durerà? Ci limitiamo qui a un appello di metodo, che in parte ci conferma la bontà del nostro lavoro di osservatori sociali.


Per mesi, più di un anno, abbiamo sottolineato la miopia di uno sguardo alla società tutto imperniato sui sondaggi. Si è letto  dell’intero paese, dell’intera società, come se fosse un unico grande bacino con un volto, un tono e il linguaggio. Quello dell’uomo forte che si chiamava Matteo Salvini.

Eppure l’analisi della società che monitoriamo con lo scenario continuativo Atlas continuava a segnalarci questa anomalia. Gli elettori della lega stanno in una zona della mappa socioculturale non è in crescita e tanto meno è maggioritaria.

Chiusura e egoismo individualista sono in perdita di fronte a nuove istanze che guardano alla collettività, al pianeta, alla società (non più liquida)  come comunità solidale.

Ed ecco qui, improvvisamente, le sardine a darci ragione. E allora riguardiamoli questa dati, a testimoniarci che, sardine a parte, siamo attraversati da tante correnti e c’è sempre la possibilità di cogliere quella giusta.

Nella mappa che qui pubblichiamo vediamo che si illuminano (hanno ricevuto punteggi più alti) correnti vicino alla polarità sociale, che coniugano il bisogno di identità della parte destra (orientata alla chiusura) con quella sinistra (bisognosa di apertura).


Come sempre accade, i valori precedono i fatti. Rispondere a questi bisogni richiede accogliere la consistenza gassosa di movimenti diffusi con  il coraggio, tutto solido, di sostenere chiari valori.

 

TAG: atlas, sardine
CAT: Partiti e politici

Un commento

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  1. evoque 4 anni fa

    Articolo interessante. Vorrei però fare un appunto laddove si parla di Salvini come uomo forte.
    Lo so che non è una definizione dell’autrice, ma un concetto recitato dal tizio, con l’ausilio della sua potente macchina della propaganda, e accolto acriticamente dai media. A mio modo di vedere, Salvini è solo panna montata: lo ha dimostrato in più occasioni, forse la più nota è quando, indagato per la ong Diciotti – se non sbaglio -, corse a piagnucolare dai Cinquestelle perché gli salvassero le targa. Quello è il vero Salvini. Un bluff sotto ogni aspetto. La sua fortuna, come fu quella di Berlusconi e di Mussolini, è quella di avere per supporter tanti gonzi, privi del più elementare pensiero critico.

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